Elon Musk: arriva il competitor di ChatGPT?

Mar 07, 2023

Elon Musk non smette mai di stupirci: secondo alcune fonti come The Information, il CEO di Tesla e altro ancora sta lavorando a una piattaforma di intelligenza artificiale in grado di competere con ChatGPT.

Vale a dire il tool che sta formando una visione completamente nuova del lavoro digitale. Così Elon Musk, cha sa sempre come agitare lo scenario e muovere le proprie dichiarazioni per attivare l'interesse degli attori in campo, ha lanciato una serie di idee che lasciano intendere l'evoluzione della vicenda.

Elon Musk conosce bene OpenAI

Prima di approfondire e commentare la notizia che vede Elon Musk a capo di una possibile evoluzione di un nuovo strumento di Intelligenza Artificiale dobbiamo ricordare un punto: il patron di Twitter conosce bene la materia. Infatti ha co-fondato OpenAI nel 2015 insieme a Sam Altman. Poi si cambia:

"Elon Musk ha lasciato tutte le cariche nel gruppo di ricerca nel 2018, sollevando la possibilità di un conflitto di interesse tra OpenAI e il ramo aziendale di Tesla che si occupa di intelligenza artificiale. L’anno successivo OpenAI diventa una società for profit. Niente più finalità benefiche e più sviluppo con i soldi delle donazioni (Musk è tra i principali donatori)".

Quindi, come sottolinea la Repubblica, fino a pochi anni fa Elon Musk era pienamente coinvolto nello sviluppo di questo progetto tanto da firmare il documento programmatico che è alla base della stessa esistenza di questa realtà. Lo puoi leggere qui: openai.com/blog/introducing-openai.

Le critiche di Elon a ChatGPT

Elon Musk lascia OpenAI per evitare conflitti d'interesse con i suoi progetti personali ma, al tempo stesso, ha ripetutamente criticato OpenAI per un discorso legato alla censura. E alle protezioni che impediscono a ChatGPT di pubblicare contenuti che potrebbero offendere gli utenti. Secondo Musk:

 

Ovvero, è pericoloso addestrare un'intelligenza artificiale a mentire. Dal suo punto di vista, quindi, un chatbot rivale avrebbe meno restrizioni su argomenti controversi rispetto a ChatGPT.

In sintesi, potrebbe esserci un problema di libertà di espressione. Su questo punto Elon Musk ha già dimostrato di avere le idee chiare, tanto da riabilitare l'account Twitter di Donald Trump dopo aver chiesto al popolo di Twitter la propria opinione con un sondaggio condito dal motto “Vox Populi, Vox Dei”. Quindi, cosa possiamo aspettarci? Quale sarà la caratteristica del competitor di ChatGPT?

Una soluzione dal punto di vista etico

Musk conosce OpenAI e potrebbe creare un'alternativa più giusta. I segnali che ci fanno pensare a questa opzione? Elon ha contattato i migliori ricercatori legati al tema dell'Intelligenza Artificiale nelle ultime settimane per formare un nuovo laboratorio di ricerca e sviluppare un'alternativa a ChatGPT.

Nello specifico, riporta sempre The Information, Musk avrebbe reclutato Igor Babuschkin. Ovvero un ricercatore che ha recentemente lasciato DeepMind AI di Alphabet. A che punto è questo percorso?

Il progetto è ancora nelle fasi iniziali, questa è l'ipotesi.

Non è facile rispondere agli utenti senza compromettere la verità e la libertà di espressione o creare problemi etici. Ma questa potrebbe essere la prossima sfida di Elon Musk: per fare questo ci vogliono persone in gamba (che sta reclutando) nei campi tecnici ma serve anche una competenza estrema nelle materie umane per riuscire a creare delle risposte auto-generate non forzate ma neanche:

  • Dannose.
  • Offensive.
  • Pericolose.

Abbiamo già avuto modo di leggere notizie del genere con l'integrazione tra Bing e ChatGPT: alcuni giornalisti hanno registrato risposte troppo personali, tendenti alla menzogna e alla manipolazione del pubblico. Eppure OpenAI ha messo in campo una discreta forza lavoro per arginare il problema.

Sarà possibile creare un'AI migliore?

Il corto circuito è questo: la necessità di avere risposte meno dannose e pericolose per il pubblico ha portato OpenAI, secondo una ricerca del TIME, a utilizzare impiegati kenioti in outsourcing che guadagnano meno di 2 dollari l'ora. La notizia non è stata confermata ma neanche smentita da OpenAI.

Nelle versioni precedenti, l'app era in grado di utilizzare contenuti violenti, sessisti e razzisti proprio perché era stata addestrata utilizzando miliardi di parole, concetti e termini del linguaggio umano.

Ora tutto questo è scomparso ma, secondo Elon Musk, si tratta di una forzatura. Stiamo portando l'AI a mentire. Sarà questo il punto di svolta della nuova sfida contro ChatGPT? Restiamo in ascolto.

Nel frattempo puoi approfondire:

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