Tre identikit di persone da non seguire sui social.

Ci sono cose a cui non si può rinunciare, come il nostro Caffettino quotidiano. E poi ci sono cose di cui invece possiamo fare tranquillamente a meno, come molti post dei nostri contatti social. E allora che ne dite di fare una bella pulizia? Se vi state chiedendo perché dovreste farlo prendetevi pochi minuti per ascoltare il podcast di oggi, in cui capiremo come rendere i nostri news feed più snelli, sensati e interessanti. Partiamo da un assunto fondamentale: se seguiamo tanti utenti di dubbio gusto sui social è fondamentalmente colpa nostra, dato che siamo stati proprio noi a scegliere di avere un grande numero di contatti indiscriminati. Forse si tratta di persone che abbiamo aggiunto alle nostre amicizie nel lontano 2006, ossia quando è nato Facebook, ma oggi è arrivato il momento di metterle da parte.

Agli albori dei social non avevamo questo problema, perché le piattaforme quando entrano sul mercato hanno l'opportunità di...

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Instagram manda in fumo i post che sponsorizzano tabacco e armi.

Il nostro Caffettino è un vizio di cui potete abusare tranquillamente, ma ci sono altre abitudini che non fanno altrettanto bene. Instagram ne è sempre più consapevole e presto rimuoverà i post che sponsorizzano il tabacco, ma non solo. Nel mirino del social network ci sono anche le armi, l'alcol, gli integratori alimentari e i vaporizzatori, meglio noti come sigarette elettroniche. Quando ho letto la notizia su Wired ho pensato: ma Instagram non bloccava già questo tipo di post? La risposta è che il social network applicherà restrizioni più severe sulle pubblicità di questi prodotti, arrivando a eliminare i post dei trasgressori.

L'Instagram Business Team spiega sul blog del social network che "non saranno consentiti contenuti di marketing che promuovono beni come lo svapo, i prodotti del tabacco e le armi. Le nostre politiche pubblicitarie hanno da tempo vietato la pubblicità di questi prodotti e inizieremo...

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Il piano editoriale รจ morto, ma i contenuti sopravvivono alla grande.

Prima di ascoltare questo Caffettino, preparate i fazzoletti. La notizia di oggi infatti è tutt'altro che positiva: il piano editoriale è morto. All'inizio credevamo che postare un articolo a settimana su un blog fosse sufficiente. Poi ci siamo illusi che pubblicare ogni giorno un post sui social sarebbe stato abbastanza. Infine abbiamo pensato erroneamente che programmare e postare stories in ogni singolo momento della nostra vita avrebbe avuto un senso. Ma poi ci siamo scontrati con una realtà ben diversa dalle nostre aspettative. Una realtà fluida in cui le informazioni, le situazioni e le competenze sono totalmente mutevoli e difficili da prevedere.

Facciamo un esempio per capire meglio perché il piano editoriale è morto: poniamo che un'azienda, un Brand o un professionista realizzi un classico piano editoriale per organizzare i propri contenuti sui social. Ebbene, nella maggior parte dei casi questo piano editoriale sarà stravolto...

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