Il podcast del Caffettino della scorsa settimana preferito dalla mia community è stato quello di sabato 21 gennaio, in cui ho chiesto all’imprenditore ed e-commerce manager Marco Biasin se gli e-commerce inquinano o meno.
Marco inizia citando Fabio Iraldo, professore ordinario di Management presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, secondo il quale l’e-commerce non è nato per salvare l’ambiente. Ad ogni modo, Marco afferma che gli e-commerce inquinano soltanto in determinate circostanze e non rappresentano affatto il male assoluto come a volte si crede. Infatti, stando a una ricerca statistica, l’e-commerce inquina meno quando il cliente per comprare offline deve percorrere più di 15 chilometri: in questo caso, comprando online, si riducono le emissioni di CO2 dovute al viaggio. Ma il vero problema degli e-commerce non sono tanto i trasporti, quanto la gestione del catalogo.
Questo perché molti e-commerce riempiono i magazzini di prodotti, per mettere il cliente al centro ma l...
Tra tutti i podcast del Caffettino che ho pubblicato la settimana scorsa, la mia community ha preferito quello di sabato 19 novembre, dove con Max Corona ho parlato della storia dei biglietti da visita.
Il biglietto da visita è un oggetto di uso comune nel mondo del business ed è quasi impossibile che non ve ne sia passato almeno uno tra le mani, o che non abbiate dato il vostro a qualcuno. Se oggi questo strumento si sta digitalizzando sempre di più, è interessante scoprire quando è nato, qual era la sua funzione originaria e qual è stata la sua evoluzione all’interno della storia. Si tratta di un modo per capire i cambiamenti di un oggetto che ha offerto e offre tutt’ora moltissime possibilità di fare affari. Max Corona spiega come per raccontare la storia del primo strumento di auto-promozione dobbiamo partire proprio dal nome: perché si chiama biglietto da visita?
Facciamo un salto nel passato, andando indietro nel tempo fino al lontano 1500. All’epoca, tra la borghesia era co...
La scorsa settimana, il podcast del Caffettino più apprezzato dalla mia community è stato quello di giovedì 30 giugno, in cui ho parlato delle nuove sanzioni per chi non ha il POS all’interno del proprio esercizio commerciale.
Le sanzioni sono scattate proprio giovedì scorso, ma prima di dirvi in cosa consistono voglio fare una riflessione sull’utilizzo del POS in Italia. Da noi trovarlo può essere una vera e propria scommessa: a volte entriamo nei negozi e, prima di fare un acquisto, chiediamo se c’è il POS ma non è detto che ci sia, oppure magari non funziona o non è collegato. Lo stesso vale per i taxi: anche se oggi è difficile trovare un tassista che sia sprovvisto di POS, a volte questa eventualità può capitare. Si tratta di situazioni normali, ma se analizziamo i dati scopriamo che in Europa vinciamo il record per quanto riguarda il numero di POS. E i dati dell’Italia sorprendono anche di più.
Infatti il nostro Paese è quello con più POS in assoluto: nel 2020 ne sono stati...
Tra i cinque podcast del Caffettino che ho pubblicato la settimana scorsa, la mia community ha apprezzato maggiormente quello di venerdì 8 aprile, in cui ho fatto una riflessione sulla fiducia.
Sono partito dal presupposto che oggi fidarsi è la cosa più difficile del mondo. Tralasciando i rapporti personali, pensiamo soltanto al nostro lavoro. Rimanendo in ambito professionale, è davvero arduo fidarsi delle persone: questo vale sia per quelle che lavorano all’interno della nostra organizzazione, sia per quelle esterne ad essa. Infatti tutti noi imprenditori e professionisti sappiamo che non è semplice delegare e aspettarsi che gli altri facciano le cose come ci aspettiamo. E allo stesso tempo è altrettanto difficile fidarsi dei clienti, che magari possono abbandonarci da un momento all’altro, o dei nostri fornitori. Di conseguenza, non ci fidiamo di nessuno.
D’altronde ci sono diverse situazioni che possono minare la nostra fiducia nel prossimo, come il collega che vuole farci le ...
Il podcast del Caffettino della scorsa settimana che la mia community ha apprezzato di più è stato quello di venerdì 18 marzo, in cui ho parlato di come gestire la fine dell’amore con un cliente.
Come reagire a un cliente che non vuole più lavorare con voi? Personalmente come fornitore sono stato lasciato diverse volte nella mia vita. Alcune con largo anticipo con PEC o raccomandata, altre con il giusto anticipo di un paio di mesi mediante un preavviso via mail e altre ancora con una call dell’ultimo minuto, senza alcun tipo di romanticismo. Ma al di là di come ci lasciamo con i nostri clienti e del perché questo avviene, la cosa più importante da considerare è come noi reagiamo a questa situazione. Anzi, dovremmo interessarci unicamente a questa cosa. So che è facile da dire e molto più difficile da mettere in pratica, ma non dobbiamo prenderla sul personale.
Anche io in passato sono caduto in questa trappola: l’errore più grave che ho fatto è stato pensare che il cliente ce l’av...
Ascolta "Richiedere critiche ti salva nel mondo del lavoro" su Spreaker.
Nel podcast del Caffettino, che pubblico dal lunedì al venerdì, potete ascoltare notizie che riguardano il mondo del marketing, del digital e del business. Ma una volta a settimana vi do un suggerimento a partire da ciò che mi capita nella vita di tutti i giorni, che spero possa esservi utile per migliorarvi professionalmente e personalmente. E proprio questa settimana, nel Caffettino che è piaciuto di più alla mia community vi ho dato un consiglio molto semplice: chiedere critiche costruttive in ogni situazione lavorativa. Personalmente vi chiedo spesso recensioni su Apple Podcast e di commentare il Caffettino su Facebook, su Instagram o sul mio gruppo Telegram. Perché?
La risposta è che i commenti e le critiche servono sempre. Mi spiego con un episodio che mi è capitato qualche mese fa: avevo condotto un evento che era andato molto bene e sia il cliente che gli sponsor erano molto contenti. Ma io non mi sono...
Ascolta "Alta considerazione del pubblico: la soluzione per la tua attività" su Spreaker.
Questa estate ho voluto dare una svolta al mio consueto podcast del Caffettino, dove di solito in pochi minuti parlo con voi come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale di notizie e tematiche focalizzate sul marketing, sul digital e sul business. Infatti in questo mese ho realizzato venti puntate speciali, in cui senza limiti di minutaggio mi sono dedicato a una serie di argomenti che mi stanno a cuore. Questa settimana, il Caffettino Estate che è piaciuto di più alla mia community è stato quello di martedì 24 agosto, in cui ho parlato di quanto valore abbia il pubblico per gli imprenditori e per i professionisti, ma anche per gli artisti, per i creator e per i politici.
Di norma queste categorie sminuiscono l’importanza del pubblico: ad esempio i politici se ne ricordano solo in alcuni momenti e gli imprenditori lo vedono più che altro come un numero di possibili clienti da c...
Ascolta "Attenzione alle aziende che..." su Spreaker.
Avete mai ascoltato il mio podcast? Si chiama Caffettino, perché ogni giorno è come se chiacchierassi con il mio pubblico di fronte a una macchinetta del caffè virtuale. Lo pubblico dal lunedì al venerdì alle 7:30 e le tematiche che affronto riguardano il mondo del marketing, del digital e del business. Questa settimana, il Caffettino più apprezzato dalla mia community è stato quello di lunedì 28 giugno, in cui ho voluto mettervi in guardia dalle fregature che spesso derivano dal fatto di lavorare, collaborare o fare partnership con alcune tipologie di aziende. I casi sarebbero moltissimi, ma mi sono concentrato su tre tipi di aziende dalle quali è meglio stare lontani.
Ascolta "Per lavorare bisogna fare più network e meno social" su Spreaker.
Vi interessano il marketing, il digital e il business? Allora il Caffettino è il podcast che fa per voi. Si chiama così perché ogni giorno cerco di risvegliare il vostro interesse parlando di tematiche e news che riguardano proprio questi argomenti, come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale. Questa settimana, il Caffettino che è piaciuto di più alla mia community è stato quello di lunedì 3 maggio, nel quale ho spiegato un concetto che reputo fondamentale per lavorare bene: dobbiamo fare più network e meno social. Specialmente in Italia, in molti abbiamo paura dei nostri concorrenti e partner, che invece in teoria dovrebbero far parte del nostro network.
In particolare, tanti freelance hanno paura che altri liberi professionisti rubino loro i clienti. E lo stesso accade per le agenzie, spaventate da quelle partner. Ma dobbiamo ricordarci che i nostri clienti lavorano con noi non tanto per i...
Giovedì 22 aprile, durante il mio Live Show, ho intervistato Rossella Pivanti, audio producer specializzata nella creazione di branded podcast, serie audio e audiodocumentari. Entrando nel vivo dell’argomento, le ho chiesto perché secondo lei un’azienda oggi deve fare podcast. A suo parere, per tanti anni alle aziende è stato detto di puntare sull’immagine, poi sul “metterci la faccia” e infine sui contenuti video. Oggi invece bisogna puntare sulla voce. Perché i brand attualmente hanno un logo, un colore, un’immagine o il volto di qualcuno, ma non hanno una voce: escludendo Autostrade e Trenitalia, gli altri brand infatti devono ancora capire che voce e che accento hanno.
A proposito di accenti, il problema di alcuni clienti che si avvicinano al mondo dei podcast è che sono alla ricerca di doppiatori perfetti e non di voci. Per Rossella il doppiaggio è un lavoro nobilissimo, ma utilizza linguaggi ed espressioni di determinati ambiti: dal pubblicitario al televisivo, dal radiofonico...
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