Fare acquisti su un e-commerce inquina? Con Marco Biasin.

Il podcast del Caffettino della scorsa settimana preferito dalla mia community è stato quello di sabato 21 gennaio, in cui ho chiesto all’imprenditore ed e-commerce manager Marco Biasin se gli e-commerce inquinano o meno.

Marco inizia citando Fabio Iraldo, professore ordinario di Management presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, secondo il quale l’e-commerce non è nato per salvare l’ambiente. Ad ogni modo, Marco afferma che gli e-commerce inquinano soltanto in determinate circostanze e non rappresentano affatto il male assoluto come a volte si crede. Infatti, stando a una ricerca statistica, l’e-commerce inquina meno quando il cliente per comprare offline deve percorrere più di 15 chilometri: in questo caso, comprando online, si riducono le emissioni di CO2 dovute al viaggio. Ma il vero problema degli e-commerce non sono tanto i trasporti, quanto la gestione del catalogo.

Questo perché molti e-commerce riempiono i magazzini di prodotti, per mettere il cliente al centro ma l...

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Tempo utilizzo Internet in calo e il crollo di Meta: le ultime da We Are Social.

Il podcast del Caffettino della scorsa settimana preferito dalla mia community è stato quello di lunedì 5 dicembre, dove ho analizzato alcuni dati dell’ultimo aggiornamento trimestrale del report realizzato da We Are Social.

Trovate tutti i risultati dell’indagine su wearesocial.com, ma facciamo un rapido punto sui dati salienti che evidenziano i nuovi comportamenti degli utenti e alcuni stereotipi che abbiamo riguardo la tecnologia. Partiamo dal fatto che gli esseri umani sono aumentati, il che ha portato alla conseguente crescita degli utenti di Internet. Infatti, come hanno riportato moltissime testate, negli ultimi tempi abbiamo raggiunto la cifra degli otto miliardi di persone sul pianeta e questo ha significato anche l’aumento degli utenti mobile: questi ultimi attualmente sono 5,48 miliardi, cioè 170 milioni in più rispetto all’anno scorso. Ma anche gli utenti dei social sono cresciuti.

Nel dettaglio, le persone iscritte a queste piattaforme sono aumentate di 190 milioni ne...

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Le app di dating sono la scelta principale per trovare l’amore.

Tra tutti i podcast del Caffettino che ho pubblicato la scorsa settimana, la mia community ha apprezzato maggiormente quello di mercoledì 30 novembre, in cui ho parlato delle famigerate app di dating.

Nell’ultimo decennio queste applicazioni sono diventate il primo modo per incontrare l’anima gemella, superando tutte le altre occasioni di conoscenza: oggi è molto più facile trovare l’amore online che tramite gli amici, i conoscenti, la famiglia, la scuola, il lavoro o i locali. Lo afferma un osservatorio pubblicato sul sito cloudwards.net, che offre informazioni molto interessanti sugli appuntamenti online nel 2022. Parliamo di un business importante, perché a livello mondiale le app di incontri sono diventate popolarissime tra persone di ogni età: pensate che nel 2016 gli utenti di queste applicazioni erano quasi 241 milioni, mentre nel tempo il dato è aumentato notevolmente.

Infatti nel 2021 il numero di utenti attivi ammontava a ben 324 milioni. Ma ci sono altri dati da tenere ...

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Intelligenza artificiale ti rintraccia grazie alle webcam pubbliche e agli influencer.

Tra i cinque podcast del Caffettino che ho pubblicato la scorsa settimana, la mia community ha preferito quello di martedì 20 settembre, dedicato a un progetto molto interessante e allo stesso tempo un po’ inquietante.

Questo progetto si chiama The Follower e si basa su un’intelligenza artificiale che riesce a identificare con precisione il luogo e il momento in cui una foto di Instagram è stata scattata. Come ci riesce? Incrociando le immagini fornite dalle webcam pubbliche con le foto che vengono postate su Instagram dagli influencer con almeno 100mila follower. La mente dietro il progetto è quella del creativo Dries Depoorter, un personaggio davvero fuori dal comune di cui vi invito a scoprire tutti i lavori a questo link. The Follower, straordinario mix di tecnologia e arte, nasce anche per sensibilizzarci rispetto al fatto che ormai la nostra vita è costantemente sotto i riflettori.

È un tema importante su cui dobbiamo cominciare a ragionare dal punto di vista politico e pers...

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WhatsApp diventa una piattaforma e-commerce in India.

La settimana scorsa, il podcast del Caffettino preferito dalla mia community è stato quello di mercoledì 31 agosto, dedicato a un esperimento molto interessante che WhatsApp sta facendo in India.

Molto semplicemente, nel Paese WhatsApp ha integrato JioMart, un e-commerce che vende prodotti alimentari. Si tratta di un’iniziativa che sta avendo molto successo, anche perché il processo di acquisto è estremamente semplice: basta scrivere dal proprio profilo WhatsApp al numero di JioMart, sfogliare il catalogo dei prodotti, aggiungere gli articoli desiderati al carrello, selezionare la modalità di pagamento e voilà, il gioco è fatto. Il tutto senza mai lasciare l’app di messaggistica. Questo esperimento indiano fa sì che WhatsApp si avvicini sempre più al rivale WeChat, che è un vero e proprio gioiello per quanto riguarda la possibilità di effettuare acquisti online.

Infatti WeChat è un ecosistema che permette di restare sempre all’interno dell’app per comprare qualsiasi cosa e, nel me...

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Revenge porn: 2 milioni di italiani hanno scoperto loro foto e video intimi online senza consenso.

Tra i cinque podcast del Caffettino che ho pubblicato la settimana scorsa, la mia community ha preferito quello di lunedì 20 giugno, in cui ho parlato di un recentissimo studio sul revenge porn in Italia.

L’associazione no profit Permesso Negato, che analizza il fenomeno del revenge porn e che offre sostegno alle vittime in Italia, ha commissionato una ricerca a The Fool, società che si occupa di reputazione digitale. E i dati sono a dir poco allarmanti: su un campione di duemila persone intervistate tra la fine di aprile e l’inizio di maggio 2022, emerge che ben due milioni di italiani sono vittime di diffusione non consensuale di materiale intimo online. Ad ammettere di aver prodotto almeno una volta questo tipo di contenuto è una persona su sei e la metà afferma di averlo anche condiviso. Ma c’è di più, perché dall’indagine vengono fuori altri numeri preoccupanti.

Infatti, il 30% degli individui intervistati ha ammesso di non voler sporgere denuncia per paura che il loro caso d...

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Sei depresso? L’algoritmo di Kintsugi lo riconosce dalla voce.

Il podcast del Caffettino della settimana scorsa preferito dalla mia community è stato quello di lunedì 6 giugno, in cui ho parlato di un’applicazione molto interessante, dotata di un algoritmo decisamente speciale.

L’app si chiama Kintsugi e, proprio grazie a un algoritmo, può capire se siamo depressi attraverso la nostra voce. In pratica Kintsugi utilizza dei biomarcatori vocali per misurare e prevedere lo stato del nostro benessere psichico. Si tratta di uno strumento discreto, scaricabile sullo smartphone e perciò utilizzabile ovunque. All’interno dell’app ci sono anche dei quiz per supportarci clinicamente, comprendere al meglio i nostri pensieri e le nostre emozioni. O almeno questa è la promessa che viene fatta sul sito www.kintsugihello.com. Un esperimento interessante, anche se ho dei dubbi quando affidiamo la nostra salute mentale alla tecnologia.

Non mi riferisco alla terapia online, perché trovo che sia utile, dato che si basa su un rapporto tra persone nel quale la te...

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Sorridete :)

Tra i cinque podcast che ho pubblicato la scorsa settimana, la mia community ha preferito quello di venerdì 18 febbraio, in cui ho parlato del potere del sorriso quando comunichiamo online e di persona.

Partiamo dall’assunto che tutti noi creiamo dei contenuti, anche se non siamo dei content creator che ad esempio realizzano podcast o video, per delle aziende oppure per il proprio pubblico. Lo facciamo quando ci colleghiamo su Zoom per un meeting con i colleghi o magari, se siamo studenti, quando partecipiamo alle lezioni online. In questi casi, i nostri contenuti consistono nel nostro volto e nella nostra voce. Ma spesso noi italiani, quando comunichiamo i nostri contenuti, sottovalutiamo l’importanza del sorriso, che invece è fondamentale per relazionarsi con gli altri. Perché dovremmo essere più sorridenti, comunicando in maniera rilassata e serena?

Il sorriso non è soltanto un elemento paraverbale fondamentale della comunicazione (che consiste nel modo in cui diciamo qualcosa ...

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PES diventa eFootball e sarà gratis: una nuova rivoluzione nel mondo del gaming.

Ascolta "PES diventa eFootball e sarà gratis: una nuova rivoluzione nel mondo del gaming" su Spreaker.

Dal lunedì al venerdì, alle 7:30 in punto, pubblico il podcast del Caffettino in cui parlo di tematiche o di notizie che riguardano il mondo del marketing, del business e del digital. Il nome del mio podcast è dovuto al fatto che mi piace pensare di chiacchierare ogni mattina con il mio pubblico davanti a una macchinetta del caffè. Questa settimana, il Caffettino più apprezzato dalla mia community è stato quello di giovedì 22 luglio, in cui ho parlato di una vera e propria rivoluzione in atto nel mondo del gaming: infatti PES, il celebre videogioco di simulazione calcistica di casa Konami, cambierà nome e si chiamerà eFootball. Ma la vera notizia è che sarà gratuito.

Per lanciare il gioco Konami ha scelto due testimonial d’eccezione: l’argentino Leo Messi e il brasiliano Neymar Jr. Il nome eFootball al posto di PES (Pro Evolution Soccer) evidenzia sin da subito l’anima totalmente ...

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So che non sai chi sono io: il paradosso di come fruiamo contenuti degli sconosciuti.

Ascolta "So che non sai chi sono io: il paradosso di come fruiamo contenuti degli sconosciuti" su Spreaker.

Il mio podcast si chiama il Caffettino, perché è una sorta di chiacchierata davanti a una macchinetta del caffè virtuale con chi mi ascolta. Dal lunedì al venerdì parlo di notizie e tematiche che di solito riguardano il digital, il marketing e il business. Ma nel Caffettino della settimana preferito dalla mia community, quello di martedì 22 giugno, ho trattato un argomento atipico, ossia il fatto che spesso fruiamo contenuti di persone che non conosciamo. E i content creator, ad esempio i blogger o i podcaster come me, danno per scontato che le persone al di fuori della loro community utilizzino i loro contenuti senza conoscerli. Perché c’è differenza tra la community e il pubblico.

Nel mio caso, mentre la mia community è costituita da persone che mi seguono da qualche puntata o che si sono affezionate da qualche anno al Caffettino, il pubblico è fatto da chi magari una volta...

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