Foto del Papa Balenciaga con il piumino: ci difendiamo dalle fake news?

Mar 29, 2023

Dopo le foto di Trump arrestato e portato in galera con la classica divisa arancione, la nostra attenzione viene scossa da nuove immagini verosimili ma che mettono a dura prova lo sguardo: sto parlando delle foto fake del Papa con il piumino bianco. Molti pensano che si tratti di un giubbino Moncler.

Altri si affrettano a trovare una nuova etichetta: Balenciaga pope. Per qualche ora la fotonotizia riesce a ingannare una buona parte del pubblico anche le avvisaglie ci sono. Immagini soffuse, poco realistiche.

E poi le mani non sono ben definite: si tratta di un'immagine creata con l'AI di Midjourney. Attualmente una delle soluzioni più avanzate per creare contenuti visuali da zero, basta digitare un prompt con delle informazioni per ottenere dei risultati che lasciano senza fiato. Tanto da ingannare diversi osservatori.

Chi ha preso la cantonata si è giustificato sottolineando che tutto sommato poteva essere ammissibile una situazione del genere. Altre immagini si sono susseguite cavalcando il trend di questo Papa Balenciaga o Moncler. Ed è proprio qui che si apre il nuovo fronte caldo dell'informazione su internet.

Il confine tra fake news e realtà

All'inizio dell'era social ci siamo trovati di fronte al mondo delle notizie fasulle e delle bufale condivise da portali che clonavano testate ufficiali cambiando pochi dettagli. In seguito ci sono state evoluzioni degli algoritmi che hanno penalizzato i link click baiting. E noi siamo diventati abili.

Abbiamo capito come scoprire questi contenuti anche se la battaglia è ancora in corso. Ed è sempre più complicato districarsi e muoversi in questo ginepraio di informazioni che appaiono vere. Ma che in realtà non lo sono. Solo che siamo ancora in una fase embrionale per difenderci da queste fake news.

La rivoluzione dell'informazione visuale

Il motivo che ci induce a guardare le foto fake del Papa con il piumino bianco con occhio critico riguarda, da un lato, la semplicità con cui tutti possono creare delle immagini fasulle di qualità. E dall'altro la penetrazione che può avere il contenuto visuale sull'attenzione del pubblico. Vero, un titolo fake è impattante sui social media ma noi sappiamo che le immagini hanno un potere comunicativo assoluto. 

"Research at 3M Corporation concluded that we process visuals 60,000 times faster than text".

Le immagini vengono processate con una velocità molto superiore rispetto al testo. E una foto fake creata su Midjourney, con un prompt ben strutturato, può mettere realmente in difficoltà il pubblico distratto sui social media. Non eravamo pronti per i titoli click baiting de ilfattoquotidaino.it.

E non siamo pronti a decifrare in modo critico questi contenuti. Un'immagine del Papa con il piumino bianco può essere vista come goliardica, ma verrà percepita dal pubblico di massa come vera.

Sarà sempre più facile arrivare a questa conclusione quanto più gli strumenti dell'AI saranno realistiche e capaci di generare contenuti di qualità, senza imperfezioni alle mani e agli occhi. Cosa che oggi troviamo ancora come ha mostrato questo post di debugging (ricerca errori e incongruenze) sulle immagini.

D'altro canto è un'esperienza rara. Ad oggi sono poche le testate che analizzano le fonti al dettaglio e le persone che leggono un articolo fino la fine. Cosa succederà con le immagini generate ad arte con l'AI?

Chi ci tutela da tutto ciò?

Difficile una conclusione. Sarebbe auspicabile un sistema creato da Midjourney e OpenAI per poter riconoscere questi contenuti prima della pubblicazione. Ma sappiamo che ad oggi gli strumenti, anche quelli interni, per riconoscere i contenuti generati dall'intelligenza artificiale non sono validi.

Le testate giornalistiche online non hanno tempo e risorse per verificare la veridicità delle fonti perché vivono di immediatezza, le persone comuni non controllano le fonti e non fanno fact checking.

Anzi, come dimostrano le ricerche correlate di Google cercano anche di approfondire il falso. Infatti, c'è chi ha già cercato su Google il prezzo del piumino del Papa. Forse qualcuno ci ha visto lungo e ha pensato a un nuovo modo per fare pubblicità sfruttando le dinamiche del viral marketing.

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