Come ricorda la Repubblica, stanno arrivando le comunicazioni via email che ricordano agli abbonati un punto già atteso e anticipato: la Walt Disney Company, proprietaria della piattaforma Disney+, chiude la possibilità di condividere account e password con utenti che non fanno parte del nucleo familiare.
Inoltre, si annunciano interruzioni e sospensioni dell'account per chi attiva dei sistemi di blocco annunci pubblicitari (tipo AdBlock). Questi aggiornamenti delle Condizioni Generali di Abbonamento prendono corpo anche in Italia e fanno capo a una serie di azioni iniziate già da tempo negli USA.
Gli obiettivi di quest'azione contro il password sharing, probabilmente, sono legati al fatturato. Non a caso, già da tempo si registra un'emorragia di iscritti dalla piattaforma streaming Disney (fonte Statista). Che forse preferiscono non pagare per intero un account, ma lo condividono con altre persone.
Quest'obiettivo parte da lontano. E segue...
Negli Stati Uniti d'America tira aria di crisi per la Disney e sembra che la causa sia il Woke, il politically correct estremo. Una tendenza che ha portato lo storico brand USA a rivedere e adattare diversi prodotti. Ma anche la produzione dei nuovi film di animazione non brilla, a parlare sono i dati d'incasso di Wish.
"Il film in 4 settimane (dicembre 2023, NdA) sembra aver esaurito il suo incasso arrivando a 50 milioni di dollari, molto meno delle attese. Per fare un paragone il grande successo Frozen II, uscendo a sua volta il 22 novembre del 2019, al suo quarto weekend aveva incassato 288 milioni di dollari".
Questi sono i dati confermati da Il Post. Alla fine, di fronte a un investimento di 200 milioni di dollari ne ha incassato solo 180 a livello globale sottolineando un punto: le principesse Disney sono in crisi. Il sospetto è che l'estrema attenzione al politically correct abbia influenzato questa tendenza.
Da diverso tempo, come ricorda The Gua...
Tra tutti i podcast del Caffettino che ho pubblicato la settimana scorsa, la mia community ha apprezzato di più quello di giovedì 12 gennaio, dedicato al fallimento di ItsArt.
Per chi non lo sapesse, ItsArt è una piattaforma streaming dedicata alla cultura lanciata a maggio del 2020: voluta dall’ex ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, avrebbe dovuto cavalcare l’onda del lockdown ma ha iniziato ad avere problemi già a partire da dicembre del 2020. A dirla tutta, già quando ItsArt è nata si poteva immaginare come sarebbe andata a finire: il suo slogan semplicistico lanciato in conferenza stampa e nelle dichiarazioni politiche, cioè “il Netflix della cultura”, fa pensare in modo inquietante a quando gli startupper in erba comunicano la propria startup come “il Facebook italiano” o “la Amazon italiana”. In pratica, un fallimento in partenza.
ItsArt avrebbe dovuto promuovere il prodotto “made in” (qualsiasi cosa voglia dire), ma la sua storia è finita male e rapidamente: inf...
Nel Caffettino di oggi parliamo di social network e in particolare di TikTok, l’app cinese dedicata ai video brevi che nel tempo è diventata ultra popolare sopratutto tra i giovanissimi, anche se è utilizzata sempre più dagli utenti di ogni età. La notizia di questi giorni, riportata dal New York Times, è che TikTok ha da poco reclutato tra le proprie fila l’americano Kevin Mayer come amministratore delegato. Per chi non lo sapesse, Mayer è un top manager di grande importanza che proviene da Disney, dove si è occupato per anni di streaming e in particolare negli ultimi tempi ha seguito il lancio di Disney+, l’ultima creatura creata dalla multinazionale dell’intrattenimento.
Mayer non è l’unico a passare da una big company americana al social cinese, dato che TikTok nell’ultimo periodo ha fatto parecchio scouting negli Stati Uniti, incaricando altri top manager ed esperti di piattaforme digitali: un esempio tra tutti è Vanessa Pappas, ex di Youtube. Ma perché TikTok ha deciso di reclut...
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