Stefano Ferri. Tra PR, scrittura e crossdressing.

Jan 30, 2021

Nel mio Live Show di giovedì 28 gennaio ho avuto l’occasione di intervistare Stefano Ferri, che oltre a essere scrittore, esperto di marketing e imprenditore di successo, è il più importante crossdresser italiano. Infatti da anni indossa solo abiti femminili, riuscendo a esprimersi oltre le convenzioni. Stefano inizia la propria presentazione partendo dal suo mestiere principale, raccontando di essere un imprenditore che da quasi vent’anni ha uno studio di PR. Se di norma si pensa che il lavoro del PR sia l’ufficio stampa, che consiste nel curare le relazioni con i giornalisti, ciò è vero solo in parte: le PR sono un lavoro di rappresentanza, che nel dettaglio significa strategia, avere contatti costanti con i piani alti delle organizzazioni, generare awareness in tutti i canali dove questa può esprimersi e, non da ultimo, significa immagine.

A proposito di immagine, Stefano spiega come non abbia iniziato a fare il crossdresser per una scelta strategica, dato che si tratta di una cosa che non si comincia per un calcolo, ma perché la si ha dentro. All’epoca faceva il giornalista e dirigeva un mensile specializzato in turismo congressuale. Se non c’è alcun legame tra crossdressing e giornalismo, invece c’è un nesso tra immagine e PR: sviluppando la sua tendenza a indossare abiti che convenzionalmente non si riservano al suo sesso, si è ritrovato con un grande strumento di immagine. Questo perché per un PR è una vera fortuna risultare indimenticabile al primo sguardo.

Stefano ha iniziato a indossare abiti femminili nel 2002, quando questa pratica era considerata un vero tabù. Oggi invece ha una duplice sensazione: in primo luogo sono passati quasi vent’anni da allora, perciò ci sono stati due ricambi generazionali. La generazione che attualmente è junior o che comunque ha un’importanza sempre maggiore all’interno delle aziende all’epoca faceva le elementari. E la differenza si vede, perché un trentenne di oggi non è un trentenne del 2002 e ha una sensibilità molto diversa nei confronti dei crossdresser rispetto a quella che si aveva vent’anni fa. Quindi affermare che attualmente praticare il crossdressing sia discriminante nel mondo del lavoro non è più tanto vero e la sua stessa storia lo dimostra.

La seconda sensazione di Stefano è che oggi ha occhi diversi rispetto a quelli del passato: quando ha iniziato a vestirsi da donna era impaurito e aveva anche problemi a uscire di casa. Adesso invece è un uomo affermato che fa un punto di forza di questa caratteristica. Anche la psicoterapia lo aiutato molto ad affrontare un fenomeno che non conosceva e che lo stava dominando, facendo in modo che questo non diventasse mai un problema. Perciò, riassumendo, sono vere entrambe le cose: da un lato vent’anni e due ricambi generazionali a suo parere hanno reso il mondo migliore. Dall’altro c’è una diversa predisposizione da parte di Stefano, che lo porta a rapportarsi in maniera diversa con il mondo stesso rispetto al passato.

D’altro canto è vero che anche oggi c’è una minoranza di persone cattive, che però è molto rumorosa. Quando Stefano nell’ottobre del 2015 ha dato la prima testimonianza a tutto tondo del crossdressing in Italia con un’uscita mediatica sul Corriere della Sera, il profilo Facebook della testata fu preso d’assalto con oltre quattromila messaggi, uno più irriferibile dell’altro. Però gli utenti Facebook in Italia all’epoca erano trenta milioni e al confronto con questa cifra le quattromila persone autrici dei messaggi non contano niente. Purtroppo esiste questa nicchia di individui che odiano e rischiano di rovinare tutto, ma se si guardano i social ci si accorge che le brave persone sono la maggioranza. La differenza è che queste ultime parlano senza odiare, mentre basta che arrivi qualcuno mosso dall’odio o dall’istinto di trollare per soverchiarle tutte.

A questo punto ho chiesto a Stefano come si fanno le PR nel 2021. La sua idea è che la loro finalità non è cambiata nel tempo: fare PR significa rappresentare qualcuno e aiutarlo a essere più noto, a essere più efficiente e ad aumentare il suo margine operativo lordo. Per fare questo, bisogna mettersi nei panni del cliente e capire come farlo incontrare maggiormente e meglio con i suoi pubblici di relazione e di riferimento, ossia gli opinions e i clienti potenziali ed effettivi. Tutto ciò vale oggi come ieri: pensare che l’avvento di Internet e successivamente dei social abbia cambiato questo significato significa commettere il grave errore di confondere il fine con il mezzo. Secondo Stefano non si deve mai sopravvalutare l’ambito social, perché ciò che conta è l’awareness e se i social sono una strada percorribile, bisogna considerare che ce ne sono molte altre. Senza contare che, in passato come anche ai giorni nostri, lo strumento principe per dare awareness è la televisione e il digitale arriva solo in seconda battuta.

A monte di questa considerazione, c’è da dire che sono cambiati i linguaggi: se un tempo si pianificava per prima cosa un’azione sui media, oggi bisogna pianificare l’azione sui media e sui social contemporaneamente. Ad ogni modo, chi otto anni fa con il boom di Twitter pensava che i social potessero sostituirsi ai media si sbagliava di grosso. Tendendo presente che Twitter in seguito si è arenato perché non c’è stata una crescita ulteriore di questo social, più in generale Stefano è dell’idea che i media vengano prima dei social anche oggi. Perciò un corretto approccio a una strategia consiste nell’andare sui media e sui social, riservando un 60% ai primi e un 40% ai secondi. In sostanza, anche se evolvono i linguaggi, bisogna tenere presente che gli strumenti tradizionali hanno un valore intrinseco che l’esplodere del digitale non è ancora riuscito a scalfire.

Come abbiamo detto all’inizio, Stefano è anche scrittore e in particolare è autore di tre romanzi, con un quarto in lavorazione. Il primo si intitola Seppellitemi in Cielo ed è un giallo psicologico uscito nel 2013. Parte dal ritrovamento del corpo di una ventiduenne morta suicida e su questo non c’è alcun mistero. La ragazza ha lasciato accanto a sé un biglietto con la frase che dà il titolo al libro. A partire da questa situazione, un ispettore di polizia dal brutto carattere dà il via a un’indagine un po’ grottesca, incaponendosi per dare un senso proprio all’ultimo messaggio della giovane. Il secondo romanzo di Stefano è Il Bambino che Torna da Lontano, pubblicato nel 2016. Inizia dall’incontro casuale di una coppia di fidanzati con una signora anziana, la quale crede di riconoscere nell’uomo il sosia del marito morto tanti anni prima. Da qui prende il via una vicenda estremamente complessa che sfocia in un dramma familiare enorme.

Infine, il terzo lavoro di Stefano in ordine di tempo è La Ricompensa, un romanzo storico in due puntate. Mentre le prime due storie sono completamente inventate, questa trae forte spunto da una vicenda realmente avvenuta nell’anno Mille: nel feudo di una Lombardia povera, contadina e bigotta, un contadino tornando a casa di sera trova i suoi due bambini in lacrime e la moglie rantolante nel letto di paglia in un lago di sangue. La causa della sua sofferenza è un tumore terminale al colon, ma al tempo non si conosceva questa malattia. L’unica speranza è portare la donna in un ospedale di Milano, ma il viaggio è estremamente costoso, al punto che l’uomo dovrebbe vendere tutto il coltivato e togliere il cibo di bocca ai suoi bambini. Di fronte a questo dilemma, il contadino si mette a pregare chiedendo a Dio la ricompensa. Quale? Quella di un uomo fedele, onesto, dedito al lavoro e alle cose sane della vita. E un giorno l’aiuto arriva, segnando l’inizio di una storia che dura ben settecento pagine.

E voi cosa ne pensate?

Fatemelo sapere scrivendo a [email protected]

Vi ricordo che sul mio sito trovate tutte le informazioni su quello che faccio, i Caffettini in podcast e l'audiolibro di Startup di Merda, gratuito per chi si iscrive alla community.

Inoltre vi aspetto sul mio canale Telegram http://t.me/mariomoronicanale per parlare di business, ma anche per ascoltare i miei pensieri personali ogni giorno.

Buon ascolto e condividete!

Canale Telegram dedicato:

entra nel canale Telegram di Mario e ricevi notizie e audio utili ogni giorno

Entra nel canale e rimani aggiornato
Close

50% Complete

Two Step

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.