Dal lunedì al venerdì, alle 7:30, pubblico il podcast del Caffettino. Si chiama così perché chiacchiero con i miei ascoltatori come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale di notizie e tematiche che riguardano il business, il marketing e il digital. E a proposito di digital, questa settimana nel Caffettino che è piaciuto di più alla mia community ho parlato di una nuova funzionalità che Spotify ha lanciato all’interno della sua applicazione: Greenroom.
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Spotify intendeva entrare nel mondo dei social audio da diverso tempo e oggi eccolo qui, a fare concorrenza diretta a Clubhouse. Tra le altre cose, l’obiettivo di Spotify è arrivare alla fine del 2022 con un’offerta costituita al 50% da contenuti non musicali. Per questo motivo, prima ha inserito nell’app i podcast e ora anche Greenroom. Ma quali sono le differenze sostanziali tra Clubhouse e questa nuova funzione? E come possiamo sfruttarla?
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Durante il mio Live Show di giovedì 25 marzo ho avuto come ospite Federica Mutti, esperta in marketing, brand strategist e Youtube content creator. Federica ha solo 25 anni, ma i suoi contenuti dedicati all’imprenditoria digitale, al lavoro e alla crescita personale e finanziaria riscuotono molto successo. Ho iniziato chiedendole se le interviste in diretta, visto il boom che hanno avuto nel 2020, adesso hanno stancato. Lei racconta di aver cominciato a fare delle dirette nel 2021, perché apprezza molto il fatto di offrire visibilità a chi la merita e di portare argomenti nuovi sui propri canali. In particolare, sul suo canale YouTube Federica pubblica una diretta al mese con un ospite. Allo stesso tempo, però, ammette di aver sofferto un po’ l’eccesso di live nel 2020, tant’è che adesso le sta centellinando: durante il 2021 per lei non è stato facile stare dietro a tutte le dirette e agli eventi a quali l’hanno invitata. E anche se caratterialmente fa fatica a dire di no, si è vista...
Nel mio Live Show di giovedì 25 febbraio ho avuto un grande ospite: Josè Compagnone, esperto di UI e UX. Per dirlo con parole semplici, Josè si occupa di interfacce digitali e dell’esperienza degli utenti. A suo parere, se la user experience è un termine ormai abusato, non si parla mai di bad experience, perché i problemi legati all’usabilità si vedono solo quando ci sono: quando non ci sono, invece, significa che è stata fatta un’ottima catalogazione degli errori e che è stato risolto tutto. Un altro tema di cui si parla da tempo è l’umanizzazione delle interfacce: dal suo punto di vista l’unica cosa che conta è che l’azienda, comunicando anche attraverso il digitale, deve essere in grado di trasferire informazioni, fatti e notizie importanti per l’utente in modo che questo comprenda le argomentazioni di vendita, i vantaggi e la convenienza di un dato prodotto.
Il fatto è che l’azienda ha tante cose da dire a fronte di uno spazio molto ridotto, che è quello dello schermo. Senza con...
Dal lunedì al venerdì, alle 7:30, pubblico il podcast del Caffettino, un appuntamento quotidiano davanti a una macchinetta del caffè virtuale per parlare di temi e notizie che riguardano il mondo del digital, del marketing e del business. Questa settimana naturalmente non potevo fare a meno di parlare del social del momento, Clubhouse, che nonostante sia ancora disponibile esclusivamente per iOS e su invito sta già riscuotendo un enorme successo e suscitando l’interesse di addetti ai lavori e non. Allora ho pensato di dedicare non uno, ma ben tre Caffettini a Clubhouse, realizzando una guida al social network in tre puntate dedicata a professionisti, aziende e studenti.
Ascolta "1/3 Clubhouse: come può essere utile ad un professionista?" su Spreaker.
Per i professionisti Clubhouse può essere utilissimo, perché in questa fase iniziale in cui ci sono pochi early adopter è il luogo ideale per fare networking: adesso su Clubhouse è possibile ascoltare e...
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