Il podcast del Caffettino della scorsa settimana più apprezzato dalla mia community è stato quello di giovedì 10 novembre, in cui ho parlato della prima call for startup della NATO.
Il progetto si chiama Diana e ha l’obiettivo di trovare imprese innovative all’interno dei Paesi dell’Alleanza Nord Atlantica. In particolare, la NATO è alla ricerca di startup che si distinguano nei campi dell’intelligenza artificiale, della robotica, delle biotecnologie, del quantum computing, della cybersecurity e dello spazio. Per dirla tutta, sono previste anche altre gare per il prossimo anno, ma tutto inizierà ad aprile del 2023 proprio con Diana. Il Direttore Generale del progetto ha annunciato che ci sarà una rete di 63 centri per i test e di 9 siti per l’accelerazione. In Italia, le Officine Grandi Riparazioni (OGR) di Torino saranno uno dei siti per l’accelerazione delle imprese.
Ma non è tutto, perché nel nostro Paese ci saranno altri luoghi dedicati al progetto Diana: i centri della Marina...
Tra i cinque podcast del Caffettino che ho pubblicato la scorsa settimana, la mia community ha amato maggiormente quello di venerdì 9 settembre, in cui ho parlato di un’interessante proposta di un giornalista americano, Geoffrey A. Fowler.
Fowler scrive per il Washington Post e in un editoriale ha chiesto alle aziende tech di inserire la data di scadenza dei prodotti tecnologici. Il principio alla base della sua richiesta è il seguente: indicare il periodo di vita stimato di questi oggetti aiuterebbe i consumatori a fare acquisiti più consapevoli, specialmente per quanto riguarda i prodotti dotati di batterie che non possono essere sostituite. Quella di Fowler è una proposta provocatoria, in quanto per le aziende produttrici indicare la data di scadenza naturalmente significa comunicare ai propri clienti che in un determinato momento sarà necessario sostituire il proprio dispositivo con uno nuovo.
Sappiamo bene quanto l’obsolescenza programmata sia uno dei problemi insisto in qual...
Tra i cinque podcast del Caffettino che ho pubblicato la scorsa settimana, la mia community ha preferito quello di mercoledì 11 maggio, in cui ho fatto un ragionamento a partire dalla notizia che lo Spid ha da poco superato i 30 milioni di utenti.
Lo Spid, ossia il sistema pubblico di identità digitale creato nel 2016, solo nell’ultimo anno ha collezionato ben 10 milioni di attivazioni. Il motivo principale per cui le registrazioni hanno visto un’impennata così forte è certamente la pandemia, ma l’aumento degli utenti dipende anche da una serie di obblighi: infatti per effettuare alcune operazioni è necessario lo Spid, senza contare che partite IVA e aziende sono obbligate ad averlo. Il Ministro per l'Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale Vittorio Colao festeggia e ci informa che, per quanto riguarda lo Spid, è stato raggiunto in anticipo l’obiettivo del PNRR, ossia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
In particolare, l’obiettivo era raggiungere entro il 2023 il...
Tra i cinque podcast del Caffettino che ho pubblicato la scorsa settimana, la mia community ha amato maggiormente quello di mercoledì 2 marzo, dedicato a un’app che ha preso posizione rispetto al conflitto in atto in Ucraina.
Parliamo di Google Maps, che non fornisce più le informazioni sul traffico nel Paese straziato dalla guerra. In questi giorni stiamo vedendo come tante aziende si stiano schierando dalla parte dell’Ucraina, scegliendo di boicottare a modo loro la Russia. In particolare, il caso di Google Maps è interessante perché bloccare un servizio molto importante come la funzionalità relativa allo stato del traffico fa sì che gli utenti possano utilizzare l’applicazione in Ucraina, ma senza poter vedere gli spostamenti dei veicoli. E questo è fondamentale per evitare che i russi possano visualizzare le informazioni sul traffico in tempo reale, monitorando gli spostamenti dei civili in fuga.
Purtroppo la decisione di Google non basta a risollevare le sorti dell’Ucraina, m...
Tra i cinque podcast che ho pubblicato la scorsa settimana, la mia community ha preferito quello di venerdì 18 febbraio, in cui ho parlato del potere del sorriso quando comunichiamo online e di persona.
Partiamo dall’assunto che tutti noi creiamo dei contenuti, anche se non siamo dei content creator che ad esempio realizzano podcast o video, per delle aziende oppure per il proprio pubblico. Lo facciamo quando ci colleghiamo su Zoom per un meeting con i colleghi o magari, se siamo studenti, quando partecipiamo alle lezioni online. In questi casi, i nostri contenuti consistono nel nostro volto e nella nostra voce. Ma spesso noi italiani, quando comunichiamo i nostri contenuti, sottovalutiamo l’importanza del sorriso, che invece è fondamentale per relazionarsi con gli altri. Perché dovremmo essere più sorridenti, comunicando in maniera rilassata e serena?
Il sorriso non è soltanto un elemento paraverbale fondamentale della comunicazione (che consiste nel modo in cui diciamo qualcosa ...
Ascolta "Lavorare alla nostra altezza" su Spreaker.
Ciao a tutti, sono Mario Moroni e dal lunedì al venerdì alle 7:30 pubblico il mio podcast sulle principali piattaforme. Un podcast in cui parlo con il mio pubblico come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale. E che per questo si chiama Caffettino. Di cosa parlo? Di argomenti e news sul marketing, il digital e il business. Ma veniamo al dunque: questa settimana, il Caffettino più amato dalla mia community è stato quello di giovedì 15 luglio, in cui asserisco che dobbiamo scegliere e affrontare progetti che siano alla nostra altezza. E questo vale sia per i professionisti che per gli imprenditori, sia per le aziende che per le singole persone. Cosa significa?
Una delle cose che ho imparato negli ultimi tempi è che non bisogna semplicemente alzare l’asticella, ma che si devono fare le cose giuste al momento giusto. Ad esempio, sul piano professionale in questo periodo sto variando molto, cercando dedicarmi a progetti...
Ascolta "Attenzione alle aziende che..." su Spreaker.
Avete mai ascoltato il mio podcast? Si chiama Caffettino, perché ogni giorno è come se chiacchierassi con il mio pubblico di fronte a una macchinetta del caffè virtuale. Lo pubblico dal lunedì al venerdì alle 7:30 e le tematiche che affronto riguardano il mondo del marketing, del digital e del business. Questa settimana, il Caffettino più apprezzato dalla mia community è stato quello di lunedì 28 giugno, in cui ho voluto mettervi in guardia dalle fregature che spesso derivano dal fatto di lavorare, collaborare o fare partnership con alcune tipologie di aziende. I casi sarebbero moltissimi, ma mi sono concentrato su tre tipi di aziende dalle quali è meglio stare lontani.
Ascolta "3 Errori di chi comincia a fare Podcasting" su Spreaker.
Il mio podcast si chiama Caffettino, perché lo pubblico ogni mattina dal lunedì al venerdì per chiacchierare con voi come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale. Gli argomenti di cui parlo hanno a che fare per lo più con il mondo del digital, del marketing e del business. Questa settimana, il podcast che è piaciuto di più alla mia community è stato quello di mercoledì 26 maggio, in cui ho parlato proprio di podcast. In particolare, ho raccontato quali sono le tre domande più comuni e allo stesso tempo più sbagliate di chi si avvicina al mondo del podcasting. Ho scelto questo argomento in vista del webinar gratuito che terrò martedì primo giugno alle 18:00, proprio sul podcasting, al quale potete iscrivervi a questo link: https://www.mariomoroni.it/Webinar-podcast-gratuito. Ma ora andiamo a vedere quali sono le tre domande più scorrette e ingenue di chi comincia a fare podcast.
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Giovedì 22 aprile, durante il mio Live Show, ho intervistato Rossella Pivanti, audio producer specializzata nella creazione di branded podcast, serie audio e audiodocumentari. Entrando nel vivo dell’argomento, le ho chiesto perché secondo lei un’azienda oggi deve fare podcast. A suo parere, per tanti anni alle aziende è stato detto di puntare sull’immagine, poi sul “metterci la faccia” e infine sui contenuti video. Oggi invece bisogna puntare sulla voce. Perché i brand attualmente hanno un logo, un colore, un’immagine o il volto di qualcuno, ma non hanno una voce: escludendo Autostrade e Trenitalia, gli altri brand infatti devono ancora capire che voce e che accento hanno.
A proposito di accenti, il problema di alcuni clienti che si avvicinano al mondo dei podcast è che sono alla ricerca di doppiatori perfetti e non di voci. Per Rossella il doppiaggio è un lavoro nobilissimo, ma utilizza linguaggi ed espressioni di determinati ambiti: dal pubblicitario al televisivo, dal radiofonico...
Ascolta "Parti dal pubblico non dal prodotto" su Spreaker.
Digital, marketing e business: sono questi gli argomenti principali che affronto ogni giorno all’interno del mio podcast che si chiama il Caffettino, un nome che ho scelto perché parlo con il mio pubblico come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale. Questa settimana il Caffettino più amato dalla mia community è stato quello di lunedì 12 aprile, in cui ho voluto parlare di strategia: spesso infatti mi viene chiesto come si fa a monetizzare con i contenuti, ad esempio con un videocorso. La risposta è che bisognerebbe partire prima dal pubblico e soltanto in seguito passare al prodotto, anche se quasi tutti fanno esattamente il contrario.
L’errore più comune perciò è quello di cominciare a vendere. Sempre mantenendo l’esempio del videocorso, talvolta vedo dei professionisti e delle aziende che ne lanciano uno prima ancora di averlo realizzato: magari hanno fatto solo un’anteprima ed effettuano un test vedendo ...
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