Tanti volontari per Neuralink: ma cosa vuol dire esattamente?

Nov 19, 2023

"Create a generalized brain interface to restore autonomy to those with unmet medical needs today and unlock human potential tomorrow". Questo è l'obiettivo che vuole raggiungere Elon Musk grazie a Neuralink, l’azienda che sviluppa interfacce neurali utili allo sviluppo del potenziale umano.

Per ottenere questo risultato, il 10 novembre 2023, nel blog di Neuralink è apparso un comunicato stampa con un invito chiaro e rivoluzionario, quasi fantascientifico: si cercano volontari. Per cosa? 

We’ve received approval from the reviewing independent institutional review board and our first hospital site to begin recruitment for our first-in-human clinical trial (...) for enabling people with paralysis to control external devices with their thoughts.

Quindi, si aprono le porte per il primo test clinico sull’uomo. Fino a questo momento, infatti, gli studi di Neuralink si erano svolti solo sugli animali ma la brain-computer interface (BCI) è pronta per essere provata sui pazienti. Dato che ha ha ottenuto l’approvazione della Food and Drug Administration.

Qual è l'obiettivo di Neuralink?

Facciamo un passo indietro. Neuralink è un'azienda che si concentra su un obiettivo ambizioso: dare alle persone affette da tetraplegia la capacità di controllare un dispositivo digitale, tipo un computer o uno smartphone, con il pensiero. Questo avviene grazie a un dispositivo, l'impianto N1, inserito nel cranio.

Cosa sappiamo di questa tecnologia? Dalla brochure ufficiale leggiamo che l'elemento viene posizionato chirurgicamente ed è invisibile all'occhio. Registra e trasmette l'attività cerebrale con 1024 elettrodi.

Questo avviene grazie a 64 fili, ognuno più sottile di un capello. L'operazione viene eseguita con il robot R1 e consente alla brain-computer interface di leggere le intenzioni del paziente con l'N1 User App.

Le caratteristiche del volontario

Per alcuni si tratta di ricerca medica, per altri è il modo di trovare cavie umane per consentire a Neuralink di impiantare un chip nel cervello. In ogni caso ci sono delle linee guida per identificare gli 11 pazienti:

Have quadriplegia (limited function in all 4 limbs) due to spinal cord injury or amyotrophic lateral sclerosis (ALS) and are at least 1-year post-injury (without improvement).

Quindi, la persona che verrà scelta deve avere almeno 22 anni e una paralisi ai 4 arti a causa di lesioni del midollo spinale o Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Ci sono alcuni aspetti medici da valutare.

Ad esempio, non sono accettate persone che hanno una storia di convulsioni alle spalle. Non è previsto pagamento, solo rimborso spese come quelle del viaggio per raggiungere la sede Neuralink.

Ma è sicura questa sperimentazione?

Musk prevede che gli usi di Neuralink vadano oltre i problemi di mobilità. Anzi, potranno curare (fonte delle dichiarazioni) obesità, autismo, depressione e schizofrenia, oltre a consentire la navigazione sul web e la telepatia. Ma tutto questo è sicuro? Difficile dirlo. Soprattutto alla luce dell'inchiesta che accusa l'azienda Neuralink di aver ucciso 1.500 animali nel corso dei test per raffinare N1.

Staff notes the animal “laying down at the front of the cage to hold hands with and groom visual buddy.” They also observe “head pressing" in a “position w/head down on floor multiple times.”

Nonostante questo, tante persone hanno fatto richiesta per essere considerate nella fase iniziale. L'obiettivo per Neuralink è quello di arrivare a 22.000 test entro il 2030 ma conosciamo veramente gli effetti collaterali e le implicazioni etiche? Se leggiamo la reportistica delle scimmie usate come cavie scopriamo che gli esiti sono stati disastrosi in alcuni casi, con alti rischio di infezioni e stress psicofisico.

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