Questa settimana, il podcast del Caffettino che la mia community ha apprezzato di più è stato quello di venerdì 14 gennaio, dove ho sviluppato un ragionamento a partire da una provocazione: i social media nel 2022 sono finiti.
Già nel passaggio dai social network ai social media c’era stato un cambiamento che aveva influenzato negativamente queste piattaforme: il business model dei social si è orientato sempre più sulla raccolta pubblicitaria. Non quella in stile televisivo, ma a performance, nel senso che più persone vedono e cliccano un contenuto, più si guadagna. E questo ha fatto sì che si passasse dalla creazione di contenuti e dalla discussione alla corsa verso la raccolta del maggior numero di informazioni e di dati. Ora che l’epoca dei social media è finita questo modello di business inizia a non stare più in piedi e ad andare verso un declino della qualità dei contenuti.
Ma è in declino anche l’attenzione degli utenti che fuggono verso altre piattaforme, ad esempio quelle...
Ascolta "Perché le community non possono essere democratiche" su Spreaker.
Dal lunedì al venerdì, puntuale alle 7:30, pubblico il podcast del Caffettino: in meno di quattro minuti parlo di notizie o argomenti che riguardano il marketing, il business e il digital. E lo faccio come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale. Questa settimana, il Caffettino più apprezzato dalla mia community è stato quello di mercoledì 12 maggio, nel quale ho affrontato proprio il tema delle community, che per loro natura non possono essere democratiche. Il motivo è che, se volete farne parte, dovete rispettare le regole di chi le ha create. Alle volte, invece, all’interno delle community si incontrano persone che hanno atteggiamenti inappropriati.
Mi è capitato di incontrarle sia in diverse community in cui mi sono trovato, sia nella mia stessa community. In particolare, il fatto che ogni tanto questi personaggi entrino nel mio gruppo Telegram, nel sito mariomoroni.it o partecipino alle ...
Giovedì 22 aprile, durante il mio Live Show, ho intervistato Rossella Pivanti, audio producer specializzata nella creazione di branded podcast, serie audio e audiodocumentari. Entrando nel vivo dell’argomento, le ho chiesto perché secondo lei un’azienda oggi deve fare podcast. A suo parere, per tanti anni alle aziende è stato detto di puntare sull’immagine, poi sul “metterci la faccia” e infine sui contenuti video. Oggi invece bisogna puntare sulla voce. Perché i brand attualmente hanno un logo, un colore, un’immagine o il volto di qualcuno, ma non hanno una voce: escludendo Autostrade e Trenitalia, gli altri brand infatti devono ancora capire che voce e che accento hanno.
A proposito di accenti, il problema di alcuni clienti che si avvicinano al mondo dei podcast è che sono alla ricerca di doppiatori perfetti e non di voci. Per Rossella il doppiaggio è un lavoro nobilissimo, ma utilizza linguaggi ed espressioni di determinati ambiti: dal pubblicitario al televisivo, dal radiofonico...
Nel mio Live Show di giovedì 25 febbraio ho avuto un grande ospite: Josè Compagnone, esperto di UI e UX. Per dirlo con parole semplici, Josè si occupa di interfacce digitali e dell’esperienza degli utenti. A suo parere, se la user experience è un termine ormai abusato, non si parla mai di bad experience, perché i problemi legati all’usabilità si vedono solo quando ci sono: quando non ci sono, invece, significa che è stata fatta un’ottima catalogazione degli errori e che è stato risolto tutto. Un altro tema di cui si parla da tempo è l’umanizzazione delle interfacce: dal suo punto di vista l’unica cosa che conta è che l’azienda, comunicando anche attraverso il digitale, deve essere in grado di trasferire informazioni, fatti e notizie importanti per l’utente in modo che questo comprenda le argomentazioni di vendita, i vantaggi e la convenienza di un dato prodotto.
Il fatto è che l’azienda ha tante cose da dire a fronte di uno spazio molto ridotto, che è quello dello schermo. Senza con...
Ascolta "Perché non devi abbassare il prezzo del tuo prodotto / servizio" su Spreaker.
Anche questa settimana vi ho offerto ogni giorno un Caffettino, il podcast in cui chiacchiero con voi come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè di digital, di marketing e di business. In particolare, questa settimana il Caffettino che è piaciuto di più alla mia community è stato quello di lunedì 15 febbraio, in cui ho spiegato tre semplici ragioni per cui abbassare il prezzo non è mai una buona idea. Infatti uno degli argomenti che sicuramente ci tiene più sulle spine è proprio il pricing, ossia il processo di determinazione di un prezzo quando dobbiamo vendere qualcosa a qualcuno. Va alzato? Va lasciato com’è? Di sicuro non va mai abbassato.
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Dal lunedì al venerdì, alle 7:30, pubblico il podcast del Caffettino, un appuntamento quotidiano davanti a una macchinetta del caffè virtuale per parlare di temi e notizie che riguardano il mondo del digital, del marketing e del business. Questa settimana naturalmente non potevo fare a meno di parlare del social del momento, Clubhouse, che nonostante sia ancora disponibile esclusivamente per iOS e su invito sta già riscuotendo un enorme successo e suscitando l’interesse di addetti ai lavori e non. Allora ho pensato di dedicare non uno, ma ben tre Caffettini a Clubhouse, realizzando una guida al social network in tre puntate dedicata a professionisti, aziende e studenti.
Ascolta "1/3 Clubhouse: come può essere utile ad un professionista?" su Spreaker.
Per i professionisti Clubhouse può essere utilissimo, perché in questa fase iniziale in cui ci sono pochi early adopter è il luogo ideale per fare networking: adesso su Clubhouse è possibile ascoltare e...
All’interno del mio Live Show di giovedì 4 febbraio ho avuto la fortuna di fare due chiacchiere con Giuditta Villa, Corporate & Business Communication Director di Ayming. Si tratta di una società di consulenza presente in oltre quindici Paesi con circa 1.300 dipendenti, dedicata al mondo delle performance e che si concentra sull’innovazione, aiutando a finanziare i progetti innovativi di ogni tipo di azienda, dalle startup alle grandi multinazionali. Ben sedici anni fa Giuditta è stata una delle startupper della filiale italiana e se all’inizio ha lavorato nel business, successivamente si è occupata della parte consulenziale. Poi tre anni fa ha raggiunto la sede corporate di Parigi e oggi si occupa di comunicazione. La sua fortuna è quella di essere all’interno di un’organizzazione capace di ascoltare i propri dipendenti: si pensi che tra i vari progetti di Ayming ce n’è uno che si chiama Boss of My Work Life, che permette a chi ha un progetto innovativo di presentarlo a un comitato ...
Giovedì 21 gennaio, durante il mio Live Show, ho avuto come ospite Roberto Buonanno, esperto di influencer marketing. Di cosa si tratta? Roberto lo spiega all’inizio della nostra chiacchierata: significa utilizzare gli influencer per il proprio marketing, ossia per identificare come vendere al meglio prodotti o servizi all’interno del proprio mercato. Attualmente esistono influencer di ogni tipo e l’anno scorso, complice il Covid-19, l’influencer marketing ha toccato vette stellari. Questo perché si è verificato un notevole aumento delle persone a casa, con un relativo incremento del tempo trascorso davanti agli schermi. Durante il 2020 perciò sono cresciuti quasi tutti gli influencer, tranne ad esempio quelli che si occupavano di turismo, che hanno avuto grandi difficoltà .
Per un influencer è fondamentale individuare un target di pubblico specifico: ci sono casi eclatanti come quello di Chiara Ferragni, la quale ormai ha un seguito planetario e la cui attività ha sempre successo. M...
Nel mio Live Show di giovedì 14 gennaio ho intervistato Renato Franchi, Marketing Manager Comics presso Panini Spa. Ho avuto il piacere di conoscere Renato durante il Lucca Comics & Games 2020, in occasione di un’intervista in cui abbiamo raccontato un’opera straordinaria realizzata da Carmine Di Giandomenico, uno degli autori italiani di maggior successo che ha lavorato per Marvel, DC Comics e che recentemente è stato regista e disegnatore dell’ultimo video di Claudio Baglioni. Durante l’ultimo Lucca Comics & Games Carmine ha dipinto in sole otto ore una Mini elettrica a tema Flash, l’uomo più veloce del mondo di DC Comics che in quel periodo compiva ottant’anni.
Quando si dice Panini, molte persone pensano esclusivamente al mondo delle figurine, note nel settore come collectables. In realtà Panini è anche un enorme editore di fumetti, se si pensa che gran parte di quelli che troviamo in fumetteria e in libreria sono prodotti proprio da questa casa editrice, che ad esempio è licenz...
Durante il Live Show di giovedì 26 novembre sono stato felice di intervistare Andrea Santagata, Direttore Generale di Mondadori Media. Una realtà strepitosa, se si pensa che ha moltissime community per un totale di 35 milioni di fan. Mondadori Media li segue attraverso oltre cento profili su sei differenti piattaforme. Parliamo di un’azienda che crede profondamente nei social non come strumento tattico, ma come nuovo paradigma d’interazione tra le persone e tra i media e le persone. Mondadori Media rappresenta l’unione di due storie: la prima è quella di Mondadori, che entra nel mondo dei media addirittura ottant’anni fa e che nel tempo si è evoluta, partendo dai magazine per arrivare anche agli eventi, al digitale e ai social, senza contare le trasmissioni televisive.
Si pensi a Focus, il piĂą importante magazine di scienze e tecnologia a livello mondiale, che Mondadori Media rappresenta in Italia: nel nostro Paese viene letto da diversi milioni di persone in versione cartacea, rapp...
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