Qualità della vita 2020: come cambiano le città.

Dec 27, 2020

Ascolta "Qualità della vita 2020: come cambiano le città" su Spreaker.

Ogni giorno alle 7:30 pubblico il podcast del Caffettino, un appuntamento quotidiano per parlare davanti a una macchinetta del caffè virtuale di tematiche utili nella vita di tutti i giorni. Questa settimana il Caffettino preferito dalla mia community è stato quello di martedì 22 dicembre, in cui parlo della trentunesima indagine del Sole 24 Ore sul benessere nei territori. Come ogni anno, lo studio mette in relazione i luoghi in cui abitiamo e la qualità della vita, analizzando indicatori differenti che fanno riferimento a sei categorie: ricchezza e consumi, ambiente e servizi, giustizia e sicurezza, affari e lavoro, demografia e società, ma anche cultura e tempo libero.

I grandi cambiamenti di questo 2020 hanno inciso sulla qualità della nostra vita e la classifica riflette in modo evidente un’inversione di tendenza che privilegia i piccoli centri rispetto alle grandi città. In realtà non si tratta di una sorpresa in senso assoluto: infatti questo è un fenomeno che gli analisti negli ultimi anni stavano già osservando. Il motivo? Le grandi città, se da una parte attraggono le persone, dall’altra sono anche molto competitive. Quello che però colpisce è che con la crisi dovuta al Covid-19 l’ago della bilancia si è spostato decisamente in favore dei centri medio-piccoli, a dispetto delle previsioni che indicavano una tendenza del tutto opposta.

Infatti diversi studiosi affermavano che questo sarebbe stato il secolo delle grandi metropoli, dove si ipotizzava che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale si sarebbe concentrata entro il 2050. Invece la pandemia ci ha fatto riscoprire vantaggi e possibilità legati al lavoro da casa. Allo stesso tempo i servizi connessi alle grandi città e allo spostamento di massa dei lavoratori sono entrati in crisi. Un esempio fra tutti è quello della città di Milano, che è sempre stata un vero e proprio magnete per molti ma che oggi ha perso la sua carica attrattiva. Dopo essere stata in cima alle classifiche del Sole 24 Ore, oggi perde il suo primato in favore di Bologna.

In questo nuovo scenario possiamo farci alcune domande fondamentali: quale sarà il destino delle grandi opere nelle metropoli? Quanto durerà questo trend in favore dei comuni piccoli e medi, immaginando che la ripresa richiederà alcuni anni (a mio parere almeno fino al 2024/2025)? E infine, quale lezione trarremo noi imprenditori da questa grande trasformazione in atto? Infatti è necessario capire quali sono i servizi e i prodotti che verranno venduti e in quale maniera, ossia con che delivery, con che go-to-market. Insomma, come si va sul mercato in città che cambiano totalmente i propri servizi e i propri valori? A noi imprenditori la grande risposta.

E voi cosa ne pensate?

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