Musk vuole vendere energia elettrica in Europa con Tesla.

Sep 02, 2020

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Nel Caffettino trattiamo ogni giorno le notizie più recenti che riguardano l’universo del digitale e del business, un po’ come se fossimo davanti alla macchinetta del caffè. E oggi parliamo di una novità che riguarda l’azienda di Elon Musk. No, non si tratta di Neuralink, la startup dell’imprenditore che ultimamente ha fatto parlare di sé per aver realizzato un impianto che si collega al cervello per farlo dialogare con un computer. L’azienda in questione è Tesla, che tutti conosciamo principalmente per le sue auto elettriche ad alte prestazioni. Quello che invece non tutti sanno, però, è che Tesla produce anche pannelli fotovoltaici e sistemi di stoccaggio energetico.

La notizia di oggi, passata un po’ nell’ombra ma decisamente importante, riguarda proprio questi servizi: Tesla infatti vorrebbe diventare un fornitore di energia elettrica in Europa, vendendo inoltre proprio pannelli solari e sistemi di accumulo, ma anche di ricarica per le auto elettriche in unico pacchetto. In primavera il gruppo americano ha fatto domanda ufficiale in Inghilterra per erogare questo tipo di servizi e si sta preparando a farla anche in Germania. L’obiettivo? Fare concorrenza alle grandi utility diventando appunto, oltre che provider di energia elettrica, fornitore di servizi connessi alla transizione energetica in tutta Europa. Questa notizia ci porta a fare un ragionamento.

Spesso noi vediamo queste grandi aziende come semplici venditori di prodotti, senza riuscire ad avere una prospettiva su quelle che sono le strategie che stanno dietro alle loro azioni: nel caso di Tesla, è normale che chi offre auto elettriche si preoccupi anche della fornitura di energia, vedendo un’opportunità nel collegare il prodotto a dei servizi da offrire ai consumatori. Infatti oggi è difficile che le aziende più innovative offrano dei semplici prodotti: queste ultime spesso invece offrono anche servizi collaterali, proprio come quello per la ricarica delle auto elettriche, creando quindi un circolo virtuoso in cui il prodotto e il servizio fanno parte di un’unica filiera.

Ma l’eventuale ingresso di Tesla nel mercato dell’energia elettrica apre anche scenari di tipo politico: un grande player internazionale che si inserisce in realtà molto regolamentate, come l’Italia e l’Europa, dove la fornitura di energia elettrica vanta una lunga storia, può sollevare perplessità sul controllo di settori così strategici da parte di capitali non europei. Inoltre, se pensiamo al tema ambientale, le recenti prese di posizione degli Stati Uniti verso i protocolli internazionali ci fanno riflettere sui pericoli che potrebbero derivare da questa evoluzione del mercato. In ogni caso, la burocrazia del nostro Paese potrebbe impedire o regolamentare l’arrivo di Tesla.

E voi cosa ne pensate?

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