Per l'AGCOM gli influencer sono simili a emittenti TV e video on demand

Jul 23, 2023

Il succo del comunicato stampa AGCOM, autorità per le garanzie nelle comunicazioni, è qui: gli influencer svolgono un’attività analoga o comunque assimilabile a quella dei fornitori di servizi di media audiovisivi. Questo significa che devono misure previste dal Testo unico della radiotelevisione nazionale.

O almeno dovrebbero. Perché ora è stata avviata una consultazione pubblica per riflettere sulle misure da applicare rispetto alla creazione dei contenuti da parte di chi utilizza la visibilità per fare leva commerciale. Come ricorda il Sole 24 Ore, gli obblighi che potrebbero essere applicati sono diversi: 

  • Trasparenza sulla pubblicità.
  • Tutela dei minori.
  • Trasparenza societaria.
  • Pluralismo e non discriminazione.
  • Investimento in produzioni audiovisive.

La consultazione dovrebbe durare 60 giorni dalla pubblicazione della delibera (che trovi qui in formato PDF) e il provvedimento non si concentra solo sulla categoria degli influencer ma - parole sempre dell'AGCOM - riguarda anche vlogger e creator. I soggetti che creano, producono e diffondono contenuti audiovisivi tramite piattaforme per la condivisione di video e attraverso social media.

Una differenza tra gli influencer

Quindi, uno youtuber che crea e confeziona video da casa verrebbe paragonato a un'emittente televisiva. E potrebbero essere chiamati al rispetto delle norme previste dal Testo unico nazionale.

Questo per favorire trasparenza e consapevolezza nei confronti dei partner economici e del pubblico, in un settore di influencer marketing che vale 300 milioni di euro solo in Italia (fonte Corriere della Sera). Ma non tutti i soggetti saranno trattati ugualmente, è prevista una differenza sostanziale tra chi:

  • Produce e pubblica con frequenza.
  • Lavora in modo non strutturato.

Nel secondo caso appare inutile l'applicazione del regolamento giuridico completo. Nel primo, invece, dove c'è una vera e propria creazione e proposizione di un catalogo di media on-demand, si prevede un'applicazione totale del regolamento come l’iscrizione al ROC e la SCIA.

L'impegno previsto dall'autorità

Tutto ciò rivoluziona il mondo degli influencer. Ma nella fase finale del comunicato stampa leggiamo un passaggio che lascia buone speranze agli interessati: l’Autorità intende individuare un quadro chiaro delle disposizioni applicabili agli influencer senza prevedere oneri burocratici non necessari. 

L'idea è quella di non lanciare una crociata per rendere impossibile la vita a chi si occupa di contenuti digitali. I risultati di questa consultazione li vedremo alla fine, quando saranno pubblicati gli esiti e quindi le disposizioni. Come sottolinea il CorCom, si rischia l'eccesso di regolamentazione:

Il quadro che si delinea è quello di un settore normativo che all’apparenza sembra voler disincentivare e/o oberare di burocrazia i più noti influencer (...). Così facendo, in effetti, questi professionisti potrebbero valutare di “eludere” la sorveglianza di AGCOM proponendo contenuti sporadicamente.

Senza dimenticare, però, che al momento la distinzione tra chi opera in modo sporadico e continuativo è ancora fumosa. La speranza è che le regole più stringenti e impegnative dal punto di vista burocratico saranno applicate solo ai grandi canali, quelli che fanno enormi fatturati e non ai singoli creator.

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