Distruggere i progetti quando funzionano e ricominciare da capo.

Jun 06, 2021

Ascolta "Distruggere i progetti quando funzionano e ricominciare da capo" su Spreaker.

Nel mio podcast del Caffettino, che pubblico dal lunedì al venerdì alle 7:30, mi piace chiacchierare con voi come se fossimo davanti a una macchinetta del caffè virtuale di notizie e tematiche che riguardano il mondo del marketing, del digital e del business. Questa settimana, il Caffettino più amato dalla mia community è stato quello di giovedì 3 giugno, in cui ho parlato di un comportamento che metto in atto periodicamente e che si rivela molto utile: smontare i progetti proprio quando funzionano. A dire il vero, confrontandomi con altre persone ho scoperto di non essere l’unico a ricorrere a questa strategia, che si dimostra molto comune tra chi ha successo.

Ma cosa faccio di preciso? Dopo aver portato avanti per tanto tempo una qualsiasi attività, nel momento in cui funziona inizio ad avere l’irrefrenabile istinto di distruggerla: il fatto è che arrivo alla consapevolezza di essere arrivato a un risultato e a quel punto voglio cominciare qualcosa di totalmente nuovo. Mi accade specialmente con i progetti più grandi, ragionati e sui quali ho fatto più sforzi. Al contrario, ciò non avviene con i progetti a crescita lenta, come lo stesso Caffettino. All’inizio me la prendevo con me stesso per questo modo di fare, ma nel tempo mi sono pacificato e adesso mi rispetto, anche perché si tratta di una strategia che porta ottimi risultati.

Proprio in questi giorni, avendo terminato la stagione del mio Live Show, ho deciso di rivoluzionare completamente il mio studio: non vedevo l’ora di spostare la scrivania, di cambiare le luci e più in generale di stravolgere qualsiasi cosa, mantenendo un’immagine coerente ma totalmente nuova. Anche voi distruggete le cose che funzionano per ripartire da zero? Tranquilli, siete in buona compagnia: da diversi libri che ho letto, sembra che questo atteggiamento sia normale tra le persone che ambiscono a raggiungere traguardi sempre più importanti. Personalmente non punto a risultati particolarmente straordinari, ma il cambiamento mi fa stare bene.

In particolare, vivere questa ciclicità nel cambiamento mi dà una profonda sensazione di benessere: è un po’ come il susseguirsi delle stagioni, per cui dopo qualche mese o dopo un anno, a seconda dei progetti, amo chiudere con ciò che ho fatto fino a quel momento e lanciarmi in un’altra avventura. Avevo lo stesso comportamento anche quando lavoravo in azienda e ogni due o tre anni dovevo trovarmi di fronte a una nuova sfida, cominciando a fare qualcosa che prima non sapevo assolutamente fare. E, a mio parere, questo dovrebbe essere un obiettivo per tutti gli imprenditori e i professionisti. Perché solo così si possono imparare sempre cose nuove.

E voi cosa ne pensate?

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Buon ascolto e condividete!

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