La tecnologia ha una fine.

Il podcast del Caffettino della settimana scorsa che la mia community ha amato di più è stato quello di giovedì 5 gennaio, in cui ho parlato della fine inevitabile della tecnologia.

In particolare, ci sono cinque tra piattaforme e prodotti tecnologici che ci hanno definitivamente detto addio nell’arco del 2022 e che allo stesso tempo ci possono insegnare molto sul futuro. Il primo prodotto “morto” l’anno scorso è il mitico iPod: era il lontanissimo 22 ottobre del 2001 quando Steve Jobs lo presentò al pubblico e a maggio del 2022 ne è stata interrotta la produzione. Anche Internet Explorer ha avuto lo stesso destino dell’iPod: introdotto nel 1995, quando non tutti avevano un computer, ha rappresentato una grande novità per gli utenti di Internet. A seguire, l’anno passato ha decretato la fine anche del BlackBerry, dell’iPhone mini e di Google Stadia.

La fine di queste icone tecnologiche offre l’opportunità ai professionisti e agli imprenditori di studiare non soltanto i progetti fa...

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UE: approvato il caricatore unico per tutti i dispositivi elettronici.

Il podcast del Caffettino della scorsa settimana più amato dalla mia community è stato quello di lunedì 10 ottobre, in cui ho approfondito una bella notizia che ci tocca tutti da vicino.

Infatti il Parlamento Europeo, dopo moltissimo tempo e in seguito a diversi confronti, ha approvato in via definitiva con 602 voti favorevoli una legge che permetterà a noi consumatori di utilizzare un unico caricatore per tutti i nostri dispositivi elettronici. In particolare, entro la fine del 2024 tutti gli smartphone, i tablet e le fotocamere commercializzati in Europa saranno dotati di una porta di ricarica di tipo USB-C. Non solo: dalla primavera del 2026 l’obbligo si estenderà anche ai computer portatili. Insomma, si tratta di una vera e propria rivoluzione all’insegna della sostenibilità, senza contare che non avremo più bisogno di un’infinità di caricatori differenti.

Questa iniziativa può sembrare una piccola cosa, ma in realtà non è così: il sito dell’Europarlamento riferisce che quest’...

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Serve una data di scadenza per i prodotti tecnologici?

Tra i cinque podcast del Caffettino che ho pubblicato la scorsa settimana, la mia community ha amato maggiormente quello di venerdì 9 settembre, in cui ho parlato di un’interessante proposta di un giornalista americano, Geoffrey A. Fowler.

Fowler scrive per il Washington Post e in un editoriale ha chiesto alle aziende tech di inserire la data di scadenza dei prodotti tecnologici. Il principio alla base della sua richiesta è il seguente: indicare il periodo di vita stimato di questi oggetti aiuterebbe i consumatori a fare acquisiti più consapevoli, specialmente per quanto riguarda i prodotti dotati di batterie che non possono essere sostituite. Quella di Fowler è una proposta provocatoria, in quanto per le aziende produttrici indicare la data di scadenza naturalmente significa comunicare ai propri clienti che in un determinato momento sarà necessario sostituire il proprio dispositivo con uno nuovo.

Sappiamo bene quanto l’obsolescenza programmata sia uno dei problemi insisto in qual...

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LinkedIn: nuova campagna di phishing tramite PDF su Dropbox.

Tra i podcast del Caffettino che ho pubblicato la settimana scorsa, la mia community ha preferito quello di martedì 9 agosto, in cui ho parlato di sicurezza informatica e in particolare di phishing.

Infatti gli utenti di LinkedIn sono preda di una nuova campagna di phishing, denominata Ducktail. Questa permette di recuperare i dati degli amministratori di pagine Facebook iscritti a LinkedIn per poi rubargli l’identità. D’altronde, stando all’ultimo report di Check Point Software, LinkedIn ormai è l’obiettivo privilegiato di questa tipologia di attacchi. Ma come funziona Ducktail di preciso? Molto semplicemente veniamo contattati su LinkedIn e, con diverse scuse, siamo invitati a scaricare un PDF contenente dei dati tramite la chat del social. in realtà il PDF sembrerebbe molto sicuro, scaricabile mediante sistemi come ad esempio Dropbox oppure iCloud.

Alla fine, però, se facciamo il download del documento, ci ritroviamo di fronte a una brutta sorpresa: il PDF infatti contiene un f...

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Identità digitali in Italia: lo Spid supera i 30 milioni.

Tra i cinque podcast del Caffettino che ho pubblicato la scorsa settimana, la mia community ha preferito quello di mercoledì 11 maggio, in cui ho fatto un ragionamento a partire dalla notizia che lo Spid ha da poco superato i 30 milioni di utenti.

Lo Spid, ossia il sistema pubblico di identità digitale creato nel 2016, solo nell’ultimo anno ha collezionato ben 10 milioni di attivazioni. Il motivo principale per cui le registrazioni hanno visto un’impennata così forte è certamente la pandemia, ma l’aumento degli utenti dipende anche da una serie di obblighi: infatti per effettuare alcune operazioni è necessario lo Spid, senza contare che partite IVA e aziende sono obbligate ad averlo. Il Ministro per l'Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale Vittorio Colao festeggia e ci informa che, per quanto riguarda lo Spid, è stato raggiunto in anticipo l’obiettivo del PNRR, ossia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

In particolare, l’obiettivo era raggiungere entro il 2023 il...

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Quante persone usano social network nei vari Paesi: il confronto 2020-2025.

Ascolta "Quante persone usano social network nei vari Paesi: il confronto 2020-2025" su Spreaker.

Chi mi segue sa che ogni mattina, alle 7:30, pubblico sulle principali piattaforme il mio podcast del Caffettino. È un appuntamento quotidiano di fronte a una macchinetta del caffè virtuale per parlare di news e tematiche che riguardano il business, il marketing e il digital. Questa settimana, il Caffettino preferito dalla mia community è stato quello di giovedì 16 settembre, in cui ho parlato di alcuni dati molto interessanti sull’uso dei social da parte di vari Paesi del mondo, mettendo a confronto i numeri del 2020 e quelli previsti per il 2025. Paradossalmente, il Paese con il maggior numero di persone che hanno avuto accesso ai social nel 2020 è stato la Cina.

Questo può sembrare strano, dato che per decisione del governo in Cina non sono raggiungibili Facebook, Instagram, Twitter e altre piattaforme molto popolari. Eppure, nel 2020, ben 926,8 milioni di persone si sono collegate ...

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Emanuele Arosio. L’evoluzione dell’e-commerce.

Nel mio Live Show di giovedì 15 aprile ho avuto come ospite Emanuele Arosio, Head of SEO presso Triboo Group e SEMrush Ambassador, che negli ultimi anni ha specializzato la sua consulenza nell’e-commerce. La nostra chiacchierata è iniziata parlando di digital divide, perché gli ho chiesto quanto è diversa la percezione di chi come noi vive in una “bolla digitale” rispetto a quella di chi ne è fuori. A suo parere c’è una bella differenza, perché molte famiglie non hanno computer sufficienti per far studiare i figli e lavorare. E questo nonostante il fatto che il fattore tecnologico sia alla portata di tutti, dato che per effettuare la didattica a distanza basta anche un tablet con una tastiera. Il problema è culturale, perché si sottovaluta l’importanza del computer: negli ultimi anni il digitale viene vissuto prevalentemente con i cellulari e si è annientata la necessità di avere strumenti come i tablet o i portatili. Spesso chi possiede uno smartphone pensa di poterlo utilizzare per...

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Il 30% delle famiglie italiane NON ha un computer in casa - digitalieuguali.it

Ascolta "Il 30% delle famiglie italiane NON ha un computer in casa - digitalieuguali.it" su Spreaker.

Tutti i giorni alle 7:30 pubblico il podcast del Caffettino. Si chiama così perché è come se chiacchierassi insieme a chi mi ascolta davanti a una macchinetta del caffè virtuale di news e argomenti che riguardano il digital, il marketing e il business. Questa settimana, il Caffettino più apprezzato dalla mia community è stato quello di mercoledì 24 marzo, in cui ho parlato di un grave problema che riguarda il nostro Paese, ma anche di una possibile soluzione per affrontarlo. Il fatto è che, secondo una ricerca dell’Istat, il 30% delle famiglie italiane non ha un computer in casa e questa percentuale diventa del 40% se parliamo di Sud Italia. Che cosa significa questo?

Significa che c’è un’altissimo numero di bambini che oggi sta facendo la didattica a distanza con il cellulare, con tutti i limiti che ciò comporta. Queste percentuali sono davvero spaventose, specialmente perché noi ...

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Mercato della tecnologia a consumo: Italia +35,6%. Ma è davvero in positivo?

Con il nostro Caffettino potete gustare ogni giorno notizie, informazioni e consigli direttamente dal vostro pc, tablet o cellulare. Oggi parliamo proprio di questi device e più in particolare dell’andamento delle loro vendite. Partiamo subito da un dato molto interessante: tra il 25 e il 31 maggio di quest’anno il mercato della tecnologia a consumo in Italia ha registrato un giro d’affari di 200 milioni di euro, con un incremento del +35,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. In realtà sarebbe meglio guardare il trend più generale, secondo cui nel 2020 le vendite di pc, tablet e telefoni subiranno una flessione del 13,6% su scala globale, con 1,9 miliardi di unità.

Secondo questa previsione, che arriva dalla nota società di consulenza Gartner, mentre il comparto dei pc dovrebbe subire una flessione del 10,5%, quello degli smartphone sarà il più colpito. Le consegne dei cellulari diminuiranno infatti del 14,6% scendendo sotto gli 1,5 miliardi di unità, mentre gli smartphone registr...

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