Durante il Live Show di giovedì 26 novembre sono stato felice di intervistare Andrea Santagata, Direttore Generale di Mondadori Media. Una realtà strepitosa, se si pensa che ha moltissime community per un totale di 35 milioni di fan. Mondadori Media li segue attraverso oltre cento profili su sei differenti piattaforme. Parliamo di un’azienda che crede profondamente nei social non come strumento tattico, ma come nuovo paradigma d’interazione tra le persone e tra i media e le persone. Mondadori Media rappresenta l’unione di due storie: la prima è quella di Mondadori, che entra nel mondo dei media addirittura ottant’anni fa e che nel tempo si è evoluta, partendo dai magazine per arrivare anche agli eventi, al digitale e ai social, senza contare le trasmissioni televisive.
Si pensi a Focus, il più importante magazine di scienze e tecnologia a livello mondiale, che Mondadori Media rappresenta in Italia: nel nostro Paese viene letto da diversi milioni di persone in versione cartacea, rapp...
Nel Live Show di giovedì 22 ottobre ho avuto come ospite Emanuele Vietina, direttore generale di Lucca Crea Srl, il quale ci ha parlato delle novità del prossimo Lucca Comics & Games, che quest’anno ha cambiato nome in Lucca Changes. Emanuele racconta come il percorso di quest’anno sia molto impegnativo, poiché la manifestazione sarà estremamente diversa e ridotta rispetto al Lucca Comics & Games che conosciamo. Con questa edizione si sperimenterà un nuovo modo di fare festival, per far sì che si possano sviluppare nuovi asset per il futuro e per affrontare le sfide della prossima decade.
In particolare, per ricreare l’effetto Lucca quest’anno si punterà sul “crossmedializzare l’evento crossmediale”. Come? Mediante una media partnership con diversi canali Rai e con un cospicuo programma online. Ma il festival è anche un motore economico, quindi è stata realizzata anche un’alleanza con Amazon, su cui è già presente il Lucca Changes Store dove è possibile acquistare i libri e i giochi...
Nel Caffettino di oggi voglio parlarvi di una case history personale, che parte dal successo della puntata numero 500 del mio podcast. Ebbene, se non l’avete ascoltata vi consiglio di farlo. In sostanza chiedevo ai miei ascoltatori di raccontare con la propria voce perché ascoltano il Caffettino. E il risultato è stato strepitoso, perché quella puntata probabilmente è stata la più ascoltata della stagione. Perciò ho deciso di replicare questo modello per l’ultima puntata del mio Live Show, offrendo contenuti che partono dal basso, cioè ancora una volta dalla mia community. Che cos’è il Live Show? È una diretta che faccio ogni venerdì dalle ore 17 con ospiti e rubriche fisse.
Per l’undicesima e ultima puntata di questa stagione beta ho pensato: perché non dare un po’ di visibilità alla community, ossia allo zoccolo duro composto da chi ogni settimana segue il Live Show? Successivamente questa idea ha preso forma anche grazie al mio staff, per cui abbiamo deciso di invitare tutte le per...
“Ciao ragazzi, sono Alessandro Isidoro Re e io ascolto il Caffettino perché Mario Moroni è una delle voci più preparate nel panorama del digital e dell’innovazione e poi anche perché è un cuore rosso-nero come me”.
“Ciao sono Barbara Favaro e per me il Caffettino è il modo migliore per stare sul pezzo, perché Mario lo sa e te lo dice forte e chiaro ogni mattina”.
“Ciao sono Cinzia Macchi, il Caffettino innanzi tutto per me è Mario Moroni e poi la Lombardia, la terra dove sono nata. Mario ogni giorno è un appuntamento fisso e mi serve per ricevere quella sensazione di calore, sicurezza e consapevolezza che non sono l’unica che sta lottando per rendere questo possibilmente un mondo migliore”.
Queste sono solo alcune delle parole che avete dedicato al Caffettino, che oggi celebra le 500 puntate. Come sapete in questo podcast ogni giorno raccontiamo e commentiamo insieme le news che riguardano il mondo del marketing, dei social e del business. Ma oggi per l’occasione voglio fare qual...
In questo Caffettino parliamo dell’ultimo tentativo di Google di entrare nel mondo dei social. Big G infatti, a due anni dal fallimento di Google+, decide di lanciare Keen, un nuovo social network che funziona in modo molto simile a Pinterest: una volta effettuato l’accesso tramite il proprio account di Google, l’utente può creare delle raccolte (chiamate appunto keens) basate sulle proprie passioni. Le keens possono contenere immagini, video, articoli o link che vengono condivisi con i propri follower. Una delle poche differenze concrete rispetto a Pinterest è data dall’intelligenza artificiale della piattaforma, che permette di individuare i contenuti più pertinenti per gli iscritti.
Keen attualmente è disponibile per Android, ma è possibile anche trovarlo sul web all’indirizzo staykeen.com, dove se siete curiosi potete andare a sbirciare la grafica peculiare del social: quest’ultima non ha molta attinenza con Google e si distingue per lo stile fresco ed elegante. Dal mio punto di v...
Tecnologia, startup e marketing sono i protagonisti indiscussi del nostro Caffettino, dove oggi in particolare parliamo di Telegram, l’applicazione dedicata alla messaggistica istantanea e al broadcasting in cui sono presente anche io con il canale http://t.me/mariomoronicanale. All’interno di questo podcast voglio rispondere a una delle domande più frequenti che mi viene rivolta in questo periodo proprio su Telegram da parte di aziende e di professionisti: come faccio a utilizzare Telegram in maniera professionale? Oggi perciò vi do cinque consigli per sfruttare al meglio Telegram, che possono rivelarsi molto utili per chi non conosce l’applicazione.
Se siete stanchi di leggere notizie che riguardano esclusivamente il coronavirus, questo Caffettino fa per voi. Oggi infatti parliamo della creazione di contenuti al di là delle tendenze che si impadroniscono dell’informazione, proprio come nel caso del famigerato virus. Non è possibile che i portali, i siti e i quotidiani di ogni Paese parlino soltanto di questo, come se nel mondo non stesse accadendo nient’altro. Eppure, andando sui vari aggregatori di notizie come Google News, sembrerebbe l’esatto contrario. Tra l’altro il fenomeno è molto più esteso di così, perché riguarda anche i siti specialistici, ad esempio quelli che si occupano soltanto di informazione tecnologica.
Ciò accade perché il pubblico è talmente assuefatto alle tendenze che i creatori di contenuti come Youtuber, podcaster o blogger non potrebbero parlare di altro, anche se lo volessero: l’algoritmo non premia i contenuti differenti rispetto a quelli legati ai trend, perché molto semplicemente in quel momento non i...
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