Smart working semplificato scade il 31 marzo. Senza novità torniamo in ufficio?

Jan 24, 2021

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Dal lunedì al venerdì, alle 7:30, pubblico il podcast del Caffettino. Si chiama così perché è un appuntamento davanti a una macchinetta del caffè virtuale per parlare di digital, marketing e lavoro. A proposito di lavoro, questa settimana il Caffettino più apprezzato dalla mia community è stato quello di mercoledì 20 gennaio, in cui parlo della scadenza dello smart working semplificato, che resterà in vigore fino al termine dello stato di emergenza, ossia il prossimo 31 marzo. Previsto dal Governo con il lockdown all'inizio dell'emergenza sanitaria, prevede procedure semplificate per attivare lo smart working senza burocrazia e sarebbe dovuto scadere il 31 gennaio.

Invece, con il decreto Milleproroghe entrato in vigore il 31 dicembre, il termine per l’applicazione del lavoro agile è stato prorogato di due mesi. Visto che andiamo incontro alla fine dello smart working semplificato, facciamo il punto della situazione su ciò che ha funzionato e su ciò che invece è andato storto. Qualche tempo fa ho condotto un evento speciale proprio sullo smart working con Marco Montemagno ed è emersa immediatamente la confusione generale tra telelavoro, remote working, nomadismo digitale e smart working. Perciò è evidente una scarsa consapevolezza da parte del lavoratore stesso, il quale per primo non sa che tipo di lavoro sta facendo.

Altri aspetti negativi? Innanzi tutto il fatto che molti hanno il bisogno fisico e psicologico di tornare in ufficio e vedere persone. Secondariamente, c’è la situazione difficile delle famiglie: i lavoratori dipendenti del settore privato con almeno un figlio minore di quattordici anni hanno il diritto di lavorare in smart working accedendo alla procedura semplificata. Ma il fatto di avere il proprio figlio a casa rende lo smart working complicato per diversi motivi, tra cui gli spazi da condividere che diventano sempre più stretti. E per quanto riguarda il settore pubblico, per il quale invece lo smart working semplificato scade il 31 gennaio, sorgono altre difficoltà. Quali?

Se avete fatto richieste o se avete lavorato con un’istituzione, sapete che molti dipendenti della pubblica amministrazione non sono riusciti ad aggiornarsi dal punto di vista digitale. In ogni caso, lo smart working ci ha fatto capire cosa significa lavorare a distanza e che alcuni, come accennato, non hanno le caratteristiche per farlo. Quindi chi vede per tutti un futuro fatto di smart o di remote working si sbaglia. Staremo a vedere se il Governo interverrà con nuove normative per prolungare il lavoro agile semplificato o meno. Ad ogni modo, per noi professionisti e imprenditori, questo è stato un modo per verificare le abilità dei singoli e per capire chi è indipendente. 

E voi cosa ne pensate?

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