Renato Franchi. Fumetto e business: quale legame?

Nel mio Live Show di giovedì 14 gennaio ho intervistato Renato Franchi, Marketing Manager Comics presso Panini Spa. Ho avuto il piacere di conoscere Renato durante il Lucca Comics & Games 2020, in occasione di un’intervista in cui abbiamo raccontato un’opera straordinaria realizzata da Carmine Di Giandomenico, uno degli autori italiani di maggior successo che ha lavorato per Marvel, DC Comics e che recentemente è stato regista e disegnatore dell’ultimo video di Claudio Baglioni. Durante l’ultimo Lucca Comics & Games Carmine ha dipinto in sole otto ore una Mini elettrica a tema Flash, l’uomo più veloce del mondo di DC Comics che in quel periodo compiva ottant’anni.

Quando si dice Panini, molte persone pensano esclusivamente al mondo delle figurine, note nel settore come collectables. In realtà Panini è anche un enorme editore di fumetti, se si pensa che gran parte di quelli che troviamo in fumetteria e in libreria sono prodotti proprio da questa casa editrice, che ad esempio è licenz...

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Michele Franzese. La nuova frontiera degli eventi digitali.

Nel mio Live Show di giovedì 10 dicembre ho avuto come ospite Michele Franzese, Direttore Generale di Scai Comunicazione (https://scaicomunicazione.com/). Attualmente Michele sta lavorando molto sugli eventi digitali e ho iniziato l’intervista chiedendogli quale sia la sua visione in merito. La sua risposta è che da quando a marzo è scattato il lockdown, lui e i suoi collaboratori hanno capito che gli eventi fisici non si sarebbero fatti per tutto l’anno e, come abbiamo visto, anche oltre purtroppo. Perciò hanno sperimentato tutte le piattaforme possibili e più o meno coinvolgenti, da quelle che offrono il 3D a quelle che propongono il 2D, con funzioni che cercano di tenere ingaggiata l’utenza. Però si sono resi conto che al momento non esiste ancora una piattaforma del genere, perché c’è una profonda differenza tra gli eventi fisici e quelli online.

Quindi adesso stanno provando a sperimentare un modello che offra un coinvolgimento simile a quello che si cerca negli eventi fisici. ...

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Domenico Romano. Il futuro del retail tra innovazione e sostenibilitĂ .

Durante il Live Show di giovedì 8 ottobre Mario Moroni ha intervistato Domenico Romano. Head of marketing and communication di AW LAB, una delle realtà più interessanti nell’ambito del marketing integrato, Domenico è co-autore insieme a Luca Moretti di “Open Retail. Innovazione sostenibile in un mondo di atomi e bit” - editore Guerini Next.

Uno sguardo sui cambiamenti in atto.

Domenico racconta a Mario come il libro parli del post lockdown ma anche della fase successiva alla crisi del retail, mediante un dialogo franco e diretto con chi vive ogni giorno la realtà dei negozi. Questo perché Luca Moretti, libraio in una nota catena di librerie, vive sulla propria pelle i cambiamenti e le innovazioni in atto nel settore. L’assunto fondamentale di “Open Retail” è che oggi sia pressoché impossibile creare un mass market brand reale: gli unici marchi di questo tipo vengono dal mondo della tecnologia o sono nati negli anni Settanta, Ottanta oppure addirittura negli anni Cinquanta. Il fatto...

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Di cosa parlerĂ  la pubblicitĂ  nel futuro post Covid-19?

Quali temi e linguaggi adotterà la pubblicità in seguito all’emergenza coronavirus? Nel Caffettino di oggi rispondiamo a questa domanda, capendo insieme dal punto di vista del marketing e dei contenuti di che cosa si potrà parlare e di che cosa no all’interno degli spot televisivi. Naturalmente con la Fase Uno oltre al mondo del cinema e delle produzioni televisive si è bloccato anche quello degli spot commerciali: in questo periodo sono andati in onda vecchi spot, oppure le pubblicità hanno utilizzato video provenienti da library o hanno mostrato videoconferenze in Zoom e in Meet per raccontare la vita quotidiana delle famiglie durante il lockdown. E adesso?

Con la Fase Due il mondo degli spot commerciali riparte con nuove regole e un nuovo protocollo di sicurezza, con l’obiettivo di creare un cosiddetto “new normal”, ossia una nuova normalità. A definire il nuovo protocollo è Karim Bartoletti, partner e executive producer della casa di produzione Indiana: le norme per la ripartenza ...

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Le dirette social sono obbligatorie?

Benvenuti al Caffettino, dove anche oggi come di consueto parliamo di tematiche che riguardano il mondo del business e del marketing, ma anche della tecnologia e dell’innovazione. In particolare, oggi voglio iniziare facendovi una domanda da un milione di dollari: dobbiamo tutti andare in diretta sui social? Si tratta di un argomento che ho affrontato proprio ieri con Chiara di SEMrush, guarda caso in una diretta che potete rivedere sul mio canale Telegram o sulla mia pagina Facebook: durante il nostro incontro abbiamo parlato dei dieci segreti per fare una Live perfetta, ma naturalmente con ironia, dato che non amo particolarmente i contenuti troppo definitivi.

Ma tornando alla mia domanda provocatoria, la risposta è semplicemente no: non dobbiamo per forza andare tutti in diretta sui social. A questo punto però c’è da fare una precisazione importante: ad oggi la comunicazione sui social media, il mondo del digitale e del marketing ci obbligano a metterci in gioco in prima persona, p...

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Coca-Cola sospende la pubblicitĂ  per il coronavirus.

Il Caffettino non si ferma davanti al coronavirus e anzi, ultimamente vi informa sulle notizie che riguardano il mondo della tecnologia, del digitale e del business in relazione all’emergenza che stiamo vivendo. Ma non tutti scelgono di procedere con le normali attività. Ad esempio Coca-Cola ha deciso di sospendere la propria pubblicità e quella di tutti i suoi brand, che comprendono Fanta, Sprite, Powerade e Acqua Lilia. La sospensione della pubblicità partirà da questo mese, in controtendenza rispetto alle tante aziende che ad esempio stanno promuovendo corsi online, servizi gratuiti o che addirittura invitano ad andare in negozio per acquistare i loro prodotti.


Quali sono le ragioni a monte della scelta di Coca-Cola? La risposta arriva direttamente da un post pubblicato sulla pagina Facebook dell’azienda: “In questo momento difficile, abbiamo deciso di sospendere tutta la nostra pubblicità. Ora la nostra priorità è occuparci della sicurezza e salute dei nostri colleghi e della comu...

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CoronaCoin: la speculazione ai tempi del coronavirus.

Nel Caffettino ci siamo già occupati di coronavirus, sia in relazione all’intelligenza artificiale che ci aiuta a prevedere l’andamento dell’epidemia, sia per quanto riguarda la creazione di contenuti ai tempi del virus. Ma oggi non possiamo fare a meno di tornare sull’argomento, perché dopo l’aumento ingiustificato dei prezzi di mascherine e igienizzanti è in atto una nuova speculazione sulla malattia, stavolta nell’ambito dell’economia digitale. Sì, perché recentemente è nato il CoronaCoin: si tratta di una criptovaluta creata da un team di sette sviluppatori, la maggior parte residenti in Europa, che è stata lanciata con un semplice post su Reddit.


Come funziona? All’inizio gli autori dell’iniziativa hanno messo a disposizione un numero di criptovalute pari a quello della popolazione mondiale, di poco superiore ai 7,6 miliardi. Poi ogni quarantotto ore hanno iniziato a eliminarne una parte proporzionata ai nuovi casi di contagio o ai decessi dovuti alla malattia: il CoronaCoin aume...

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Fare marketing oggi: dai dati ai risultati.

Un Caffettino al giorno toglie i dubbi di torno. E oggi in particolare voglio chiarirvi le idee in merito ad alcuni problemi che riguardano il marketing e suggerirvi le relative soluzioni. Partiamo dall'equivoco fondamentale: confondere il successo di un'iniziativa con i risultati ottenuti mediante le vanity metrics, ossia le metriche della vanità quali il numero di follower, di Like e sopratutto di visualizzazioni. Non si tratta di una questione che riguarda soltanto gli influencer e i professionisti, i quali magari finiscono per acquistare i Like o utilizzare i bot, ma anche le aziende, dove le vanity metrics sono ancora al centro delle responsabilità di chi si occupa di marketing. Ma perché sono inutili? Sostanzialmente perché ci si focalizza sulla visibilità senza avere il quadro di un contesto più ampio in cui questi dati contano sempre meno.

Infatti se da un lato Instagram ha messo in discussione la possibilitĂ  di visualizzare il numero di Like ottenuti da un determinato post, anc...

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