Israele e Hamas, fake news e disinformazione si diffondono sui social

Il conflitto tra Israele e Hamas rappresenta un terreno complesso anche dal punto di vista della comunicazione online. Infatti, è ormai palese che i social media sono una fonte costante di fake news e disinformazione impossibile da gestire. Soprattutto durante questa terribile vicenda.

Non è la prima volta che una battaglia si sposta sul terreno della propaganda online, i social media giocano un ruolo di primo piano per influenzare l'opinione pubblica. Mentre si consumava uno degli attacchi più duri registrati negli ultimi 50 anni, entrambe le parti in causa pubblicavano video.

Si descrivono azioni militari, magari chiedendo supporto alla popolazione. Nel frattempo i social sono invasi da video non verificati, spacciati come fonti ufficiali. E a volte non sono neanche reali.

Gli esempi di disinformazione sui social

Un tempo il luogo migliore per informarsi su eventi di portata internazionale era Twitter. Oggi sembra che le cose...

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Alta considerazione del pubblico: la soluzione per la tua attività.

Ascolta "Alta considerazione del pubblico: la soluzione per la tua attività" su Spreaker.

Questa estate ho voluto dare una svolta al mio consueto podcast del Caffettino, dove di solito in pochi minuti parlo con voi come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale di notizie e tematiche focalizzate sul marketing, sul digital e sul business. Infatti in questo mese ho realizzato venti puntate speciali, in cui senza limiti di minutaggio mi sono dedicato a una serie di argomenti che mi stanno a cuore. Questa settimana, il Caffettino Estate che è piaciuto di più alla mia community è stato quello di martedì 24 agosto, in cui ho parlato di quanto valore abbia il pubblico per gli imprenditori e per i professionisti, ma anche per gli artisti, per i creator e per i politici.

Di norma queste categorie sminuiscono l’importanza del pubblico: ad esempio i politici se ne ricordano solo in alcuni momenti e gli imprenditori lo vedono...

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Wired: un giorno senza titoli aiuterà i lettori?

Ascolta "Wired un giorno senza titoli aiuterà i lettori?" su Spreaker.

Per chi non lo sapesse, sono Mario Moroni e dal lunedì al venerdì alle 7:30 pubblico il podcast del Caffettino. Il nome è dovuto al fatto che parlo con il mio pubblico come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale di notizie e argomenti che riguardano il marketing, il business e il digital. Questa settimana, il Caffettino che è piaciuto di più alla mia community è stato quello di lunedì 5 luglio, nel quale ho parlato di un’interessante iniziativa di Wired.it. Di cosa si tratta? Il 30 giugno, per ventiquattro ore, gli articoli della testata online sono stati pubblicati senza titolo. O meglio, sopra ogni articolo c’era un testo che recitava: “Questo articolo non ha titolo”.

Se all’inizio poteva sembrare quasi un refuso, andando avanti nella lettura si capiva che sulla homepage di Wired Italia era in atto ...

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Perché le community non possono essere democratiche.

Ascolta "Perché le community non possono essere democratiche" su Spreaker.

Dal lunedì al venerdì, puntuale alle 7:30, pubblico il podcast del Caffettino: in meno di quattro minuti parlo di notizie o argomenti che riguardano il marketing, il business e il digital. E lo faccio come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale. Questa settimana, il Caffettino più apprezzato dalla mia community è stato quello di mercoledì 12 maggio, nel quale ho affrontato proprio il tema delle community, che per loro natura non possono essere democratiche. Il motivo è che, se volete farne parte, dovete rispettare le regole di chi le ha create. Alle volte, invece, all’interno delle community si incontrano persone che hanno atteggiamenti inappropriati.

Mi è capitato di incontrarle sia in diverse community in cui mi sono trovato, sia nella mia stessa community. In particolare, il fatto che ogni tanto questi personaggi entrino...

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Donald Trump bannato dai social: la libertà di parola è in pericolo?

Ascolta "Donald Trump bannato dai social: la libertà di parola è in pericolo?" su Spreaker.

Se siete appassionati di business, di marketing e di digital sappiate che dal lunedì al venerdì, alle 7:30, pubblico il mio podcast del Caffettino, in cui parlo proprio di tematiche e notizie che riguardano questi mondi come se fossi insieme ai miei ascoltatori davanti a una macchinetta del caffè virtuale. Questa settimana la mia community ha apprezzato particolarmente il Caffettino di martedì 12 gennaio, in cui mi sono interrogato su un tema molto importante quale la libertà di parola. Un argomento quanto mai attuale alla luce delle recenti vicissitudini che riguardano l’ancora per poco Presidente Donald Trump, che come saprete è stato bannato da diversi social network.

Trump non è stato bannato solo da Facebook e da Twitter, ma anche da Discord, Reddit, Snapchat e YouTube. Insomma, da buona parte dei social privati che...

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Tutti i social (o quasi) contro Donald Trump.

Il Caffettino di oggi è dedicato ai social e in particolare al loro rapporto con l’informazione. Si tratta di un tema caldo, dato che le notizie degli ultimi giorni fanno discutere molto. Probabilmente infatti avrete letto che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato bandito da diversi social americani. Nel dettaglio, dopo Twitter e Snapchat anche Reddit e Twitch hanno sospeso i profili collegati al presidente americano, perché hanno violato le policy dei due siti per quanto riguarda la diffusione di contenuti che incitano all’odio e alla violenza. E per gli stessi motivi anche YouTube ha sospeso i canali di alcuni personaggi di estrema destra che sostengono Donald Trump.

Ad oggi assistiamo a una tendenza che riguarda quasi tutti i social, ad eccezione di Facebook, che si stanno muovendo per filtrare alcuni contenuti estremi o problematici, come ad esempio l’odio in base all’identità di genere e all’etnia o in...

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Facebook segnala i media controllati dai governi.

Questo Caffettino è dedicato a una notizia freschissima che arriva direttamente dal mondo dei social: Facebook ha deciso di segnalare le pagine dei giornali e dei media controllati totalmente o parzialmente dai propri governi per offrire un servizio che migliori la trasparenza per gli editori. In particolare, dall’estate il social network inizierà a etichettare i contenuti sponsorizzati, dato che hanno maggiore risalto, cominciando da alcuni media ritenuti vicini ai governi e aggiungendone di nuovi nel tempo. La segnalazione sarà visibile sulla pagina della testata, su quella per la trasparenza, nell’archivio delle inserzioni e, negli Stati Uniti, anche all’interno del news feed.

Ma quali sono i criteri secondo i quali Facebook potrà decidere di etichettare una testata come sotto il controllo di un dato governo? In collaborazione con 65 esperti mondiali specializzati in media, governance, diritti umani e sviluppo, il social network...

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WhatsApp: catene ridotte del 70% dopo il limite di inoltro dei messaggi.

Del Caffettino potete sempre fidarvi, perché le nostre notizie provengono da fonti autorevoli e verificate. Spesso invece siamo inondati di informazioni la cui autenticità è più che dubbia, specialmente quando arrivano da contatti privati o gruppi di chat. Infatti i programmi di messaggistica come WhatsApp sono stati spesso abusati per diffondere informazioni false, che hanno generato vere e proprie catene di Sant’Antonio, con il risultato di confondere sempre più chi riceve la notizia. Ma ora le cose sono cambiate, perché WhatsApp ha introdotto il limite di inoltro di un messaggio a un singolo contatto o a un solo gruppo, disincentivando quindi le fake news.

I primi dati dopo l’introduzione di questo limite ci dicono che le famigerate catene di Sant’Antonio si sono ridotte di ben il 70%. Si tratta di un grande successo per l’app di messaggistica instantanea di proprietà di Facebook, in linea con la guerra alle...

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Coronavirus: da Facebook fondo da 100 milioni per aiutare i giornalisti in prima linea.

Le notizie sono fondamentali, come noi del Caffettino sappiamo bene. Ma di questi tempi avere un’informazione puntuale e accurata non è cosa da poco. Con l’emergenza coronavirus, infatti, anche il lavoro dei giornalisti è più arduo e inoltre molti editori sono in difficoltà per la crisi economica dovuta alla pandemia. Per questi motivi Facebook ha deciso di istituire un fondo da 100 milioni di dollari con l’obiettivo di aiutare i giornalisti in prima linea. Come ha specificato Mark Zuckerberg in un post, questa cifra va ad aggiungersi ad altri 300 milioni che Facebook aveva già deciso di stanziare a sostegno del giornalismo e specialmente della stampa locale.


Se l’obiettivo di Facebook è offrire un sostegno economico affinché si continui a informare le comunità nel pieno della pandemia, non è ancora chiaro se i 100 milioni di dollari saranno destinati esclusivamente al mercato editoriale...

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Facebook: nessun controllo sulle fake news politiche.

Le notizie che vi do ogni giorno con il mio Caffettino sono verificate al 100%. Ma non tutti agiscono allo stesso modo, Facebook in primis. Il social network infatti ha deciso di non controllare le fake news degli annunci politici. Si tratta di una presa di posizione netta che fa discutere molto, specialmente perché la scelta di Facebook riguarderà anche le ads politiche in vista delle elezioni presidenziali USA del 2020. Qual è il motivo di questa decisione? Su un articolo di Wired di legge che Facebook afferma di voler tutelare la libertà di espressione e che perciò sarà compito degli utenti capire se hanno a che fare o meno con una fake news.

Facebook si muove in controtendenza rispetto ad altre realtà: se da un lato Twitter da novembre ha bloccato definitivamente le campagne pubblicitarie che riguardano la politica, dall'altro anche Google ha preferito mettere un freno alle pubblicità politiche, limitando il targeting di...

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