Oltre 40 stati USA accusano Meta di creare dipendenza tra i giovani

Oct 29, 2023

La notizia: più di 40 stati americani hanno deciso di fare causa a Meta. Ovvero la società che si trova a capo di Facebook, WhatsApp, Messenger e Instagram. Qual è l'accusa che viene mossa?

Mark Zuckerberg avrebbe creato i presupposti per generare dipendenza verso le sue piattaforme. A farne le spese sarebbero le generazioni più giovani. La sintesi è chiara secondo il portare Euronews:

"Lawyers claim social media uses addictive algorithms to hook young people on potentially harmful content, putting profits before mental health".

Gli avvocati degli stati sostengono che i social media di Meta utilizzano algoritmi che creano dipendenza per attirare i giovani su contenuti potenzialmente dannosi, anteponendo i profitti alla salute mentale.

I dettagli dell'accusa mossa a Meta

Nel PDF del Meta Multi State Complain possiamo trovare alcuni dettagli che ci permettono di capire qual è il punto cruciale dell'accusa. Nello specifico, gli stati si soffermano sul fatto che l'azienda ha tratto profitto dal modo in cui ha progettato Instagram e Facebook per massimizzare il tempo trascorso sulle piattaforme da adolescenti e bambini, il che ha portato ad un aumento delle entrate pubblicitarie.

Meta’s business model is based on maximizing the time that young users spend on its Social Media Platforms. Meta targets young users and incentivizes its employees to develop ways to increase the time that young users spend on its Platforms. The more time young users spend on Instagram and Facebook, the more Meta earns by selling advertising targeted to those users.

Più tempo gli utenti trascorrono su Instagram e Facebook, maggiori sono i guadagni per Meta vendendo pubblicità mirata a quegli utenti. Questo può sembrare un normale meccanismo di marketing ma, sempre secondo l'accusa, ci sono dei percorsi manipolatori specifici.

Il ruolo chiave della dopamina

Ovvero la sostanza chimica del piacere. Questo meccanismo è pensato in un modo da indurre i ragazzi a interagire ripetutamente con le piattaforme, proprio come fa un giocatore d'azzardo che usa le slot machine. Questo meccanismo è spiegato dal dottor Mark D. Griffiths della Nottingham Trent University: 

"Social media sites are ‘chock-ablock’ with unpredictable rewards. Habitual social media users never know if their next message or notification will be the one that makes them feel really good. In short, random rewards keep individuals responding for longer and has been found in other activities such as the playing of slot machines and video games".

I social media sono minati da ricompense imprevedibili. I premi casuali attivano l'attenzione del pubblico e sono stati registrati in altre attività come le slot machine e i videogiochi. Tutto questo collega l'uso di Instagram e Facebook da parte dei più giovani con depressione, ansia e altri problemi di salute.

La risposta di Meta alle accuse

In una dichiarazione riportata da USA Today, Meta ha affermato di condividere pienamente l'impegno a fornire agli utenti più giovani esperienze sicure e di aver già introdotto diversi strumenti di controllo.

Al tempo stesso, si ritiene delusa dalla scelta dei procuratori che hanno deciso di procedere in questa direzione piuttosto che lavorare in modo produttivo per creare standard chiari e adeguati all'età.

Il contesto di questa causa

In sintesi, secondo l'accusa Meta ha utilizzato tecnologie avanzate per intrappolare giovani e adolescenti sulle piattaforme attraverso tecniche manipolative. Tutto questo avviene in un momento storico in cui c'è una grande attenzione nei confronti dell'effetto negativo dei social.

Alcuni stati americani come l'Arkansas hanno già mosso azioni contro i social media per tutelare i più giovani ma la domanda resta la stessa: come facciamo a verificare in modo chiaro l'età delle persone mantenendo sempre un giusto livello di privacy? La soluzione non è immediata.

Dobbiamo considerare che questo è solo l'ultimo di una serie di passaggi che ci portano verso una presa di coscienza nei confronti di un mondo che forse dovrebbe essere gestito in modo diverso.

Forse si dovrebbe pensare un modo per guidare i più piccoli all'uso delle piattaforme social. A prescindere dai limiti di legge - 13 anni minimo per Facebook - che spesso non sono adeguati.

Canale Telegram dedicato:

entra nel canale Telegram di Mario e ricevi notizie e audio utili ogni giorno

Entra nel canale e rimani aggiornato
Close

50% Complete

Two Step

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.