Il bitrate diminuisce su Netflix, Youtube, Amazon e Facebook Video. Ma cosa cambia?

Mar 24, 2020

Insieme con il nostro Caffettino, in questo istante una miriade di dati stanno viaggiando sul web. E una parte sempre maggiore di traffico, in questo periodo, è data dalle piattaforme che ci permettono di fruire video e contenuti online. Parliamo di Netflix, Youtube, Amazon Prime Video, Facebook e altri servizi di streaming, che in seguito a un invito dell’Unione Europea hanno deciso di diminuire il bitrate, che indica la quantità di dati trasmessa entro un certo periodo di tempo: più il loro numero è elevato, più si indica alta velocità e qualità in termini di linea Internet. Ma perché queste piattaforme hanno optato per una diminuzione del bitrate? E cosa cambia per noi?


La risposta alla prima domanda è semplice: in questo momento in cui la maggior parte delle persone è a casa, c’è un sensibile aumento dell’utilizzo della banda Internet e le piattaforme, Netflix in primis, hanno deciso di diminuire un po’ il bitrate per evitare che la linea europea subisca rallentamenti che possono condizionare anche altre attività. In particolare i video in 4K, quelli ad altissima definizione, saranno trasmessi a una qualità Full HD che è leggermente inferiore e, con questa operazione, in trenta giorni dovremmo risparmiare il 25% del peso che queste piattaforme hanno sulla linea Internet a banda larga. A questo punto capiamo cosa cambia per gli utenti.


Se i titoli dei giornali più allarmisti annunciano l’addio all’alta definizione, in realtà pur diminuendo il bitrate continueremo a vedere filmati in alta qualità perché il cambiamento sarà impercettibile: è praticamente impossibile capire dai nostri dispositivi casalinghi, seppur sofisticati, la differenza tra la precedente qualità video e quella attuale. Facendo un parallelismo, è come se ascoltassimo un album musicale di altissima qualità con dei semplici auricolari: in questo caso la compressione sarebbe maggiore e non ci renderemmo conto della qualità più bassa. Quindi mi pongo una domanda: se non ci avessero detto della diminuzione del bitrate ce ne saremmo accorti?


A mio parere non ci saremmo accorti di nulla. In ogni caso la diminuzione del bitrate è una decisione di buonsenso messa in atto dalle piattaforme per utilizzare meno banda e ci fa capire una volta per tutte che la rete non è infinita. Come abbiamo detto, si tratta di una scelta che non riguarda soltanto Netflix o Amazon Prime Video, ma anche Youtube che rappresenta la prima piattaforma social in Italia e Facebook, che propone agli utenti moltissimi video. Alla luce di queste considerazioni, cerchiamo di distinguere davvero la qualità dalla quantità e di goderci i nostri contenuti preferiti in questo periodo in cui, pur tra tante difficoltà, abbiamo il tempo per farlo.


E voi cosa ne pensate?


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