Scuola e lavoro da remoto anche nel futuro prossimo?

Questo Caffettino è una miscela di notizie cattive e buone. Se da un lato infatti ciò che sta accadendo nel nostro Paese e nel mondo ci preoccupa tendendoci letteralmente con il fiato sospeso, dall’altro stanno cambiando le nostre abitudini di ogni giorno, anche in senso positivo: parliamo del lavoro e dello studio da remoto che stanno prendendo piede nelle aziende, nelle scuole e nelle università. Per quanto riguarda il mondo del lavoro, gli uffici sono vuoti e mentre in alcune aziende i dipendenti sono in ferie, in altre le persone stanno lavorando da casa. Ma questo smart working obbligato ha l’effetto di migliorare le performance dei lavoratori oppure di ridurle?

Già da qualche anno lo smart working si stava facendo largo in diverse aziende italiane, ma oggi naturalmente molte realtà stanno accelerando fortemente l’adozione di questa soluzione. E stando a ciò che ho potuto capire da amici, colleghi e chi mi segue sui social, le persone si stanno meravigliando di quanto sono performanti nel lavorare da remoto: inizialmente può sembrare che con lo smart working si lavori meno, quindi i lavoratori per compensare tendono a lavorare di più a casa che in ufficio, senza considerare il fatto che non ci sono pause caffè con i colleghi o altre fonti di distrazione. E per quanto riguarda il mondo della scuola e dell’università?

Anche in questo caso, sembra che i ragazzi abbiano trovato nella formazione a distanza (FAD) una soluzione efficiente. Grazie alla nuova piattaforma del Ministero dell’Istruzione bastano telecamera, microfono, schermo, tastiera e mouse per garantire il lavoro degli insegnanti e degli studenti. Allora arrivo a una provocazione: perché non estendere questa possibilità anche nella vita di tutti i giorni? Una volta passato il momento di crisi, i ragazzi potrebbero continuare a lavorare da casa almeno due giorni a settimana, proprio come avviene per i lavoratori in smart working. E in questo modo potrebbero avere più tempo per tutto quello che va oltre lo studio.

Anche se la mia potrebbe sembrare un’idea folle, la verità è che anche dalle situazioni di emergenza possiamo trarre grandi opportunità per la riorganizzazione delle nostre attività. Perciò questo momento potrebbe rivelarsi prezioso per pensare anche al futuro, nell’ottica di un vero e proprio cambiamento dei nostri stili di vita: domani potremmo ridurre le perdite di tempo, aumentare le performance e di conseguenza ricavare più tempo per fare quello che vogliamo. Dovremmo cercare di sfruttare il meglio di ciò che sta accadendo in questi giorni, considerando lo smart working e la digitalizzazione della formazione come soluzioni intelligenti sul lungo periodo.

E voi cosa ne pensate?

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