iPhone rallentati: Apple pagherà 450 milioni.

Mar 09, 2020

Il Caffettino non invecchia mai, perché si rinnova ogni giorno con notizie e temi sempre attuali. Invece i vostri device potrebbero essere invecchiati prima del dovuto. Questo perché alcuni produttori hanno messo in atto nel tempo strategie di obsolescenza programmata che limitano la durata di un prodotto a un periodo prefissato. È ciò che è accaduto con Apple, che spingeva i clienti ad aggiornare i software dei propri iPhone per continuare ad utilizzarli. La conseguenza di questi aggiornamenti però era il rallentamento dei dispositivi, con la conseguenza che le persone erano obbligate ad acquistare un nuovo modello o a sostituire la batteria del proprio smartphone.


In seguito a questo problema, i clienti hanno organizzato una class action contro Apple. Ed è notizia di questi giorni che il colosso americano pagherà 450 milioni di euro, corrispondenti a 500 milioni di dollari, per chiudere il contenzioso con i consumatori. In realtà, nel momento in cui i clienti hanno manifestato il problema, Apple ha spostato la responsabilità su altre cause come gli sbalzi di temperatura, anche se si è scusata e ha più che dimezzato il costo per la sostituzione della batteria. Ma questo non è bastato a soddisfare i consumatori, che per l’appunto si sono riuniti in una class action fino ad arrivare a battere la società della mela.


In particolare, Apple pagherà 25 dollari per ogni esemplare. Ma se da un lato andrà incontro alle richieste dei clienti, dall’altro resterà sulle proprie posizioni, continuando a negare di aver commesso un illecito. In ogni caso, questa notizia dimostra come le persone, insieme, possono confrontarsi e anche scontrarsi contro le grandi società: dovremmo avere maggiore consapevolezza del potere che abbiamo se ci uniamo ad altri consumatori, come nel caso della class action contro Apple. Inoltre dovremmo far valere i nostri diritti anche attraverso i social, che possono rivelarsi uno strumento estremamente utile per far sentire la nostra voce alle aziende.


Un altro aspetto da considerare riguarda le istituzioni: naturalmente, più importante sarà il loro ruolo nel difendere i consumatori, maggiore sarà di conseguenza la possibilità che queste situazioni si risolvano, anche in tempi rapidi. Una presa di posizione delle istituzioni potrebbe significare la creazione di una sorta di netiquette che regola il comportamento delle aziende. Nel frattempo, aspettiamo di capire come continuerà la lotta all’obsolescenza programmata, non soltanto nei confronti di Apple, ma anche degli altri produttori di smartphone e tecnologie. E chissà se le persone riusciranno finalmente a ribellarsi contro questa nuova schiavitù digitale.


E voi cosa ne pensate?


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