Micro imprese in ritardo sul fronte del digitale.

Jul 16, 2020

Business, social e marketing. Sono questi i temi principali che affrontiamo ogni giorno nel Caffettino e, a volte, lo facciamo con l’ausilio di alcuni studi che ci forniscono dati interessanti per capire come cambia il mondo. A questo proposito oggi parliamo di un’indagine effettuata da GoDaddy, che supporta le aziende nella loro trasformazione digitale e che ha svelato le debolezze delle micro imprese specie durante il periodo di lockdown. In particolare, dall’analisi emerge come su 305 “botteghe” prese in esame, soltanto il 41% possiede un sito web rilevabile con i motori di ricerca. Il campione è costituito da piccole realtà con un fatturato di 200mila euro l’anno.

Di queste micro imprese con un sito web, inoltre, solo il 27% riesce a fare in modo che i clienti visitino il sito, con volumi di traffico che superano le 500 visite al mese. Sono numeri preoccupanti per due ragioni: in primo luogo il fatto che così poche aziende abbiano una presenza online significa che tendenzialmente non sfruttano le potenzialità offerte dal web. Secondariamente, la preoccupazione generale riguarda il fatto che queste realtà potrebbero anche scomparire. Naturalmente l’indagine si concentra sulle micro imprese e non su brand che chiaramente hanno la necessità di essere online, ma anche queste botteghe perdono delle opportunità importanti.

C’è un altro dato da tenere in considerazione e che viene riportato da Gianluca Stamerra, il Regional Director di GoDaddy per Italia: “L’analisi condotta sulle micro imprese durante il periodo di emergenza sanitaria mostra che solo pochi casi virtuosi - il 10% - hanno attivato investimenti significativi durante il periodo di lockdown e incrementato il traffico verso il proprio sito”. In poche parole, solo una micro impresa su dieci ha deciso di utilizzare parte del suo budget per portare gli utenti sul proprio sito. Ma cosa dovrebbero fare allora queste realtà? Naturalmente la strategia migliore è essere presenti online e comunicare ogni giorno, anche investendo in advertising.

Qualcuno di voi potrà pensare che una micro impresa con 200mila euro di fatturato non possa investire grandi cifre in pubblicità. Infatti non è necessario spendere molto, ma basta qualche centinaia di euro per portare potenziali clienti sul proprio sito. Ma al di là di quanto investire in advertising, per le micro imprese spesso a monte c’è un problema di strategia: queste realtà frequentemente non conoscono il digitale oppure hanno avuto pessime esperienze con qualche professionista dalle dubbie capacità che ha promesso loro di portarle sui motori di ricerca, ma con scarsi risultati. Perciò se manca una strategia, difficilmente l’azienda potrà andare lontano.

E voi cosa ne pensate?

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