Con la presentazione e la diffusione di ChatGPT abbiamo assistito a un proliferare di libri scritti proprio grazie a questo strumento, e più in generale con gli strumenti dell'intelligenza artificiale. Fino a poco tempo fa era impossibile immaginare un freno a questa tendenza. Poi è arrivata la nostra notizia.
Amazon - mosso anche dalla forza della petizione di authorsguild.org con oltre 10.000 firme di autori che chiedono più regole - ha pubblicato un aggiornamento nelle norme di Kindle Direct Publishing. Ovvero la piattaforma di self-publishing per pubblicare libri, sia in formato ebook sia in cartaceo.
Questo update riguarda proprio l'intelligenza artificiale utilizzata per scrivere ebook che vengono pubblicati dai self-publisher. In un post pubblicato il 06 settembre 2023, sul forum della community KDP, Amazon ha lanciato le linee guida per suggerire di comunicare la presenza di testi generati con AI.
Idem per immagini, artwork, copertina e traduzioni. Tutto ciò riguarda sia il lancio di nuovi contenuti, sia la modifica di quelli già presenti nel catalogo. Ma cosa significa esattamente questo per gli autori?
Amazon ha deciso di puntare sulla chiarezza. Se hai utilizzato uno strumento che sfrutta l'intelligenza artificiale generativa per creare testo, immagini o traduzioni ci troviamo di fronte a un caso in cui sarà necessario segnalare la presenza di questa pratica. E questo vale anche se in seguito hai modificato sostanzialmente l'output che è poi diventato l'ebook pubblicato sul Kindle Direct Publishing.
Le linee guida per approfondire il tema dell'AI indicano una distinzione molto importante tra contenuti generati e quelli migliorati dall'intelligenza artificiale. Amazon - che di recente ha implementato un sistema per generare descrizioni di prodotti con l'AI - suggerisce che non è necessario informare se:
"Hai creato tu stesso il contenuto e hai utilizzato strumenti basati sull'intelligenza artificiale per modificare, perfezionare, controllare gli errori o migliorare in altro modo tale contenuto".
Quindi, la differenza tra pubblicazione di libri AI generated e AI assisted è chiara anche se dobbiamo ricordare che al momento Amazon non ha intenzione di comunicare pubblicamente se il contenuto è stato creato con l'intelligenza artificiale ma le regole del gioco potrebbero cambiare in futuro.
L'introduzione di questa nota da parte di Amazon si inserisce in un periodo storico in cui aumentano le tendenze a sviluppare interi libri grazie all'intelligenza artificiale di strumenti come ChatGPT.
The Guardian ci ricorda che Amazon ha rimosso numerosi libri generati dall'intelligenza artificiale che simulavano lavori di altri autori. Jane Friedman ha individuato diversi testi creati con l'AI che erano stati elencati come suoi. Amazon ha eliminato i contenuti ma le parole dell'autrice sono chiare:
“It feels like a violation, because it’s really low quality material with my name on it (...) It looks terrible. It makes me look like I’m trying to take advantage of people with really crappy books.”
I materiali - contesta la Friedman - vengono attribuiti al suo nome senza permesso e sono di pessima qualità. Causando un danno d'immagine importante, non secondario per la sua attività. Qui in basso un esempio dei libri, segnalati sul blog, che hanno sfruttato la sua identità indebitamente.
I lettori meritano trasparenza, sottolinea Nicola Solomon sulle pagine di The Guardian. L'amministratore delegato della Society of Authors inglese ricorda che c'è la necessità di un'etichettatura chiara dei prodotti generati dall'intelligenza artificiale e accoglie con piacere la news di Amazon.
Una news che possiamo leggere attraverso la lente del rispetto nei confronti dell'utente finale. Ovvero un principio che da sempre caratterizza l'operato di Jeff Bezos e che un giorno potrebbe portare ad avere sezioni specifiche dedicate ai contenuti generati dall'intelligenza artificiale.
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