Sono state chiuse le sale per esport in Italia.

May 09, 2022

La settimana scorsa, il podcast del Caffettino più amato dalla mia community è stato quello di martedì 3 maggio, in cui ho parlato della recente chiusura di alcune sale per esport in Italia.

È un argomento molto importante per il nostro Paese, per i giovani, per il PIL, per lo sport ma anche per il futuro. La notizia, per l’appunto, è che l'Agenzia delle Dogane e Monopoli ha chiuso nei giorni scorsi diverse sale per esport, conosciute anche come sale LAN (Local Area Network). Per chi non lo sapesse, in questi locali si possono affittare postazioni pc e console per sfide e tornei con videogiochi come Fifa o Fortnite. Ho parlato in diverse occasioni dell’importanza degli esport e, in generale, del gaming, anche in termini economici. Ma il mondo della politica è miope rispetto agli addetti ai lavori che, come me, hanno chiaro il valore di questo settore.

Il problema è che la burocrazia si fonda su vecchie regole che magari riguardano giochi come quelli a gettoni, le quali purtroppo vengono applicate a situazioni completamente diverse. Ad esempio, la legge prevede che i software non siano modificati, ma questi giochi vengono continuamente e giustamente “patchati” (ossia corretti in caso di bug). Non voglio entrare nel merito della questione, anche perché ne ho parlato diffusamente con Alessio Cicolari di Esports Palace in una live su Instagram, ma voglio sottolineare il fatto che gli imprenditori non hanno tempo da perdere dietro agli incartamenti burocratici. E, inoltre, noi dovremmo schierarci dalla loro parte.

Come? Facendo lobby in modo da guidare la politica in una nuova direzione, cioè mettendoci insieme per agevolare il mondo degli esport. Perché se la politica è assente e l’Agenzia delle Dogane e Monopoli è l’unica ad avere il controllo della situazione, gli imprenditori del settore si troveranno sempre in difficoltà con le complicazioni burocratiche. Queste ultime oltretutto sono una prerogativa tutta italiana, perché a poca distanza da noi Emmanuel Macron ha promesso di far diventare la Francia il Paese dei videogiochi, con investimenti e agevolazioni. E allora perché rischiare che i nostri imprenditori vadano in cerca di fortuna fuori dall’Italia?

E voi cosa ne pensate?

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