Bentornati al Caffettino, l’appuntamento quotidiano con le notizie di attualità legate al mondo della tecnologia e del business. Oggi parliamo dei dipendenti di Google, che hanno chiesto alla società di smettere di fornire i suoi prodotti alle forze di polizia statunitensi per protesta contro il razzismo. Infatti Google ha pubblicizzato di avere fornito la propria GSuite alla polizia di Clarkstown (nello stato di New York), che è stata più volte segnalata per avere sorvegliato illegalmente gli attivisti del movimento attivista Black Lives Matter. Non solo: Google è anche tra i donatori della fondazione della polizia di Seattle e investe in startup che sviluppano l’AI per le forze dell’ordine.
In particolare, in seguito alla morte di George Floyd avvenuta lo scorso 15 maggio a Minneapolis, un gruppo di circa 1.666 dipendenti del gruppo Alphabet, appartenente proprio a Google, ha scritto una lettera al CEO Sundar Pichai che recita: “Siamo molto delusi nell’apprendere che Google continua...
In questo Caffettino parliamo dell’ultimo tentativo di Google di entrare nel mondo dei social. Big G infatti, a due anni dal fallimento di Google+, decide di lanciare Keen, un nuovo social network che funziona in modo molto simile a Pinterest: una volta effettuato l’accesso tramite il proprio account di Google, l’utente può creare delle raccolte (chiamate appunto keens) basate sulle proprie passioni. Le keens possono contenere immagini, video, articoli o link che vengono condivisi con i propri follower. Una delle poche differenze concrete rispetto a Pinterest è data dall’intelligenza artificiale della piattaforma, che permette di individuare i contenuti più pertinenti per gli iscritti.
Keen attualmente è disponibile per Android, ma è possibile anche trovarlo sul web all’indirizzo staykeen.com, dove se siete curiosi potete andare a sbirciare la grafica peculiare del social: quest’ultima non ha molta attinenza con Google e si distingue per lo stile fresco ed elegante. Dal mio punto di v...
Se vi interessano i social, le applicazioni e il marketing siete nel posto giusto, perchĂ© il Caffettino è l’appuntamento quotidiano con tutto ciò che ruota attorno al mondo della comunicazione. La notizia di oggi è che Google ha appena lanciato Sodar, un’applicazione in realtĂ aumentata che mostra quanto stare lontano dagli altri in questa particolare fase di lotta al Covid-19: infatti, se da una parte siamo ancora in un momento in cui l’emergenza fa ancora parte delle nostre vite e della nostra quotidianitĂ , dall’altra per fortuna iniziamo a uscire e a incontrare persone. E Sodar è pensata proprio per mantenere la distanza di sicurezza dagli altri in diverse occasioni.Â
In realtà Sodar non è propriamente un’app, ma un applicativo utilizzabile online, quindi dovete collegarvi sul sito sodar.withgoogle.com per visualizzare in modo immediato quanto allontanarvi dalle altre persone. In particolare, il software mostra mediante una porzione di cerchio i due metri di lontananza da rispettar...
Benvenuti al Caffettino, l’appuntamento quotidiano con il mondo delle startup, delle app, del digitale e del marketing. Oggi parliamo di un’iniziativa virtuosa messa in atto da una delle maggiori tech company che ha l’obiettivo di venire incontro agli utenti a mobilità ridotta: in occasione della Giornata Mondiale dell’Accessibilità che si è tenuta lo scorso 21 maggio, Google ha arricchito l’app Google Maps con una nuova funzionalità che fornisce informazioni sull’accessibilità di un determinato luogo o edificio. La funzione, annunciata da Big G in un post dedicato pubblicato sul blog ufficiale, si chiama “Luoghi accessibili” e può essere attivata direttamente dall’utente.
“Luoghi accessibili” consentirà di sapere in anticipo se il luogo che si intende raggiungere è dotato di accesi e servizi per persone disabili. E i luoghi accessibili saranno indicati con un’icona a forma di sedia a rotelle. Naturalmente queste informazioni sono preziose per chi utilizza la sedia a rotelle o il deam...
Il nostro Caffettino si può gustare a ogni età , ma online ci sono contenuti che non dovrebbero essere alla portata di tutti. Per questo Google dal 31 marzo introdurrà nuovi termini di servizio, secondo i quali per creare un account i minori di 14 anni dovranno essere supervisionati da un genitore o da un tutore legale. In particolare, per creare un nuovo account si dovrà passare per un’app disponibile sia per Android che per iOS, Google Family Link, che permette agli adulti già in possesso di Gmail, di un’app o in generale di un profilo Google di creare un altro account collegato ai minori di età inferiore ai 14 anni. Ma come funziona nel dettaglio Family Link?
Al momento non è ancora chiaro come avverrà concretamente il controllo sui ragazzi, ma è già noto che con Family Link si potranno gestire le impostazioni del profilo Google dei propri figli, le applicazioni e i tempi di utilizzo, sarà possibile limitare l’accesso a contenuti inappropriati su Play Store ma non solo: si potrà anc...
Il nostro Caffettino naturalmente è indicizzato su Google, ma cosa direste se lo fossero anche contenuti privati come i vostri gruppi di WhatsApp? Se vi sembra impossibile, devo dirvi che non è così. Infatti la privacy dei gruppi è a rischio, come ha rivelato il giornalista tedesco Jordan Wildon: stando alla sua scoperta, mediante specifiche ricerche su Google si possono trovare i collegamenti alle chat di gruppo di WhatsApp, avendo accesso ai nominativi delle persone che ne fanno parte e ai loro numeri di cellulare. La scoperta di Wildon è stata confermata dall’ingegnera Jane Wong, che ha trovato oltre 400mila Url pubbliche di gruppi mediante una banale ricerca.
Come è possibile? Il fatto è che i gruppi di questi programmi di messaggistica hanno un link: gli amministratori di un gruppo possono condividerlo con altre persone per invitarle a entrare nella chat, facendo in modo che lo stesso link venga pubblicato in rete. WhatsApp, di fronte alle richieste di spiegazioni arrivate da più...
Corto o lungo, il nostro Caffettino è ogni giorno una certezza. Al contrario di Google, che invece ha modificato un'altra volta lo stile dei risultati di ricerca. Nel corso degli ultimi anni il motore di ricerca ha cambiato layout diverse volte e l'ultimo aggiornamento risaliva al 2018. Per Google, dove si concentra il 90% del traffico di ricerca, quello di oggi vuole essere l'ultimo passo verso un'interfaccia ancora più user friendly. L'obiettivo naturalmente è anche tenersi al passo con i cambiamenti avvenuti con l'avvento dei social media, che in particolare negli ultimi cinque anni hanno rivoluzionato Internet e il modo di fare ricerca online, specialmente su mobile.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa è cambiato su Google. Prima di tutto sono scomparse le scritte verdi che apparivano sotto i titoli dei risultati di ricerca. In secondo luogo il nuovo layout dà maggiore risalto alle fonti delle informazioni, per ridurre il traffico potenziale sui siti di fake news. Inoltre i ris...
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