Le slide sono sopravvalutate.

Il podcast del Caffettino della settimana scorsa che è stato più amato dalla mia community è quello di venerdì 25 novembre, in cui ho spiegato tre motivi per cui le slide sono sopravvalutate, dando anche qualche consiglio su come migliorare i nostri speech. Spesso incontro professionisti e imprenditori che vogliono migliorare le proprie abilità da oratori e uno dei tasti dolenti per chi non ha molta esperienza sono proprio le slide, che per l’appunto vengono sopravvalutate. Questo vale soprattutto per gli speech in presenza, ma anche per quelli digitali.

  • La prima ragione per cui sbagliamo ad affidarci troppo alle slide è che il nostro pubblico non è multitasking: infatti le persone, quando utilizziamo eccessivamente le slide, devono scegliere se ascoltare noi o guardare il monitor. E di solito, neanche a dirlo, decidono di guardare il monitor perchĂ© cattura maggiormente la loro attenzione. Senza contare che molte volte mentre parliamo ci giriamo verso le slide, non usandole come
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Netflix inizia la stretta su chi condivide l'account: ne abbiamo davvero bisogno?

Il podcast del Caffettino della scorsa settimana preferito dalla mia community è stato quello di martedì 25 ottobre, in cui ho parlato di una svolta importante per chi usa Netflix.

Infatti è iniziata la stretta sugli account multi-utente da parte della celebre piattaforma di streaming. Personalmente avevo annunciato questo cambiamento l’anno scorso, sia perché le cose per Netflix non vanno affatto bene già da diverso tempo, sia perché ovviamente ci sono moltissime altre piattaforme che portano via pubblico pagante a Netflix. Perciò la conseguenza è che la piattaforma ha deciso che la condivisione di uno stesso account da parte di utenti non conviventi non è più possibile. E ha già testato l’abolizione di questa pratica in vari Paesi del Sud America. Per capire nello specifico come cambiano le cose basta leggere il regolamento di Netflix.

Al suo interno, c’è scritto che non si può condividere il proprio account con persone al di fuori del nucleo domestico. Badate, perché nucleo dom...

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IdentitĂ  digitali in Italia: lo Spid supera i 30 milioni.

Tra i cinque podcast del Caffettino che ho pubblicato la scorsa settimana, la mia community ha preferito quello di mercoledì 11 maggio, in cui ho fatto un ragionamento a partire dalla notizia che lo Spid ha da poco superato i 30 milioni di utenti.

Lo Spid, ossia il sistema pubblico di identità digitale creato nel 2016, solo nell’ultimo anno ha collezionato ben 10 milioni di attivazioni. Il motivo principale per cui le registrazioni hanno visto un’impennata così forte è certamente la pandemia, ma l’aumento degli utenti dipende anche da una serie di obblighi: infatti per effettuare alcune operazioni è necessario lo Spid, senza contare che partite IVA e aziende sono obbligate ad averlo. Il Ministro per l'Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale Vittorio Colao festeggia e ci informa che, per quanto riguarda lo Spid, è stato raggiunto in anticipo l’obiettivo del PNRR, ossia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

In particolare, l’obiettivo era raggiungere entro il 2023 il...

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Sorridete :)

Tra i cinque podcast che ho pubblicato la scorsa settimana, la mia community ha preferito quello di venerdì 18 febbraio, in cui ho parlato del potere del sorriso quando comunichiamo online e di persona.

Partiamo dall’assunto che tutti noi creiamo dei contenuti, anche se non siamo dei content creator che ad esempio realizzano podcast o video, per delle aziende oppure per il proprio pubblico. Lo facciamo quando ci colleghiamo su Zoom per un meeting con i colleghi o magari, se siamo studenti, quando partecipiamo alle lezioni online. In questi casi, i nostri contenuti consistono nel nostro volto e nella nostra voce. Ma spesso noi italiani, quando comunichiamo i nostri contenuti, sottovalutiamo l’importanza del sorriso, che invece è fondamentale per relazionarsi con gli altri. Perché dovremmo essere più sorridenti, comunicando in maniera rilassata e serena?

Il sorriso non è soltanto un elemento paraverbale fondamentale della comunicazione (che consiste nel modo in cui diciamo qualcosa ...

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I social media sono finiti nel 2022.

Questa settimana, il podcast del Caffettino che la mia community ha apprezzato di più è stato quello di venerdì 14 gennaio, dove ho sviluppato un ragionamento a partire da una provocazione: i social media nel 2022 sono finiti.

Già nel passaggio dai social network ai social media c’era stato un cambiamento che aveva influenzato negativamente queste piattaforme: il business model dei social si è orientato sempre più sulla raccolta pubblicitaria. Non quella in stile televisivo, ma a performance, nel senso che più persone vedono e cliccano un contenuto, più si guadagna. E questo ha fatto sì che si passasse dalla creazione di contenuti e dalla discussione alla corsa verso la raccolta del maggior numero di informazioni e di dati. Ora che l’epoca dei social media è finita questo modello di business inizia a non stare più in piedi e ad andare verso un declino della qualità dei contenuti.

Ma è in declino anche l’attenzione degli utenti che fuggono verso altre piattaforme, ad esempio quelle...

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Alta considerazione del pubblico: la soluzione per la tua attivitĂ .

Ascolta "Alta considerazione del pubblico: la soluzione per la tua attivitĂ " su Spreaker.

Questa estate ho voluto dare una svolta al mio consueto podcast del Caffettino, dove di solito in pochi minuti parlo con voi come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale di notizie e tematiche focalizzate sul marketing, sul digital e sul business. Infatti in questo mese ho realizzato venti puntate speciali, in cui senza limiti di minutaggio mi sono dedicato a una serie di argomenti che mi stanno a cuore. Questa settimana, il Caffettino Estate che è piaciuto di più alla mia community è stato quello di martedì 24 agosto, in cui ho parlato di quanto valore abbia il pubblico per gli imprenditori e per i professionisti, ma anche per gli artisti, per i creator e per i politici.

Di norma queste categorie sminuiscono l’importanza del pubblico: ad esempio i politici se ne ricordano solo in alcuni momenti e gli imprenditori lo vedono più che altro come un numero di possibili clienti da c...

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So che non sai chi sono io: il paradosso di come fruiamo contenuti degli sconosciuti.

Ascolta "So che non sai chi sono io: il paradosso di come fruiamo contenuti degli sconosciuti" su Spreaker.

Il mio podcast si chiama il Caffettino, perché è una sorta di chiacchierata davanti a una macchinetta del caffè virtuale con chi mi ascolta. Dal lunedì al venerdì parlo di notizie e tematiche che di solito riguardano il digital, il marketing e il business. Ma nel Caffettino della settimana preferito dalla mia community, quello di martedì 22 giugno, ho trattato un argomento atipico, ossia il fatto che spesso fruiamo contenuti di persone che non conosciamo. E i content creator, ad esempio i blogger o i podcaster come me, danno per scontato che le persone al di fuori della loro community utilizzino i loro contenuti senza conoscerli. Perché c’è differenza tra la community e il pubblico.

Nel mio caso, mentre la mia community è costituita da persone che mi seguono da qualche puntata o che si sono affezionate da qualche anno al Caffettino, il pubblico è fatto da chi magari una volta...

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Rossella Pivanti. Presente e futuro del podcast.

Giovedì 22 aprile, durante il mio Live Show, ho intervistato Rossella Pivanti, audio producer specializzata nella creazione di branded podcast, serie audio e audiodocumentari. Entrando nel vivo dell’argomento, le ho chiesto perché secondo lei un’azienda oggi deve fare podcast. A suo parere, per tanti anni alle aziende è stato detto di puntare sull’immagine, poi sul “metterci la faccia” e infine sui contenuti video. Oggi invece bisogna puntare sulla voce. Perché i brand attualmente hanno un logo, un colore, un’immagine o il volto di qualcuno, ma non hanno una voce: escludendo Autostrade e Trenitalia, gli altri brand infatti devono ancora capire che voce e che accento hanno.

A proposito di accenti, il problema di alcuni clienti che si avvicinano al mondo dei podcast è che sono alla ricerca di doppiatori perfetti e non di voci. Per Rossella il doppiaggio è un lavoro nobilissimo, ma utilizza linguaggi ed espressioni di determinati ambiti: dal pubblicitario al televisivo, dal radiofonico...

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Parti dal pubblico, non dal prodotto.

Ascolta "Parti dal pubblico non dal prodotto" su Spreaker.

Digital, marketing e business: sono questi gli argomenti principali che affronto ogni giorno all’interno del mio podcast che si chiama il Caffettino, un nome che ho scelto perché parlo con il mio pubblico come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale. Questa settimana il Caffettino più amato dalla mia community è stato quello di lunedì 12 aprile, in cui ho voluto parlare di strategia: spesso infatti mi viene chiesto come si fa a monetizzare con i contenuti, ad esempio con un videocorso. La risposta è che bisognerebbe partire prima dal pubblico e soltanto in seguito passare al prodotto, anche se quasi tutti fanno esattamente il contrario.

L’errore più comune perciò è quello di cominciare a vendere. Sempre mantenendo l’esempio del videocorso, talvolta vedo dei professionisti e delle aziende che ne lanciano uno prima ancora di averlo realizzato: magari hanno fatto solo un’anteprima ed effettuano un test vedendo ...

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Federica Mutti. A lezione di content creation.

Durante il mio Live Show di giovedì 25 marzo ho avuto come ospite Federica Mutti, esperta in marketing, brand strategist e Youtube content creator. Federica ha solo 25 anni, ma i suoi contenuti dedicati all’imprenditoria digitale, al lavoro e alla crescita personale e finanziaria riscuotono molto successo. Ho iniziato chiedendole se le interviste in diretta, visto il boom che hanno avuto nel 2020, adesso hanno stancato. Lei racconta di aver cominciato a fare delle dirette nel 2021, perché apprezza molto il fatto di offrire visibilità a chi la merita e di portare argomenti nuovi sui propri canali. In particolare, sul suo canale YouTube Federica pubblica una diretta al mese con un ospite. Allo stesso tempo, però, ammette di aver sofferto un po’ l’eccesso di live nel 2020, tant’è che adesso le sta centellinando: durante il 2021 per lei non è stato facile stare dietro a tutte le dirette e agli eventi a quali l’hanno invitata. E anche se caratterialmente fa fatica a dire di no, si è vista...

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