Della serie: anche Netflix pesa sul Pianeta.

Feb 13, 2020

Se ieri avete fatto tardi guardando Netflix avete davvero bisogno di questo Caffettino, che vi rivelerà alcuni sconcertanti dietro le quinte che riguardano proprio la vostra piattaforma di streaming preferita. Tanto per iniziare, Netflix consuma una quantità di energia che basterebbe ad alimentare circa 490mila case americane medie in un anno: parliamo di 451mila megawattora consumati nel 2019, come ha rivelato la stessa Netflix in un report. È un dato impressionante anche perché nel 2018 il consumo era stato di 245mila megawattora e questo incremento di oltre l’80% ha superato notevolmente la crescita degli utenti, aumentati del 20% per un totale di 167 milioni.


Ma di quale energia parliamo? Netflix divide il consumo in due categorie. Il primo è necessario per offrire il servizio di streaming a livello globale ed è dovuto ai server che naturalmente consumano elettricità e producono calore, permettendoci di collegarci sul sito e di vedere un film. E poi c’è il consumo necessario per le produzioni, dato che come sappiamo Netflix non offre semplicemente un servizio di streaming video, ma realizza un numero sempre crescente di contenuti. In ogni caso non vogliamo demonizzare Netflix, perché il problema riguarda tutti i grandi del digitale come Google, Amazon, Facebook e ovviamente anche le altre piattaforme di streaming.


Pensate solo che nel 2018 i video online hanno generato 300 milioni di tonnellate di CO2, l’equivalente delle emissioni annue della Spagna. E i numeri dell’inquinamento digitale da streaming sono in crescita: la quantità di energia consumata per guardare Netflix, Prime Video, Youtube e le altre piattaforme aumenta perché sono sempre di più le persone che le utilizzano nel mondo, senza contare che la qualità dei video è sempre più alta, il che richiede un utilizzo maggiore di dati. Ma come abbiamo detto, non vogliamo puntare il dito contro Netflix, che oltretutto supporta progetti di energia rinnovabile e di compensazione delle emissioni in tutto il mondo.


Certo, siamo ancora indietro rispetto all’idea di un consumo energetico sostenibile, come ammette la stessa Netflix sul proprio sito affermando che “siamo ancora agli inizi” e che “sicuramente c’è ancora molto da fare”. Però l’azienda, come tutto il mondo del digitale, sta lavorando nell’ottica di contrastare i cambiamenti climatici e il surriscaldamento globale. Perché finalmente prende piede la consapevolezza che la tecnologia non può evitare il confronto con la natura e che la questione ambientale non riguarda esclusivamente le aziende che producono e distribuiscono prodotti tangibili, ma anche chi si occupa di contenuti immateriali, proprio come Netflix.


E voi cosa ne pensate?


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