La mia paura lavorativa da lockdown di fine anno.

Oct 02, 2020

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Il Caffettino è il nostro appuntamento quotidiano davanti a una macchinetta del caffè virtuale per parlare di business e di tutto ciò che ruota attorno alla nostra vita da professionisti, imprenditori, manager e dipendenti, ma anche studenti. Oggi vorrei fare una riflessione sulle mie paure personali e da professionista per quanto riguarda l’attuale situazione legata al Covid-19. Personalmente durante questo 2020 mi sono sempre mosso facendo moltissima attenzione e soprattutto nel periodo in cui si è bloccato tutto ho cominciato a fare alcune considerazioni sulle potenziali evoluzioni del mondo degli eventi, che come sappiamo è stato fortemente colpito dalla pandemia.

Infatti pensate che nel mio caso, oltre alla possibilità di spostarsi e di essere ospitato agli eventi, era compromessa anche quella di condurli. E a dire il vero, in questo momento in cui tutto sembra essere ripartito, forse sono anche più preoccupato di prima. Perché chiaramente chi fa il mio lavoro cerca di tutelare non soltanto le persone che si incontrano durante un evento, ma anche se stesso. Perciò entrano in gioco tutte le precauzioni del caso, come l’utilizzo della mascherina, il distanziamento e il lavarsi spesso le mani. In ogni caso, se dovessi lasciarmi vincere dalla paura del Covid smetterei di lavorare, di investire nei miei progetti e starei a casa.

Ma naturalmente se facessi così dovrei cercarmi un altro mestiere. Di conseguenza ho iniziato a pensare di costruire una cosiddetta nuova normalità, a partire dalla considerazione che il Covid sarà un problema almeno per tutto il 2021. Una nuova normalità che per me significa accettare eventi e spostarsi soltanto quando è davvero necessario o quando non ci sono altre soluzioni. E in particolare, nella scelta degli eventi sto cominciando a fare una selezione: se in passato accettavo dei progetti che avevano buone prospettive anche se nell’immediato non erano eccezionali, adesso li sto scartando. D’altro canto invece sto pensando sempre più a trovare nuove soluzioni.

Questo però non è sempre facile, dato che le soluzioni hanno sempre bisogno di essere rodate. In ogni caso, uno degli espedienti che metto in atto è il seguente: se ad esempio qualcuno vuole invitarmi a un determinato evento ma non mi sento troppo sicuro, gli propongo di farlo online. Perché in questo periodo è un errore vivere esclusivamente legati al mondo dell’offline, ma bisogna accettare il fatto di lavorare proprio online. Insomma, stiamo vivendo una situazione difficile e che personalmente mi fa davvero paura. Sono curioso di conoscere anche il vostro punto di vista all’interno del nostro gruppo Telegram, dove possiamo confrontarci insieme sulle possibili soluzioni al problema.

E voi cosa ne pensate?

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