Amazon lancia Watch Party per gli abbonati Prime.

In questo Caffettino parliamo di video e di social, perché Amazon ha appena lanciato la funzionalità Watch Party per gli abbonati di Amazon Prime Video. Il nuovo servizio permette di vedere film e serie insieme ad altre persone, anche se a distanza, proprio come accade su altri social. Watch Party consente di sincronizzare la visione e di commentare in chat il contenuto che stiamo guardando. Per il momento la nuova funzione è in fase sperimentale ed è disponibile solo negli Stati Uniti, ma in prospettiva potrebbe essere estesa anche ad altri Paesi. Oltretutto ad oggi il servizio è solo per uso desktop e Amazon non ha detto se è in arrivo una versione mobile.

Watch Party ospiterà fino a cento spettatori in un singolo gruppo, ma ogni persona dovrà possedere un abbonamento Prime con sede negli Stati Uniti. La funzionalità è totalmente privata, dato che l’amministratore del gruppo condividerà un...

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Microsoft sta chiudendo Mixer e sta collaborando con Facebook Gaming.

Nel Caffettino di oggi parliamo di Mixer, la piattaforma di streaming di videogiochi appartenente a Microsoft che si è dimostrata come una delle realtà più sperimentali degli ultimi dieci anni, ma che non è riuscita a stare al passo con competitor del calibro di Twitch, YouTube e Facebook Gaming. La notizia di oggi è che Microsoft ha deciso di chiudere Mixer e di spostare tutta la comunità di streamer proprio su Facebook Gaming: a partire dal 22 luglio, tutti coloro che proveranno ad accedere a Mixer saranno reindirizzati alla piattaforma di streaming per videogiocatori della società guidata da Mark Zuckerberg. Ma cosa faranno i grandi streamer di Mixer?

Stando alle parole di Vivek Sharma, responsabile di Facebook Gaming, “dipenderà da loro e dalle loro priorità”. Infatti al momento non esistono trattative in corso con i grandi streamer di Mixer e questi ultimi non hanno un accordo in esclusiva con Microsoft....

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Viva i titoli di coda nelle serie e nei film.

Il Caffettino di oggi è dedicato a qualcosa che spesso passa in secondo piano all’interno dei film e delle serie, soprattutto su Netflix: i titoli di coda. Infatti la celebre piattaforma di streaming, come anche altri servizi di video on demand, non ci permette di vedere i titoli di coda alla fine di un contenuto. In particolare, per quanto riguarda le serie, appena finisce una puntata Netflix ci rimanda subito a quella successiva. E dopo aver visto un po’ di puntate di seguito, come sappiamo appare il messaggio “Stai ancora guardando?”. In ogni caso, se avessimo voglia di fermarci a guardare i titoli di coda oppure ad ascoltare la canzone che li accompagna, non possiamo farlo.

A dire il vero un modo per vedere i titoli di coda su Netflix c’è, ma è piuttosto macchinoso: per evitare di passare alla puntata successiva rispetto a quella che abbiamo visto o di sorbirci le anteprime di altri contenuti, dobbiamo fermarci e andare...

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Il bitrate diminuisce su Netflix, Youtube, Amazon e Facebook Video. Ma cosa cambia?

Insieme con il nostro Caffettino, in questo istante una miriade di dati stanno viaggiando sul web. E una parte sempre maggiore di traffico, in questo periodo, è data dalle piattaforme che ci permettono di fruire video e contenuti online. Parliamo di Netflix, Youtube, Amazon Prime Video, Facebook e altri servizi di streaming, che in seguito a un invito dell’Unione Europea hanno deciso di diminuire il bitrate, che indica la quantità di dati trasmessa entro un certo periodo di tempo: più il loro numero è elevato, più si indica alta velocità e qualità in termini di linea Internet. Ma perché queste piattaforme hanno optato per una diminuzione del bitrate? E cosa cambia per noi?


La risposta alla prima domanda è semplice: in questo momento in cui la maggior parte delle persone è a casa, c’è un sensibile aumento dell’utilizzo della banda Internet e le piattaforme, Netflix in primis, hanno deciso...

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Della serie: anche Netflix pesa sul Pianeta.

Se ieri avete fatto tardi guardando Netflix avete davvero bisogno di questo Caffettino, che vi rivelerà alcuni sconcertanti dietro le quinte che riguardano proprio la vostra piattaforma di streaming preferita. Tanto per iniziare, Netflix consuma una quantità di energia che basterebbe ad alimentare circa 490mila case americane medie in un anno: parliamo di 451mila megawattora consumati nel 2019, come ha rivelato la stessa Netflix in un report. È un dato impressionante anche perché nel 2018 il consumo era stato di 245mila megawattora e questo incremento di oltre l’80% ha superato notevolmente la crescita degli utenti, aumentati del 20% per un totale di 167 milioni.


Ma di quale energia parliamo? Netflix divide il consumo in due categorie. Il primo è necessario per offrire il servizio di streaming a livello globale ed è dovuto ai server che naturalmente consumano elettricità e producono calore, permettendoci di collegarci sul sito e...

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