Quante persone usano social network nei vari Paesi: il confronto 2020-2025.

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Chi mi segue sa che ogni mattina, alle 7:30, pubblico sulle principali piattaforme il mio podcast del Caffettino. È un appuntamento quotidiano di fronte a una macchinetta del caffè virtuale per parlare di news e tematiche che riguardano il business, il marketing e il digital. Questa settimana, il Caffettino preferito dalla mia community è stato quello di giovedì 16 settembre, in cui ho parlato di alcuni dati molto interessanti sull’uso dei social da parte di vari Paesi del mondo, mettendo a confronto i numeri del 2020 e quelli previsti per il 2025. Paradossalmente, il Paese con il maggior numero di persone che hanno avuto accesso ai social nel 2020 è stato la Cina.

Questo può sembrare strano, dato che per decisione del governo in Cina non sono raggiungibili Facebook, Instagram, Twitter e altre piattaforme molto popolari. Eppure, nel 2020, ben 926,8 milioni di persone si sono collegate ...

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Giovanna De Maio. L’amore ai tempi del coronavirus.

Nel mio Live Show di giovedì 1 aprile ho intervistato Giovanna De Maio, psicologa e psicoterapeuta esperta in amore e relazioni. Le ho chiesto subito qual è il suo punto di vista rispetto ai conflitti che si vivono in casa in questo periodo. A suo parere, anche prima di questa situazione assurda le coppie vivevano insieme sotto lo stesso tetto, ma non erano obbligate a farlo: prima avevano tempo, spazio e modo per rigenerarsi o per andare al lavoro, mentre adesso la situazione è diversa a causa dello smart working e della DAD, che le obbliga a prendersi cura dei figli. Infatti, soprattutto per le coppie che hanno figli non ancora autonomi e indipendenti, questa situazione già di per sé faticosa è aggravata dal fatto di doverli aiutare con il computer e a fare i compiti. Perciò le coppie devono sobbarcarsi di impegni che prima erano appannaggio degli insegnanti o della scuola, il che dava loro respiro. E questo, unito al fatto che non erano abituate a stare insieme forzatamente, le po...

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Smart working semplificato scade il 31 marzo. Senza novità torniamo in ufficio?

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Dal lunedì al venerdì, alle 7:30, pubblico il podcast del Caffettino. Si chiama così perché è un appuntamento davanti a una macchinetta del caffè virtuale per parlare di digital, marketing e lavoro. A proposito di lavoro, questa settimana il Caffettino più apprezzato dalla mia community è stato quello di mercoledì 20 gennaio, in cui parlo della scadenza dello smart working semplificato, che resterà in vigore fino al termine dello stato di emergenza, ossia il prossimo 31 marzo. Previsto dal Governo con il lockdown all'inizio dell'emergenza sanitaria, prevede procedure semplificate per attivare lo smart working senza burocrazia e sarebbe dovuto scadere il 31 gennaio.

Invece, con il decreto Milleproroghe entrato in vigore il 31 dicembre, il termine per l’applicazione del lavoro agile è stato prorogato di due mesi. Visto che andiamo incontro alla fine dello smart working semplificato,...

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Venerdì relax? Problemi e occasioni.

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Benvenuti al Caffettino, dove ogni giorno ci ritroviamo come se fossimo davanti alla macchinetta del caffè per parlare insieme delle tematiche e delle notizie più importanti che riguardano il mondo digitale, ma non solo. Oggi voglio parlare del venerdì, che rappresenta un giorno molto particolare, sia all’interno degli uffici che per chi lavora a distanza. Questo perché non soltanto per alcuni il venerdì è l’ultimo giorno lavorativo della settimana, ma anche perché normalmente il venerdì si mettono in atto dei pattern di comportamento ripetuti che sarebbe meglio evitare. Perciò andiamo a vedere quali sono gli errori e le situazioni tipo che riguardano questo giorno.

 

  • Innanzitutto il venerdì è il giorno in cui solitamente c’è più entusiasmo e più stress. Più entusiasmo perché in questo giorno ad alcuni cade letteralmente la penna. Più stress perché per altri ci sono le consegne. Uno degli errori più grandi che ho constat
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Zoom pensa ai musicisti con l’High-Fidelity Music Mode.

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Bentornati al Caffettino, l’appuntamento quotidiano con le notizie che riguardano il mondo digitale e business. Oggi parliamo di Zoom, che ha appena annunciato l’introduzione dell’High-Fidelity Music Mode, una novità che come si può intuire dal nome va a migliorare la qualità del servizio offerto per coloro che non sono dei professionisti o degli imprenditori qualsiasi, ma sono dei musicisti. In particolare, le regole relative al distanziamento hanno portato sempre più i musicisti a interagire con le proprie band da remoto e lo stesso discorso vale per gli insegnanti di musica, i quali attualmente impartiscono lezioni ai propri allievi in una modalità ascrivibile allo smart working.

Su Zoom la sincronizzazione, ossia il collegamento tra l’audio e il video, lasciava un po’ a desiderare e la qualità del suono non era il massimo. L’High-Fidelity Music Mode invece risolve questi problemi. Come? Facendo esattamente...

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Netflix non ama lo smart working.

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In questo caffettino ragioniamo su una notizia che mi ha stupito molto e che dimostra come lo smart working non piaccia a tutti. Reed Hastings, il co-fondatore e CEO del gruppo Netflix, recentemente ha rilasciato un’intervista al Wall Street Journal parlando di cultura aziendale, di iniziative in programma per il futuro della piattaforma e, non ultimo, di smart working. Nel momento in cui gli è stato chiesto se ci sono benefici legati al rimanere a casa dei collaboratori, Hastings ha risposto: “No, non vedo alcun aspetto positivo. Non essere in grado di incontrarsi di persona, in particolare a livello internazionale, è super negativo”. Quale futuro aspetta i dipendenti di Netflix?

Al momento non c’è ancora nessuna data certa per il loro rientro in ufficio, ma quando la crisi sanitaria lo consentirà gli impiegati torneranno alle proprie postazioni. In particolare, stando alla volontà espressa dal CEO dell’azienda, non appen...

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Smart working, aumentano le mail di phishing che sfruttano l’emergenza coronavirus.

Il Caffettino di oggi vi mette in guardia dagli attacchi informatici più comuni in questo periodo di coronavirus. Infatti lo smart working dovuto alla pandemia ha dato un forte incentivo agli hacker, con il conseguente aumento delle mail di phishing. Di cosa si tratta? Delle truffe informatiche effettuate inviando mail con un logo o un testo contraffatto, che ci spingono a fornire i nostri dati sensibili e bancari. Le incursioni informatiche via mail di phishing sono cominciate all’inizio di marzo e si sono protratte per i due mesi successivi, raggiungendo il picco in questo momento. Quali sono gli attacchi più frequenti? Scopriamoli insieme e capiamo come difenderci.

 

  • La prima mail di phishing a cui stare molto attenti arriva direttamente da qualcuno che in teoria dovrebbe aiutarci, dato che l’oggetto recita: “Coronavirus: informazioni importanti su precauzioni”. La mail ha in allegato un file Word dal nome “Covid_19_test_form.doc”, oppure “guida_coronavirus.doc”, o ancora “f2136
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Twitter: tutti i dipendenti potranno lavorare da casa anche dopo il Covid-19.

Benvenuti al Caffettino, dove ogni giorno affrontiamo temi legati al mondo del business, del marketing e dei social. E oggi in particolare parliamo di Twitter, la prima tech company in cui si lavorerà in modalità smart working per sempre. Infatti Jack Dorsey, amministratore delegato di Twitter, ha comunicato via mail a tutti i dipendenti che potranno utilizzare lo smart working anche dopo l’emergenza dovuta al Covid-19 e ha offerto loro un’indennità di mille dollari per potersi dotare degli strumenti necessari. Ma Dorsey sottolinea come lo smart working non sia obbligatorio, dato che "gli uffici resteranno aperti e chi vuole potrà tornarci quando sarà possibile farlo”.

In ogni caso, gli uffici di Twitter saranno chiusi almeno fino a settembre, perciò i dipendenti hanno tutto il tempo per decidere se quando riapriranno preferiranno lavorare da casa o meno. Nel primo caso, lavoreranno quando e come vogliono, per l’appunto in modalità smart working. Molto prima del coronavirus, Dorsey av...

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Quanto valgo in smart working per il mio capo e il mio cliente?

Il Caffettino di oggi è un concentrato di consigli utili per chi lavora in smart working e si chiede: come faccio a dimostrare che lavoro bene in smart working al mio superiore, ai miei clienti o anche ai miei colleghi? Si tratta di una delle domande più frequenti che mi state ponendo durante queste settimane. Infatti, anche se in smart working lavoriamo molto di più, spesso ci accorgiamo che questo non basta o che non rendiamo quanto vorremmo, oppure abbiamo paura che il nostro capo non capirà che stiamo lavorando e che il nostro cliente penserà che valiamo poco. Ebbene, anche se non esiste una soluzione univoca per tutti, questi tre consigli vi aiuteranno di sicuro.

 

  • Fare report. I report possono essere anche personali, perché anche se non li vedrà nessuno possono dimostrarsi molto interessanti sul medio e sul lungo periodo. Il report più semplice da realizzare è quello degli obiettivi giornalieri portati a termine: ogni giorno bastano uno o due obiettivi, che sono sufficienti a
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Fase 2: quattro motivi per non uscire.

Oggi è lunedì 4 maggio e il nostro Caffettino non può che essere dedicato alla tanto attesa Fase 2, che vede moltissime persone pronte a uscire di casa. Sicuramente negli ultimi giorni avete parlato di questa fase con i vostri amici e colleghi, confrontandovi su ciò che da oggi è possibile o meno fare e sui vostri programmi per quella che dovrebbe essere una ripartenza sotto diversi aspetti. Per quanto riguarda il mio punto di vista, invece, credo che ci siano diverse ragioni per cui non è assolutamente il caso di prendere sotto gamba questa situazione. In particolare, oggi ho intenzione di condividere con voi quattro motivi per cui nella Fase 2 è meglio non uscire.

 

  • Il primo motivo è che non sappiamo se una volta guariti dal Covid-19 c’è la possibilità di riprendere il virus. In questo senso, il ragionamento secondo cui c’è una lenta decrescita dei casi non è assolutamente tranquillizzante, perché non è ancora stato provato scientificamente se una volta negativizzati siamo immuni
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