WhatsApp diventa una piattaforma e-commerce in India.

Sep 05, 2022

La settimana scorsa, il podcast del Caffettino preferito dalla mia community è stato quello di mercoledì 31 agosto, dedicato a un esperimento molto interessante che WhatsApp sta facendo in India.

Molto semplicemente, nel Paese WhatsApp ha integrato JioMart, un e-commerce che vende prodotti alimentari. Si tratta di un’iniziativa che sta avendo molto successo, anche perché il processo di acquisto è estremamente semplice: basta scrivere dal proprio profilo WhatsApp al numero di JioMart, sfogliare il catalogo dei prodotti, aggiungere gli articoli desiderati al carrello, selezionare la modalità di pagamento e voilà, il gioco è fatto. Il tutto senza mai lasciare l’app di messaggistica. Questo esperimento indiano fa sì che WhatsApp si avvicini sempre più al rivale WeChat, che è un vero e proprio gioiello per quanto riguarda la possibilità di effettuare acquisti online.

Infatti WeChat è un ecosistema che permette di restare sempre all’interno dell’app per comprare qualsiasi cosa e, nel mercato asiatico, sta diventando un concorrente importante anche per il web. WhatsApp riuscirà a raggiungerlo? Staremo a vedere, intanto consideriamo che gli utenti dell’applicazione targata Meta in India sono ben 400 milioni. Inoltre, secondo le previsioni di Mark Zuckerberg, gli acquisti in app rappresentano il futuro prossimo di WhatsApp. Se le cose andranno come dice Zuckerberg, l’esperimento sarà esteso anche ai Paesi occidentali. E perché no? Magari possiamo immaginare un domani in cui l’e-commerce di WhatsApp si estende anche a Shopify.

E pensiamo a come potrà cambiare l’esperienza di acquisto per tutti i consumatori. Senza contare che ci sarà una grande differenza anche per i negozi, sia per quelli sotto casa che per i più importanti: questi infatti avranno l’opportunità di offrire su WhatsApp i loro prodotti senza passare per i social. È molto importante comprendere come funzionano queste innovazioni, che possono letteralmente rivoluzionare il mercato e le abitudini delle persone. Un po’ come è accaduto, ormai diversi anni fa, con le piattaforme dedicate agli hotel: Airbnb o Booking.com, infatti, hanno permesso agli utenti di bypassare i siti degli hotel, semplificando il processo di prenotazione.

E voi cosa ne pensate?

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