Dal lunedì al venerdì, alle 7:30, pubblico il podcast del Caffettino. Si chiama così perché chiacchiero con i miei ascoltatori come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale di notizie e tematiche che riguardano il business, il marketing e il digital. E a proposito di digital, questa settimana nel Caffettino che è piaciuto di più alla mia community ho parlato di una nuova funzionalità che Spotify ha lanciato all’interno della sua applicazione: Greenroom.
Spotify intendeva entrare nel mondo dei social audio da diverso tempo e oggi eccolo qui, a fare concorrenza diretta a Clubhouse. Tra le altre cose, l’obiettivo di Spotify è arrivare alla fine del 2022 con un’offerta costituita al 50% da contenuti non musicali. Per questo motivo, prima ha inserito nell’app i podcast e ora anche Greenroom. Ma quali sono le differenze sostanziali tra Clubhouse e questa nuova funzione? E come possiamo sfruttarla?
Giovedì 22 aprile, durante il mio Live Show, ho intervistato Rossella Pivanti, audio producer specializzata nella creazione di branded podcast, serie audio e audiodocumentari. Entrando nel vivo dell’argomento, le ho chiesto perché secondo lei un’azienda oggi deve fare podcast. A suo parere, per tanti anni alle aziende è stato detto di puntare sull’immagine, poi sul “metterci la faccia” e infine sui contenuti video. Oggi invece bisogna puntare sulla voce. Perché i brand attualmente hanno un logo, un colore, un’immagine o il volto di qualcuno, ma non hanno una voce: escludendo Autostrade e Trenitalia, gli altri brand infatti devono ancora capire che voce e che accento hanno.
A proposito di accenti, il problema di alcuni clienti che si avvicinano al mondo dei podcast è che sono alla ricerca di doppiatori perfetti e non di voci. Per Rossella il doppiaggio è un lavoro nobilissimo, ma utilizza linguaggi ed espressioni di determinati ambiti: dal pubblicitario al televisivo, dal radiofonico...
Ascolta "Twitter: arrivano i Tweet vocali anche in Italia per tutti!" su Spreaker.
Ogni giorno alle 7:30 pubblico il podcast del Caffettino, per chiacchierare insieme a voi davanti a una macchinetta del caffè virtuale di argomenti che riguardano il mondo del digital, del business e del marketing. Questa settimana, il Caffettino che ha registrato il maggior numero di ascolti è stato quello di mercoledì 18 novembre, in cui ho parlato di un paio di novità che riguardano Twitter: dopo diversi test in vari Paesi tra cui l’Italia e il Brasile, il social network del cinguettio ha introdotto i Fleets e i Tweet vocali per tutti gli utenti. Cosa sono i Fleets? Sono la versione di Twitter delle Stories ideate da Snapchat, che poi hanno preso piede su diversi altri social, LinkedIn incluso.
In particolare, i Fleets spariscono dopo ventiquattro ore e sono stati introdotti sul social network perché secondo gli analisti di Twitter le persone non amavano pubblicare contenuti che rimanevano per sem...
Ascolta "Google può riconoscere le canzoni anche se le fischiettiamo o cantiamo" su Spreaker.
Dal lunedì al venerdì, puntuale alle 7:30, pubblico il podcast del Caffettino, in cui parlo di tematiche e notizie che ruotano attorno al mondo del digitale, del business e della comunicazione. Durante questa settimana il Caffettino più ascoltato è stato quello di martedì 20 ottobre, dedicato a una nuova e interessante funzionalità di Google. Avete presente quando avete in testa una determinata canzone e non ne ricordate il titolo? Ebbene, grazie alla nuova funzione “Search On” di Google vi basterà fischiettare o canticchiare il motivo per scoprire di quale canzone si tratta. Per ora la funzionalità è disponibile in venti lingue su Android e solo in inglese su iOS per iPhone.
È sufficiente aprire sugli smartphone l’ultima versione dell’app Google o trovare il widget di ricerca, per poi cliccare l’icona del microfono e dire “Qual è questa canzone?”, oppure premere il pulsante “Cerca una can...
Nel Caffettino di oggi parliamo di un servizio totalmente inutile che in questo momento di crisi sta diventando un plus e che probabilmente in futuro sarà anche a pagamento: l’audio virtuale introdotto da Sky per accompagnare le partite di calcio. Infatti, chi sta seguendo il calcio via Sky in questo periodo sa che schiacciando il pulsante giallo si ha accesso a più opzioni: è possibile sentire la normale telecronaca, quella del tifoso, l’audio di campo per ascoltare gli allenatori e infine c’è una nuova possibilità, ossia quella di sentire l’audio della telecronaca accompagnato da quello di una tifoseria inesistente, dato che attualmente si gioca a porte chiuse.
Perché esistono così tante opzioni? Sostanzialmente perché esistono tanti appassionati, ciascuno dei quali vuole ascoltare la partita in modo diverso. A chi non segue il calcio questo servizio potrebbe sembrare un po’ folle, ma è sorprendente come molti tifosi stiano sperimentando proprio l’audio virtuale, in cui appunto alla...
Nel Caffettino di oggi parliamo di un argomento molto importante che mi riguarda da vicino, ossia l’audio. Infatti su Twitter arrivano i tweet vocali, registrazioni audio fatte tramite l’applicazione che si possono condividere insieme ai classici messaggi testuali. A differenza dei messaggi privati di WhatsApp, i tweet vocali si rivolgono al pubblico e nel bene o nel male potranno rivoluzionare il mondo dei social: saranno il prossimo incubo per le aziende oppure una grande funzionalità capace di dare nuova vita a un social un po’ in decadenza? In ogni caso, i tweet vocali rappresentano il secondo grande cambiamento recente per Twitter dopo i Fleets. Cosa sono?
Si tratta delle Stories di Twitter. Come sappiamo le Stories sono già utilizzate su Snapchat, su Instagram, su Facebook e anche su YouTube. E quando sono state introdotte su Twitter, qualcuno ipotizzava quasi scherzando che sarebbero arrivati anche i messaggi vocali. Infatti è andata proprio così e il social network di Jack Dor...
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