Ecco una notizia che fa tremare le gambe degli esperti di web analytics: il 50% del traffico su internet è composto da bot. Ovvero da programmi automatizzati, non da persone in carne e ossa che cliccano su un link o su un risultato Google per leggere ciò che abbiamo da proporre sul nostro sito web.
A lanciare l'allarme è questo studio condotto da Imperva, azienda impegnata nel campo della cyber security: Bad Bot Report 2024, un report annuale che monitora la situazione del web e permette di valutare come si muove il traffico generato dai bot. Ebbene, lo scenario nel 2024 è peggiorata.
Il report di Imperva, società del Gruppo Thales, suggerisce un aspetto importante: quasi la metà del traffico Internet (49,6%), a livello globale, è generato da bot. E questo è solo il dato più evidente. Secondo Erez Hasson, Senior Product Marketing Manager per Imperva, i dati sono impietosi:
"Bad bot traffic has increased inconsistently over the years. In ...
Tra i podcast del Caffettino che ho pubblicato la settimana scorsa, la mia community ha preferito quello di martedì 9 agosto, in cui ho parlato di sicurezza informatica e in particolare di phishing.
Infatti gli utenti di LinkedIn sono preda di una nuova campagna di phishing, denominata Ducktail. Questa permette di recuperare i dati degli amministratori di pagine Facebook iscritti a LinkedIn per poi rubargli l’identità. D’altronde, stando all’ultimo report di Check Point Software, LinkedIn ormai è l’obiettivo privilegiato di questa tipologia di attacchi. Ma come funziona Ducktail di preciso? Molto semplicemente veniamo contattati su LinkedIn e, con diverse scuse, siamo invitati a scaricare un PDF contenente dei dati tramite la chat del social. in realtà il PDF sembrerebbe molto sicuro, scaricabile mediante sistemi come ad esempio Dropbox oppure iCloud.
Alla fine, però, se facciamo il download del documento, ci ritroviamo di fronte a una brutta sorpresa: il PDF infatti contiene un f...
Benvenuti al Caffettino, l’appuntamento quotidiano per gli appassionati di marketing, creazione di contenuti, podcast, video, social e più in generale di tutto quello che può servire agli imprenditori e ai professionisti per fare sempre meglio ogni giorno. Oggi parliamo delle brutte figure che molti fanno su LinkedIn, uno dei social che mi piace di più e a cui sono maggiormente affezionato. Fino a qualche tempo fa LinkedIn era un social in cui ci si poteva fidare quasi di tutti, dove regnava una certa correttezza tra i vari utenti. Ma ultimamente sulla piattaforma sono sbarcati diversi “furbetti” che utilizzano i bot, ossia quei programmi automatici che simulano comportamenti umani.
Gli utenti che fanno uso dei bot non sono una novità: da tempo sono presenti su Instagram, su Facebook e su tanti altri social. E oggi cominciamo a notare che anche su LinkedIn, tra le persone che guardano il nostro profilo, ci sono molti personaggi inesistenti. In alcuni casi questi utenti fittizi comment...
50% Complete
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