La tecnologia ha una fine.

Jan 10, 2023

Il podcast del Caffettino della settimana scorsa che la mia community ha amato di più è stato quello di giovedì 5 gennaio, in cui ho parlato della fine inevitabile della tecnologia.

In particolare, ci sono cinque tra piattaforme e prodotti tecnologici che ci hanno definitivamente detto addio nell’arco del 2022 e che allo stesso tempo ci possono insegnare molto sul futuro. Il primo prodotto “morto” l’anno scorso è il mitico iPod: era il lontanissimo 22 ottobre del 2001 quando Steve Jobs lo presentò al pubblico e a maggio del 2022 ne è stata interrotta la produzione. Anche Internet Explorer ha avuto lo stesso destino dell’iPod: introdotto nel 1995, quando non tutti avevano un computer, ha rappresentato una grande novità per gli utenti di Internet. A seguire, l’anno passato ha decretato la fine anche del BlackBerry, dell’iPhone mini e di Google Stadia.

La fine di queste icone tecnologiche offre l’opportunità ai professionisti e agli imprenditori di studiare non soltanto i progetti fallimentari che non sono mai andati sul mercato, ma anche quelli che hanno avuto fortuna per poi cadere in disgrazia. E dobbiamo ricordarci che prima o poi ogni cosa nel mondo dell’innovazione passa. Certo, esistono anche strumenti che riescono a riconvertirsi, come nel caso della radio che ha vissuto diverse ere. Ma nella maggior parte dei casi non è così. Anzi, credo che un giorno anche Internet cesserà di esistere. Ecco perché, nel momento in cui si crea un progetto tecnologico, bisogna sempre pensare al fatto che avrà una scadenza.

C’è anche un altro aspetto da considerare: alcuni di questi prodotti sono passati dall’essere hardware all’essere software. Prendete l’iPod: se prima bisognava avere un oggetto fisico soltanto per ascoltare della musica, adesso questa è una funzionalità del software dell’iPhone o di altri strumenti. Lo stesso discorso vale per il BlackBerry che si distingueva per la sua tastiera fisica, che ora negli smartphone è diventata virtuale grazie al display touch screen. Insomma, tutti gli strumenti diventano sempre più intangibili e questo non è necessariamente un bene, perché ad esempio siamo portati ad accumulare una serie di applicazioni, anche se non le usiamo mai.

E voi cosa ne pensate?

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