Stop a Pornhub in Arkansas a causa della nuova legge sulla verifica dell’età

Ad agosto, nello stato americano dell'Arkansas, è entrata in vigore la legge SB 66 che impone la verifica dell'età per accedere ai siti web con materiale pornografico. Ed ecco la decisione di Pornhub.

Meglio fermare gli IP collegati a questo territorio. Gli utenti dell'Arkansas che tentano di accedere al portale si troveranno di fronte a un testo con i motivi che hanno spinto l'azienda di bloccare l'accesso.

La base della legge SB 66

Questa decisione, che si prevedeva già da qualche tempo, è collegata all'obbligo per i siti web con materiale pornografico di verificare che l'utente abbia 18 anni. Questo controllo deve avvenire confermando l'età con quello che viene definito una Reasonable age verification. Riprendendo il testo:

"Reasonable age verification means to confirm that a person seeking to access published material that may have a substantial portion of material that is harmful to minors is at least eighteen (18) years of...

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Privacy: Apple vuole chiudere Facetime e iMessage in UK

Sembra che ci siano problemi di privacy in UK per la Apple tanto che si minaccia la chiusura di due servizi di Cupertino: iMessage e Facetime. Ovvero, rispettivamente, le applicazioni per inviare messaggi ad altri dispositivi ed effettuare videochiamate. Ma qual è l'origine del problema che minaccia la Apple e altre aziende tipo WhatsApp e Signal che hanno già affiancato la casa di Cupertino in questa battaglia?

Le origini della decisione

Paradossalmente, il motivo riguarda proprio l'estrema e storica attenzione della Apple verso la privacy degli utenti. La minaccia di chiusura di iMessage e Facetime arriva dopo la scelta del governo inglese di rivedere l'Investigatory Powers Act (IPA) del 2016. Una legge che ha un obiettivo di base ben preciso:

"The Act comprehensively sets out and in limited respects expands the electronic surveillance powers of the British intelligence agencies and police. It also claims to improve the safeguards on the exercise...

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Dati degli utenti: il Garante della Privacy chiede chiarimenti a Pornhub

L’Autorità chiede chiarimenti su profilazione degli utenti e sistemi di tracciamento. Così inizia il comunicato stampa del Garante della Privacy rispetto all'argomento che ha catturato l'attenzione dei media: MG Freesites Ltd, società a capo di Pornhub, deve chiarire alcuni aspetti sul trattamento dati in Italia.

L'azione riguarda diversi punti, come i sistemi di tracciamento e la profilazione degli utenti italiani. Senza dimenticare una delle voci più insistenti: quella che ipotizza la raccolta e vendita dei dati a terze parti.

Le origini di questo approfondimento

Nel sito del Garante della Privacy troviamo come riferimento della segnalazione un utente, senza specificare l'identità. Ma i primi passi sono stati mossi dal lavoro di stopdataporn.org, collettivo che si batte per far valere i diritti degli utenti contro lo sfruttamento dati delle piattaforme porno.

Sul portale di stopdataporn.org, abbiamo un riferimento chiaro...

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Revenge porn: 2 milioni di italiani hanno scoperto loro foto e video intimi online senza consenso.

Tra i cinque podcast del Caffettino che ho pubblicato la settimana scorsa, la mia community ha preferito quello di lunedì 20 giugno, in cui ho parlato di un recentissimo studio sul revenge porn in Italia.

L’associazione no profit Permesso Negato, che analizza il fenomeno del revenge porn e che offre sostegno alle vittime in Italia, ha commissionato una ricerca a The Fool, società che si occupa di reputazione digitale. E i dati sono a dir poco allarmanti: su un campione di duemila persone intervistate tra la fine di aprile e l’inizio di maggio 2022, emerge che ben due milioni di italiani sono vittime di diffusione non consensuale di materiale intimo online. Ad ammettere di aver prodotto almeno una volta questo tipo di contenuto è una persona su sei e la metà afferma di averlo anche condiviso. Ma c’è di più, perché dall’indagine vengono fuori altri numeri preoccupanti.

Infatti, il 30% degli individui...

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Cashback VS Immuni.

Ascolta "Cashback VS Immuni" su Spreaker.

Dal lunedì al venerdì, alle 7:30, pubblico il podcast del Caffettino, per chiacchierare insieme a voi davanti a una macchinetta del caffè virtuale di argomenti e notizie che ruotano attorno al mondo del business, del marketing e del digital. Questa settimana il Caffettino preferito dalla mia community è stato quello di giovedì 10 dicembre, in cui ho parlato della nuova app per il cashback IO contro l’applicazione per il tracciamento del contagio Immuni. L’idea di questo Caffettino viene da un post che ho pubblicato precedentemente su Facebook e Instagram che recitava: “Cashback o Immuni? Basta darvi due centesimi e vi scordate le paranoie sulla privacy”.

In moltissimi hanno condiviso e commentato questo post, probabilmente perché pur essendo in parte provocatorio, d’altro canto rispecchia la realtà. Infatti, che l’applicazione per il cashback funzioni o...

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Il machine learning per verificare l’età su YouTube.

Ascolta "YouTube: il machine learning per verificare l'età" su Spreaker.

Nel Caffettino ci ritroviamo ogni giorno davanti a una macchinetta del caffè virtuale per parlare di business, di marketing e di social. Oggi parliamo di YouTube, che ha implementato il machine learning per verificare l’età di chi guarda i video. In particolare, il team Trust & Safety di YouTube ha introdotto tre sistemi innovativi e inediti per rilevare i contenuti da sottoporre a revisione, facendo leva anche sulle potenzialità degli algoritmi. L’obiettivo è duplice: da una parte fare in modo che YouTube operi in modo conforme a quanto prevedono le varie normative vigenti nel mondo, dall’altra tutelare ogni fascia di utenza. Ma vediamo quali sono questi nuovi sistemi.

 

  • Il primo, come abbiamo accennato, è l’impiego del machine learning per applicare le restrizioni già presenti su YouTube in modo automatico. In questo modo la...
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Immuni, pochi download: male al Nord, peggio al Sud.

Ascolta "Immuni, i download arrancano: male al Nord, peggio al Sud" su Spreaker.

Nel Caffettino affrontiamo tematiche inerenti al mondo digitale, business e non soltanto. Oggi parliamo di Immuni, l’app italiana ideata per il monitoraggio e il contenimento dell’epidemia di Covid-19 attraverso il tracciamento dei contatti. Da poco sono stati diffusi i dati divisi per regioni sul download dell’applicazione, che sono quantomeno sconfortanti: al momento del lancio di Immuni, infatti, si ipotizzava che il 60% della popolazione italiana l’avrebbe scaricata, ma ad oggi risulta che siamo anche molto al di sotto della soglia del 15%, che secondo l’Università di Oxford è il tasso di adozione minimo perché le app di tracciamento generino i primi effetti. Quali?

Una riduzione fino al 15% dei contagi e fino all’11,8% dei decessi. Detto semplicemente, più queste applicazioni si diffondono, meglio lavorano. Ma per arrivare a questa...

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WhatsApp, Facebook e Instagram verso l’unificazione.

Oggi nel Caffettino parliamo di una notizia che era nell’aria da diverso tempo, ossia l’unificazione delle chat di WhatsApp, Facebook e Instagram. Cosa significa? Che forse in futuro se ad esempio mandassimo un messaggio via Messenger potremmo farlo arrivare anche sulla chat WhatsApp o Instagram del destinatario. E viceversa. Mark Zuckerberg non ha smentito la notizia e anzi, l’anno scorso aveva dichiarato che l’integrazione delle tre chat era nelle prime fasi di pianificazione: “Probabilmente saremo pronti solo nel 2020 se non dopo… Vogliamo fare alcune riflessioni su ogni singolo punto. C’è ancora molto da capire e siamo ancora in una fase di pianificazione“.

WhatsApp, Facebook e Instagram resterebbero separate nella schermata iniziale, ma le funzionalità di messaggistica comuni dovrebbero essere unificate al loro interno. L’obiettivo del progetto è permettere agli utenti di inviare messaggi tra le...

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FaceApp vs Immuni: la percezione sbagliata.

Sicuramente tra i vostri amici c’è chi si diverte condividendo il proprio selfie modificato con FaceApp, trasformandosi da uomo a donna o da donna a uomo, ma che allo stesso tempo critica l’app Immuni per la privacy. Ebbene, nel Caffettino di oggi parliamo proprio della percezione sbagliata che molte persone hanno nei confronti delle due applicazioni del momento. Per chi ancora non lo sa, FaceApp è un’app sviluppata dalla società russa Wireless Lab, che utilizza un algoritmo e l’intelligenza artificiale per generare automaticamente trasformazioni facciali. Ma una volta caricate le vostre foto, FaceApp invia tutte le vostre informazioni in Russia a Wireless Lab.

Invece Immuni, che funziona grazie al bluetooth e quindi anche con un basso consumo energetico, mette insieme dati totalmente anonimi che vengono salvati sul vostro cellulare e non su un server come nel caso di FaceApp. L’applicazione serve ad avvertirvi se avete auto...

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Zoom corregge la falla nella privacy e non invia più i dati a Facebook.

Oggi con il nostro Caffettino torniamo a parlare di Zoom, la piattaforma per webinar, meeting e collaborazioni da remoto sempre più utilizzata dagli utenti durante la quarantena. La notizia di questi giorni è che Zoom ha eliminato una grave falla nella privacy: il sito Motherboard aveva dimostrato che la app iOS di Zoom inviava a Facebook la posizione dell’utente, i dettagli del dispositivo utilizzato e altri dati, anche nel caso in cui l’utente non avesse o non fosse collegato a un profilo Facebook. Adesso però lo stesso sito segnala che l’app iOS è stata aggiornata per interrompere l’invio di questi dati, visto che la stessa società ha dichiarato che non erano necessari.


In particolare, Zoom venerdì scorso ha scritto sul proprio blog: “Inizialmente abbiamo implementato la funzione 'Accedi con Facebook' utilizzando Facebook SDK per iOS (Software Development Kit) al fine di fornire ai nostri utenti un altro modo...

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