Chi cerca su Google trova un aggiornamento.

Corto o lungo, il nostro Caffettino è ogni giorno una certezza. Al contrario di Google, che invece ha modificato un'altra volta lo stile dei risultati di ricerca. Nel corso degli ultimi anni il motore di ricerca ha cambiato layout diverse volte e l'ultimo aggiornamento risaliva al 2018. Per Google, dove si concentra il 90% del traffico di ricerca, quello di oggi vuole essere l'ultimo passo verso un'interfaccia ancora più user friendly. L'obiettivo naturalmente è anche tenersi al passo con i cambiamenti avvenuti con l'avvento dei social media, che in particolare negli ultimi cinque anni hanno rivoluzionato Internet e il modo di fare ricerca online, specialmente su mobile.


Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa è cambiato su Google. Prima di tutto sono scomparse le scritte verdi che apparivano sotto i titoli dei risultati di ricerca. In secondo luogo il nuovo layout dà maggiore risalto alle fonti delle informazioni, per ridurre il traffico potenziale...

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Chi Odia Paga. Il sito per le vittime di odio online.

Questo Caffettino è un po' amaro, perché oggi parliamo di odio. Si tratta di un tema che conosciamo bene, anche grazie ai media che spesso riportano notizie di ragazzi bullizzati nelle scuole o di donne molestate dallo stalker di turno, solo per fare alcuni esempi. Ma il problema va oltre questi casi: hate speech, cyberbullismo, revenge porn e diffamazione online sono all'ordine del giorno e dimostrano quanto siamo ancora lontani dall'avere un rapporto sano con il digitale. In ogni caso passiamo alla buona notizia, perché oggi c'è chiodiapaga.it, una piattaforma gratuita che supporta le vittime di odio online e permette loro di denunciare subito un attacco.


Su Chi Odia Paga basta inviare la propria richiesta di aiuto compilando un apposito form. Successivamente un algoritmo, che si avvale della consulenza di avvocati specializzati in reati online, permette di sapere se si è vittime di odio online confrontando il caso in questione con oltre 1.500...

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BallerBusters. L'account che smaschera i finti ricchi su Instagram.

Mentre noi ci gustiamo il nostro Caffettino, magari c'è chi sorseggia un drink a bordo piscina. Parliamo di tutti quegli influencer o presunti tali che non perdono occasione per mostrare su Instagram quanto siano agiate le loro esistenze. Invidia? Lasciate stare, perché in molti casi si tratta di persone che ostentano uno stile di vita oltre le proprie possibilità con lo scopo di conquistare nuovi follower e Like. E per fortuna oggi c'è BallerBusters, l'account Instagram e Twitter paladino della verità che scopre i finti ricchi e svela le loro bugie attraverso prove inconfutabili. Ma quali sono di preciso i profili presi di mira da BallerBusters?


Le vittime dell'account sono due: gli influencer più o meno veri che si vantano della propria presunta ricchezza e quelli che cercano di sfruttare l'ingenuità degli utenti per ottenere dei guadagni. La prima categoria più che altro fa sorridere, perché scoprire che l'influencer...

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Udite udite: Bose chiude oltre 100 negozi per vendere via ecommerce.

Pronti ad alzare il volume per ascoltare il Caffettino di oggi? Se per caso lo state facendo con un dispositivo Bose, alzatelo ancora di più perché questa notizia riguarda proprio la nota azienda americana, che ha deciso di chiudere oltre cento negozi per privilegiare le vendite online. In particolare Bose nei prossimi mesi dismetterà circa 119 punti vendita negli Stati Uniti, in Europa, in Giappone e in Australia, per concentrarsi sulle piattaforme ecommerce come Amazon, Best Buy, Target e lo steso sito del gruppo, che già oggi rappresentano i canali di vendita privilegiati dai clienti. Ma facciamo un salto indietro, nel lontano 1993.


In quell'anno negli Stati Uniti fu aperto il primo negozio della Bose, che aveva l'obiettivo di presentare al pubblico i prodotti sviluppati dall'azienda. Secondo Colette Burke, vicepresidente della divisione vendite globali di Bose, "a quei tempi era un’idea drastica, ma ci siamo concentrati su ciò di cui i...

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Fare marketing oggi: dai dati ai risultati.

Un Caffettino al giorno toglie i dubbi di torno. E oggi in particolare voglio chiarirvi le idee in merito ad alcuni problemi che riguardano il marketing e suggerirvi le relative soluzioni. Partiamo dall'equivoco fondamentale: confondere il successo di un'iniziativa con i risultati ottenuti mediante le vanity metrics, ossia le metriche della vanità quali il numero di follower, di Like e sopratutto di visualizzazioni. Non si tratta di una questione che riguarda soltanto gli influencer e i professionisti, i quali magari finiscono per acquistare i Like o utilizzare i bot, ma anche le aziende, dove le vanity metrics sono ancora al centro delle responsabilità di chi si occupa di marketing. Ma perché sono inutili? Sostanzialmente perché ci si focalizza sulla visibilità senza avere il quadro di un contesto più ampio in cui questi dati contano sempre meno.

Infatti se da un lato Instagram ha messo in discussione la possibilità di visualizzare il...

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Come fare un salto di carriera nel 2020.

Il nostro Caffettino porta nell'aria aroma di cambiamento. Infatti non esiste periodo migliore di gennaio per rimettersi in gioco e puntare a nuovi traguardi: siate pronti a cambiare azienda o a ricevere una promozione, perché oggi vi darò qualche suggerimento per festeggiare ancora questo 2020 con l'inizio di un nuovo lavoro. Ho preso spunto da un articolo di Sky TG24, che riporta alcuni dati emersi da una ricerca realizzata da Page Personnel, brand di PageGroup e leader di mercato nella selezione di professionisti qualificati. E ho implementato i consigli dell'articolo con alcune dritte che vengono dalla mia esperienza come imprenditore e professionista.

Allora partiamo dal CV, che secondo i recruiter deve essere lungo al massimo due pagine ma allo stesso tempo preciso, visto che il 90% dei selezionatori italiani apprezza l'accuratezza dei dettagli come responsabilità maturate ed esperienze professionali. D'altro canto, dallo studio emerge che il CV ha sempre...

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Credete al venerdì 17? Ricredetevi.

Dopo questo Caffettino sarete pronti ad affrontare anche la giornata più difficile. In questo caso, venerdì 17. Infatti se credete a questa superstizione probabilmente oggi vi muoverete con i piedi di piombo per evitare che la sfortuna si accanisca su di voi. Se invece non credete agli effetti funesti del venerdì 17, può significare due cose: o che siete immuni alle superstizioni, oppure che non siete italiani. Infatti nel resto del mondo è il 13 ad essere considerato il numero sfortunato per eccellenza, associato al martedì o al venerdì. Ma torniamo al nostro venerdì 17: da dove viene la credenza popolare secondo cui si tratta di un giorno sfortunato?

Le origini di questa superstizione nota come eptacaidecafobia (dal greco "ἑπτακαίδεκα", diciassette e "φόβος", paura)  sono diverse e vengono da lontano. Partiamo dall'Antico Testamento, in cui si...

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Tre identikit di persone da non seguire sui social.

Ci sono cose a cui non si può rinunciare, come il nostro Caffettino quotidiano. E poi ci sono cose di cui invece possiamo fare tranquillamente a meno, come molti post dei nostri contatti social. E allora che ne dite di fare una bella pulizia? Se vi state chiedendo perché dovreste farlo prendetevi pochi minuti per ascoltare il podcast di oggi, in cui capiremo come rendere i nostri news feed più snelli, sensati e interessanti. Partiamo da un assunto fondamentale: se seguiamo tanti utenti di dubbio gusto sui social è fondamentalmente colpa nostra, dato che siamo stati proprio noi a scegliere di avere un grande numero di contatti indiscriminati. Forse si tratta di persone che abbiamo aggiunto alle nostre amicizie nel lontano 2006, ossia quando è nato Facebook, ma oggi è arrivato il momento di metterle da parte.

Agli albori dei social non avevamo questo problema, perché le piattaforme quando entrano sul mercato hanno l'opportunità di...

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Non è ancora la sua ora: l'Apple Watch lo salva dall'infarto.

Eccoci qui con l'unico Caffettino al mondo che non aumenta il rischio di infarto. Con gli altri caffè invece andateci piano, o potreste finire come Jorge Freire, un pubblicitario brasiliano che nei giorni scorsi ha rischiato di avere un attacco di cuore. Fortunatamente però la sua ora non era ancora arrivata, perché in suo soccorso è arrivato l'Apple Watch che aveva al polso. Lo smartwatch della Apple lo ha avvisato che la sua frequenza cardiaca era superiore ai 140 bpm per oltre dieci minuti, così Jorge Freire si è precipitato in ospedale dove gli è stata diagnosticata proprio una tachicardia.

L'uomo ha raccontato la sua avventura sui social e per tutta risposta ha ricevuto un'email da Tim Cook che gli ha scritto: "Jorge, buon anno nuovo! Sono contento che tu stia bene adesso. Grazie per aver condiviso la tua storia con noi. Ci ispira a continuare ad andare avanti. Saluti, Tim". Questa storia a lieto fine ci porta a ragionare sulle...

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Pwn2Own 2020 premia chi riesce ad hackerare una Tesla.

Il nostro Caffettino di oggi parte in quarta con una domanda da un milione di dollari: conoscete la differenza tra hacker neri e hacker bianchi? La risposta ve la do partendo da una notizia lanciata da diversi quotidiani: Tesla offrirà fino a un milione di dollari e una Tesla Modello 3 a chi, partecipando alla competizione Pwn2Own, scoprirà i bug dell'arcinota auto elettrica. Pwn2Own si svolgerà in Canada a marzo e per vincere il premio maggiore, ossia l'auto e 500mila dollari, bisognerà compromettere del tutto il software del Modello 3. Per vincere gli altri premi invece si dovranno hackerare solo alcuni sottosistemi di sicurezza del software Tesla.

A mio parere l'aspetto più affascinante di questa iniziativa è che se fino a qualche tempo fa l'opinione pubblica conosceva quasi esclusivamente gli hacker cosiddetti neri, ossia quelli che operano nel deep web rubando dati ad esempio alle aziende o sui social, oggi si considerano maggiormente...

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