Sette italiani su dieci lavorano nel tempo libero.

Feb 27, 2020

Se siete oberati di lavoro, staccate la spina per qualche minuto e concedetevi questo Caffettino. Vi aiuterà a capire che non siete gli unici stakanovisti a dedicare gran parte del tempo all’attività lavorativa, anche fuori dall’ufficio. Infatti la notizia di oggi è che sette italiani su dieci si portano il lavoro a casa e in ferie, rispondendo a telefonate, email e messaggi. A dirlo è un’indagine del Randstad Workmonitor condotta in trentaquattro Paesi, che rileva come il 71% degli italiani lavora anche oltre l’orario d’ufficio. E non parliamo soltanto di imprenditori, ma anche di manager e dipendenti, che sono sempre più reperibili durante il proprio tempo libero.


Nella classifica dei più grandi lavoratori del mondo il primato assoluto è della Cina (89%), mentre gli Stati Uniti sono sotto di noi con il 64%. Anche rispetto agli altri Paesi europei siamo molto più stakanovisti, se pensiamo che addirittura la Germania, con la sua altissima produttività, segna una percentuale del 60%. Prima di noi in Europa vengono soltanto la Romania (74%) e il Portogallo (72%). Un altro dato rilevante è che il 53% degli italiani lavora anche durante le ferie, oltre uno su due. Di questi il 38% si sente obbligato a farlo, sopratutto tra i Millennials: ne consegue anche le prossime generazioni, come la Generazione Z, si sentiranno in obbligo di lavorare oltre il dovuto.


Sentirsi obbligati a lavorare significa che non sappiamo perché lavoriamo, ma soltanto che dobbiamo farlo. Un po’ come quando andavamo male a scuola perché non capivamo i motivi per imparare una data formula di matematica o una poesia a memoria: non sapendo perché dovevamo studiare, lo facevamo nel modo sbagliato. Questo accade anche per il lavoro, per cui siamo sempre meno pensanti e seguiamo la massa, lavorando anche quando non dovremmo. Invece dovremmo iniziare a pensare di più a noi, ai nostri business, alle nostre startup e alle nostre famiglie, capendo perché e come lavoriamo, per migliorare la nostra qualità della vita.


Al contrario, dalla ricerca del Randstad Workmonitor emerge come siamo passando sempre più dal work-life balance, ossia un bilanciamento tra l’orario di lavoro e quello del tempo libero, al cosiddetto work-life blend, in cui questi due aspetti della nostra esistenza si sovrappongono. Qual è perciò il segreto per una migliore qualità della vita? Cercare di lavorare meno ma lavorare meglio. Può sembrare molto difficile, ma la maggior parte delle volte basta solo organizzarsi e quando siamo a casa o in ferie dovremmo prenderci del tempo per le cose che amiamo di più, senza pensare al lavoro. L’alternativa, più drastica, è decidere di lavorare fuori dall’Italia.


E voi cosa ne pensate?


Fatemelo sapere scrivendo a [email protected]


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