Con Keen, Google vuole fare concorrenza a Pinterest.

Jun 24, 2020

In questo Caffettino parliamo dell’ultimo tentativo di Google di entrare nel mondo dei social. Big G infatti, a due anni dal fallimento di Google+, decide di lanciare Keen, un nuovo social network che funziona in modo molto simile a Pinterest: una volta effettuato l’accesso tramite il proprio account di Google, l’utente può creare delle raccolte (chiamate appunto keens) basate sulle proprie passioni. Le keens possono contenere immagini, video, articoli o link che vengono condivisi con i propri follower. Una delle poche differenze concrete rispetto a Pinterest è data dall’intelligenza artificiale della piattaforma, che permette di individuare i contenuti più pertinenti per gli iscritti.

Keen attualmente è disponibile per Android, ma è possibile anche trovarlo sul web all’indirizzo staykeen.com, dove se siete curiosi potete andare a sbirciare la grafica peculiare del social: quest’ultima non ha molta attinenza con Google e si distingue per lo stile fresco ed elegante. Dal mio punto di vista è sempre interessante assistere a questi continui tentativi da parte di Google, che non si arrende nonostante gli insuccessi del passato. E allo stesso tempo è anche bello vedere come i team di Mountain View manifestino l’entusiasmo di creare qualcosa di nuovo, anche se finiscono per dar vita a qualcosa che esiste già, proprio come è stato a suo tempo per Google+.

Quest’ultimo, lanciato nel 2011 e chiuso nel 2018, ha avuto vita breve per vari motivi: in primo luogo gli utenti non apprezzarono le cerchie, ossia i gruppi in cui erano organizzati i contatti. Secondariamente, il problema fondamentale era che Google+ non offriva nulla di nuovo rispetto ad altre piattaforme e inseriva soltanto chi possedeva un account Google all’interno di un social, mai dichiarato come tale. Inoltre Google+ nell’ultimo periodo fu colpito da un problema di privacy, riguardante il sistema di custodia dei dati che avrebbe messo a rischio la segretezza delle informazioni di 500mila persone. Infine, nonostante un’ampia base di utenti, nessuno lo rilanciò.

Paradossalmente il più grande risultato nella creazione di un social Google l’ha ottenuto con YouTube: per volontà della big company, YouTube non è nato come un social network, ma come una piattaforma video esterna a Google. Ma nel tempo, grazie alla condivisione degli utenti, YouTube è diventato un social media a tutti gli effetti. E forse il suo successo è dovuto proprio al fatto che non è nato come un social. In sostanza, sono le community a determinare se una piattaforma funziona o meno. La speranza è che Keen possa fare affidamento su una community di cosiddetti early adopter, cioè pionieri nell’utilizzo del social, che possano determinarne la fortuna.

E voi cosa ne pensate?

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