Udite udite: Bose chiude oltre 100 negozi per vendere via ecommerce.

Jan 22, 2020

Pronti ad alzare il volume per ascoltare il Caffettino di oggi? Se per caso lo state facendo con un dispositivo Bose, alzatelo ancora di più perché questa notizia riguarda proprio la nota azienda americana, che ha deciso di chiudere oltre cento negozi per privilegiare le vendite online. In particolare Bose nei prossimi mesi dismetterà circa 119 punti vendita negli Stati Uniti, in Europa, in Giappone e in Australia, per concentrarsi sulle piattaforme ecommerce come Amazon, Best Buy, Target e lo steso sito del gruppo, che già oggi rappresentano i canali di vendita privilegiati dai clienti. Ma facciamo un salto indietro, nel lontano 1993.


In quell'anno negli Stati Uniti fu aperto il primo negozio della Bose, che aveva l'obiettivo di presentare al pubblico i prodotti sviluppati dall'azienda. Secondo Colette Burke, vicepresidente della divisione vendite globali di Bose, "a quei tempi era un’idea drastica, ma ci siamo concentrati su ciò di cui i nostri clienti avevano bisogno e su dove ne avevano bisogno. E oggi stiamo facendo la stessa cosa”. Quindi i clienti nel tempo si sono evoluti e hanno innescato in prima persona il cambio di rotta di Bose, che in ogni caso manterrà aperti circa 130 negozi in Cina, negli Emirati Arabi Uniti, in India, nel Sudest asiatico e in Corea del Sud.


Si tratta di mercati in cui Bose è entrata da poco tempo, perciò per aumentare la propria notorietà permetterà ai clienti di testare fisicamente i prodotti e ricevere informazioni sulle caratteristiche di cuffie, auricolari, smart speaker e sistemi di amplificazione audio. Dall'altra parte invece ci sono gli altri Paesi dove l'azienda è già nota e apprezzata da musicisti, esperti, youtuber, professionisti del digitale ma anche da clienti di fascia alta che la scelgono per i propri impianti dolby surround e per i sistemi home theatre. In questi stati Bose ha scelto di concentrarsi sull'ecommerce proprio in virtù del suo posizionamento elevato.


Infatti questo tipo di brand si rivolge a un pubblico che non ha più molto bisogno del negozio fisico per fare i propri acquisti. Un esempio simile è quello di Tesla, che non ha concessionarie sul territorio ma solo alcuni centri in cui è possibile vedere le automobili senza poterle comprare. Anche in questo caso, infatti, l'acquisto avviene online. Chissà se Tesla avrà il coraggio di dire addio anche a questo tipo di store. Nel frattempo invece io vorrei sapere quanto risparmierà Bose per la chiusura dei negozi fisici e sopratutto quanto del nuovo budget che avrà a disposizione sarà utilizzato per le attività di marketing e per quelle di ecommerce.


E voi cosa ne pensate?


Fatemelo sapere scrivendo a [email protected]


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Buon ascolto e condividete!

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