Fisco: è caccia agli evasori sul web.

Il Caffettino è una buona abitudine, come pagare le tasse. Per chi non le paga volentieri, il Fisco italiano mette in campo nuovi strumenti contro l’evasione fiscale, avvalendosi degli indizi online per scovare i furbetti. Si tratta di una prassi utilizzata da tempo in diversi Stati che trovano gli evasori grazie alle immagini, ai messaggi e alle informazioni degli utenti: negli Stati Uniti questa pratica è in uso da molto, come anche in diversi Paesi europei, ma ora anche in Italia sta prendendo piede la consuetudine di cercare gli evasori attraverso le fonti cosiddette secondarie. L’ultimo caso riguarda un comune abruzzese dove un’azienda è stata incastrata tramite Street View.


In particolare, il comune abruzzese di Pineto ha accertato che per quattro anni l’azienda in questione non aveva versato l’imposta di pubblicità, semplicemente analizzando alcune foto scaricate da Street View: le immagini mostravano un veicolo su cui era installato un cartellone pubblicitario, per il quale ap...

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Emoji: il linguaggio del futuro?

Bentornati al Caffettino. Oggi parliamo di emoji e in particolare di chain text: letteralmente significa testo o messaggio a catena, più semplicemente la definizione si riferisce a frasi composte da parole che sono un mix di lettere ed emoji. I chain text si chiamano così perché sono i successori delle catene di Sant’Antonio che ricevevamo via mail diversi anni fa. Sono nati intorno al 2015 sui social anglosassoni, dato che la lingua inglese si presta particolarmente ai giochi di parole. E da allora il fenomeno è cresciuto esponenzialmente fino ad arrivare anche in Italia, dove al momento però è ancora di nicchia.

Come sappiamo le emoji, faccine o simboli più o meno divertenti, stanno rivoluzionando il linguaggio sui social network e sui social media in generale. Il fenomeno dei chain text però va oltre l’utilizzo di una semplice icona per esprimere un concetto: si tratta di veri e propri rebus che, fondendo testo ed emoji, richiedono abilità sia nella scrittura che nel decifrare i gioc...

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Tre identikit di persone da non seguire sui social.

Ci sono cose a cui non si può rinunciare, come il nostro Caffettino quotidiano. E poi ci sono cose di cui invece possiamo fare tranquillamente a meno, come molti post dei nostri contatti social. E allora che ne dite di fare una bella pulizia? Se vi state chiedendo perché dovreste farlo prendetevi pochi minuti per ascoltare il podcast di oggi, in cui capiremo come rendere i nostri news feed più snelli, sensati e interessanti. Partiamo da un assunto fondamentale: se seguiamo tanti utenti di dubbio gusto sui social è fondamentalmente colpa nostra, dato che siamo stati proprio noi a scegliere di avere un grande numero di contatti indiscriminati. Forse si tratta di persone che abbiamo aggiunto alle nostre amicizie nel lontano 2006, ossia quando è nato Facebook, ma oggi è arrivato il momento di metterle da parte.

Agli albori dei social non avevamo questo problema, perché le piattaforme quando entrano sul mercato hanno l'opportunità di avere utenti selezionati, i cosiddetti early adopter che h...

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Instagram manda in fumo i post che sponsorizzano tabacco e armi.

Il nostro Caffettino è un vizio di cui potete abusare tranquillamente, ma ci sono altre abitudini che non fanno altrettanto bene. Instagram ne è sempre più consapevole e presto rimuoverà i post che sponsorizzano il tabacco, ma non solo. Nel mirino del social network ci sono anche le armi, l'alcol, gli integratori alimentari e i vaporizzatori, meglio noti come sigarette elettroniche. Quando ho letto la notizia su Wired ho pensato: ma Instagram non bloccava già questo tipo di post? La risposta è che il social network applicherà restrizioni più severe sulle pubblicità di questi prodotti, arrivando a eliminare i post dei trasgressori.

L'Instagram Business Team spiega sul blog del social network che "non saranno consentiti contenuti di marketing che promuovono beni come lo svapo, i prodotti del tabacco e le armi. Le nostre politiche pubblicitarie hanno da tempo vietato la pubblicitĂ  di questi prodotti e inizieremo l'applicazione di queste norme nelle prossime settimane". Quindi le armi veng...

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Il piano editoriale è morto, ma i contenuti sopravvivono alla grande.

Prima di ascoltare questo Caffettino, preparate i fazzoletti. La notizia di oggi infatti è tutt'altro che positiva: il piano editoriale è morto. All'inizio credevamo che postare un articolo a settimana su un blog fosse sufficiente. Poi ci siamo illusi che pubblicare ogni giorno un post sui social sarebbe stato abbastanza. Infine abbiamo pensato erroneamente che programmare e postare stories in ogni singolo momento della nostra vita avrebbe avuto un senso. Ma poi ci siamo scontrati con una realtà ben diversa dalle nostre aspettative. Una realtà fluida in cui le informazioni, le situazioni e le competenze sono totalmente mutevoli e difficili da prevedere.

Facciamo un esempio per capire meglio perché il piano editoriale è morto: poniamo che un'azienda, un Brand o un professionista realizzi un classico piano editoriale per organizzare i propri contenuti sui social. Ebbene, nella maggior parte dei casi questo piano editoriale sarà stravolto dalla notizia, dalla situazione o dalla particolari...

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