Alessandro Perugini. La mano e la mente dietro Pera Toons.

Nov 14, 2020

Nel Live Show di giovedì 12 novembre ho avuto come ospite il grande Alessandro Perugini, noto per la sua serie di fumetti animati Pera Toons, che ha un successo strepitoso sui social. Ma come è cominciato il suo percorso? All’inizio Alessandro è partito facendo dei quiz, degli enigmi un po’ splatter fondati sulla matematica e sulla logica, dove il protagonista Kenny muore sempre. Successivamente, dato che era nelle sue corde anche fare freddure e che era molto affascinato dal mondo dei meme, che considera una forma di comunicazione stupenda per la sua sintesi, si è avvicinato a questi mondi con il suo stile. E nell’ultimo anno è passato dalle immagini statiche a dei mini video che lui chiama fumetti animati, quanto basta per avere successo sui social video friendly come TikTok.

Alessandro non riesce a fare cose in cui sente di perdere tempo: realizzare molti dettagli come lo sfondo e le ombre per un’unica gag lo annoia, quindi preferisce la strada dell’essenzialità. In questo modo riesce a creare più contenuti e quindi a gestire maggiormente i social, dato che per lui è importante avere consistency. A questo proposito, Alessandro pubblica dalle venti alle trenta battute animate ogni settimana: la sua priorità è postarle tutte insieme su YouTube e Facebook, dove monetizza, mentre sugli altri social le pubblica scaglionate. Ora che sta promuovendo il suo nuovo libro “Ridi che è meglio” (https://amzn.to/2UqtDgt), deve realizzare anche molti altri contenuti paralleli. Il libro, pur essendo uscito da pochi giorni, è quasi in fase di ristampa: contiene le sue freddure migliori, ma anche tante altre nuove.

Queste freddure sono unite da un gioco a bivi in stile libro game, come si usava negli anni Novanta. Una scelta fatta per dare più profondità e longevità al libro, dato che le freddure sono veloci da leggere: anche se le pagine sono abbastanza numerose, Alessandro voleva fare qualcosa di interessante e di unico, quindi il risultato è questo “freddura game”. Ma non è tutto: per chi ama sapere chi c’è dietro Pera Toons, Alessandro ha realizzato anche qualche pagina in cui parla della propria vita. Questo format si chiama “draw my life” e su YouTube ha molto successo. In pratica, in pochi fumetti sintetizza la sua vita in modo simpatico e divertente.

Ma qual è la giornata tipo di Alessandro? Dopo essersi vegliato alle sei e aver fatto un po’ di esercizio fisico, affronta i lavori più difficili o importanti, che magari non ha voglia di fare. Questa è la sua fase creativa, in cui ad esempio si dedica ai delitti di Kenny o alle nuove battute più complicate da animare: solitamente l’idea fa la differenza e di mattina presto riesce a essere più creativo. Durante il resto della mattinata si occupa delle cose che, pur prendendo il 20% del suo tempo, gli danno l’80% in termini di risultati. E nel resto della giornata si dedica al restante lavoro. In ogni caso, durante le sue giornate ci sono tanto disegno, tanto iPad e tanto computer. Soprattutto tanto iPad, perché ha iniziato a disegnare con quello e continua a trovarcisi bene. Dice di aver avuto fortuna, perché quando ha iniziato questo lavoro la Apple ha iniziato a creare degli iPad quasi professionali per il disegno.

Molti chiedono ad Alessandro come faccia a creare i suoi enigmi, ossia ciò che lo caratterizza di più. La sua risposta è che è tutta questione di allenamento: all’inizio, quando ideava un nuovo delitto pensava ogni volta che fosse geniale, mentre adesso reputa lo stesso lavoro piuttosto banale. Secondo Alessandro, dietro la creatività c’è tanto esercizio mentale, ma c’è anche la fiducia in se stessi. Non bisogna fare come gli scommettitori, cercando la singola battuta che fa sbancare: se la battuta viene, bene così, in caso contrario bisogna continuare a lavorare finché non si ha successo con un post. Soprattutto su TikTok, che reputa il più meritocratico dei social, si possono fare quarantamila visualizzazioni come due milioni. Alessandro a volte sa già in anticipo quali sono i post che andranno sicuramente bene, mentre altre volte si tratta di una scommessa, che dà una svolta positiva alla giornata quando ottiene tanta visibilità.

Per concludere, Alessandro dà qualche consiglio a chi vuole fare comicità sui social. Innanzitutto, a suo parere bisogna guardare molto quello che fanno tutte le grandi pagine di intrattenimento, come Commenti Memorabili, Legolize o Pastorizia Never Dies: guardare il mondo dei meme è fondamentale per capire cosa piace o meno a quel determinato target. In secondo luogo, bisogna scoprire quale ironia ci piace di più e creare con il nostro stile qualcosa di simile, magari rivisitato. Per avere successo bisogna necessariamente rielaborare tutto quello che abbiamo intorno, seguire i trend e soprattutto non farsi scoraggiare, perché l’ascesa è lenta: più si creano contenuti, più si diventa bravi e si ha l’opportunità di ottenere visibilità sui social. Ciò che è difficile è monetizzare grazie alla visibilità e aumentare la propria reputazione, perché le due cose a volte non vanno di pari passo.

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