L’enorme attacco informatico contro Twitter.

Jul 17, 2020

Benvenuti al Caffettino, l’appuntamento quotidiano dedicato al mondo del marketing, delle aziende, del business e, come oggi, dei social. Infatti parliamo di un colossale attacco informatico che è stato messo in atto contro Twitter la notte tra il 15 e il 16 luglio. In particolare, sono stati violati i profili di decine di persone famose tra cui Barack Obama, Kanye West e sua moglie Kim Kardashian, Elon Musk, Jeff Bezos, Bill Gates e il candidato dei democratici alle prossime elezioni Joe Biden. L’attacco ha riguardato anche gli account di alcune grandi aziende come Apple e Uber. Tutti i profili verificati sono stati temporaneamente silenziati. Ma cosa è accaduto di preciso?

L’attacco informatico non ha coinvolto le misure di sicurezza dei singoli account, che avevano tutti la doppia autenticazione necessaria per il login. Perciò gli hacker, a differenza di ciò che accade comunemente, non sono entrati nei profili facendo leva sulla debolezza delle password, ma hanno sfruttato un pannello di controllo per gli impiegati di Twitter: attraverso un’azione coordinata contro alcuni dipendenti della società, hanno avuto accesso al sistema interno utilizzato dalla piattaforma. Una volta entrati negli account, gli autori dell’attacco hanno pubblicato sui profili violati un messaggio simile in cui chiedevano di donare mille dollari in bitcoin al proprio indirizzo.

Sempre nel messaggio, si diceva che gli utenti che avessero effettuato la donazione avrebbero ricevuto in cambio duemila dollari in bitcoin. E in alcuni casi veniva specificato che le donazioni sarebbero state utilizzate per la lotta al Covid-19. Stando a quanto scrive la stampa statunitense, centinaia di persone sono cadute nella truffa. Per quanto mi riguarda, l’aspetto più preoccupante non è che tanti utenti abbiano effettuato la donazione, perché se non ci si documenta è normale essere truffati. Invece trovo allarmante che questo sia stato uno dei primi attacchi massivi avvenuto proprio dall’interno di un social. E la domanda che mi pongo è: potrebbe riaccadere? 

Quante altre volte potremmo trovare dipendenti non troppo preparati che permetteranno un attacco informatico ai danni della propria azienda? Pensate se una cosa del genere accadesse nel quartier generale di Facebook, che come sappiamo ha il controllo di WhatsApp, di Instagram e dello stesso Facebook. In questo senso, il caso di Twitter non è stato particolarmente grave. Ma questo attacco rimette in discussione la sicurezza che riponiamo nei social e mostra la grande fragilità dell’essere umano: possiamo affidarci a qualsiasi tipo di tecnologia, ma alla fine arriva qualcuno capace di aggirare i sistemi più sofisticati facendo leva sulla debolezza umana.

E voi cosa ne pensate?

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Buon ascolto e condividete!

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